Contro l'emergenza sanità in Sicilia un piano da oltre un miliardo

Contro l’emergenza sanità in Sicilia un piano da oltre un miliardo: parla il governatore Schifani

Contro l’emergenza sanità in Sicilia un piano da oltre un miliardo: parla il governatore Schifani

Antonio Giordano  |
giovedì 18 Gennaio 2024

"Siamo chiamati a dare risposta ai siciliani", commenta il presidente della Regione, analizzando uno per uno i problemi della sanità locale.

Contro la carenza di medici la Sicilia apre le porte al personale straniero seguendo il modello di quello che ha fatto la Regione Calabria che ha da poco reclutato 180 professionisti provenienti da Cuba. La strada è indicata dal presidente della Regione, Renato Schifani che ha parlato nel corso di un convegno “Emergenza Sanità” organizzato dal presidente della commissione sanità dell’Ars, Pippo Laccoto.

Un confronto in un momento cruciale per la sanità dell’Isola alle prese con i cronici problemi di mancanza di personale a quelli nuovi di sicurezza degli ospedali e a poco più di dieci giorni dalla nomina dei nuovi direttori sanitari.

“Emergenza sanità”, in Sicilia mancano i medici

Mancano i medici. Ma non per colpa del Presidente Schifani, Musumeci, o Crocetta. Ma mancano i medici perché negli anni pregressi la quantificazione dei numeri chiusi per l’accesso ai corsi universitari è stata sbagliata. E il prezzo lo paghiamo adesso. Questo è un problema che ci troviamo ad affrontare. siamo chiamati a dare risposta ai siciliani”.

Questa è l’analisi di Schifani, che è pronto a seguire l’esempio “dell’amico” Roberto Occhiuto presidente della Calabria. “Abbiamo già aperto un bando aperto per il reclutamento di medici stranieri. Ci sono state domande, certo non tantissime”, ha spiegato Schifani, “il mio amico Occhiuto lo ha già fatto e nulla mi impedisce di pensare di replicare quella iniziativa fruttuosa che lo ha visto reclutare 180 medici da Cuba”.

“Dobbiamo aspettare che l’università riveda il sistema del numero chiuso e arrivino professionisti sul mercato, ha aggiunto, “ci vorrà del tempo ma alle emergenze si risponde con atti di emergenze. Altri medici non ne abbiamo”.

Il confronto con Aiop

La mancanza di medici è dovuta al poco personale, certo, ma anche al drenaggio da parte delle strutture private. “Chiederò un confronto con Aiop” (l’associazione che riunisce l’ospedalità di natura privata) ha detto Schifani, “io credo che in momenti come questo sia necessario un confronto tra istituzioni e privato. I rapporti con quel settore sono stati sempre ottimi e un reciproco aiuto va dato”.

Sanità, un piano da 1,1 miliardi.

Intanto è volato a Roma per le valutazione dei ministeri competenti un piano da 1,1, miliardi per l’aggiornamento della rete ospedaliera e il completamento di alcune incompiute. Prima tra tutte il Polo pediatrico di Palermo. “Abbiamo deciso di concentrare gli interventi piuttosto che parcellizzarli”, ha spiegato Schifani, “dando la priorità al completamento di alcune incompiute prima tra le quali il polo pediatrico di Palermo che diventerà un centro di riferimento per la Sicilia e per tutto il Mezzogiorno”.

“Attendiamo l’esito del confronto”, dice ancora Schifani, “ma sono certo che sarà positivo e che entro febbraio potremo presentarlo”.

Emergenza sanità in Sicilia, in arrivo i nuovi direttori

Ma prima di febbraio c’è la scadenza del 31 gennaio per la nomina dei nuovi direttori generali. Sono in corso confronti “pacati e cordiali” tra alleati, spiega Schifani per arrivare alla lista. “È un obbligo normativo, è tutto pronto”, spiega Schifani, “non ci sarà nessuna proroga”. “Il 31 gennaio il governo individuerò i direttori generali, dobbiamo dare serenità con nuovi direttori che abbiamo una programmazione triennale”.

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