Una ricerca del Survey Fadoi, la Federazione internisti ospedalieri, su un campione di medici fa emergere le criticità del settore.
Una ricerca del Survey Fadoi, la Federazione internisti ospedalieri, su un campione di medici fa emergere le criticità del settore. Dalla statistica emerge come il 46% dei dottori della Sicilia pensa alla pensione anticipata e il 54% dei non pensionabili di lasciare il pubblico. Il 13%, invece, vuole cambiare mestiere e circa il 53% degli ospedalieri ha fiducia nel Servizio sanitario nazionale (Snn) mettendo le ragioni assistenziali davanti a quelle economiche. Il 23% dei medici crede che gli straordinari meglio retribuiti possano risolvere il problema delle liste di attesa (per il 27% si tenta di arginare assumendo personale). Un dato preoccupante è quello che vede quasi la metà dei sanitari pensare di lasciare in anticipo il camice bianco in primis per evitare tagli alle loro pensioni ma pure carichi di lavoro eccessivi. Il 46% non sceglierebbe più di iscriversi a medicina. Il 30% alle condizioni attuali non sceglierebbe più di fare il medico. Il 53%, però, motiva la sua scelta con la coscienza di voler garantire a tutti il diritto alla salute e il 23% che percepisce ancora come un valore la sicurezza del posto di lavoro
Problematiche nei vari settori
Sono state analizzate le criticità nei reparti di medicina interna (in media assorbono circa il 50% di tutti i ricoveri ospedalieri). Il 60% dei medici credono che il problema principale sia la carenza di personale medico e infermieristico soprattutto se rapportato all’intensità di cura medio-alta dei reparti di medicina interna. Invece il 23% degli internisti segnalano la scarsa valorizzazione del medico di medicina interna nell’organizzazione del lavoro ospedaliero. Il 10% mette in evidenza la scarsa o mancata integrazione tra ospedale e servizi territoriali. Si rileva quasi un plebiscito per l’uso degli specializzandi a copertura dei vuoti in pianta organica e solamente il 20% pensa possano mettere a rischio la qualità dell’assistenza. Invece per il 47% serve purché svolgano le loro attività affiancati da un tutor e per il 33% sono utili però sarebbe utile semplificare la burocrazia che vincola il loro impiego negli ospedali al parere delle Università.