Si pensa che Barreca possa non essere stato in sé al momento degli omicidi della moglie e dei figli: l'ipotesi e le parole della criminologa Bruzzone.
Giovanni Barreca drogato e manipolato da Sabrina Fina e Massimo Carandente? È l’ultima ipotesi emersa nell’ambito delle indagini sulla strage di Altavilla Milicia (PA), che ha portato al triplice omicidio di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel – di 16 e 5 anni – al culmine di un presunto “rito di purificazione” dal demonio.
Per il delitto sono indagati Giovanni Barreca, muratore 54enne, marito e padre delle vittime, e i coniugi palermitani Sabrina Fina e Massimo Carandente, presunti complici e membri di una “setta satanica“. Indagata anche la figlia di Barreca sopravvissuta alla strage: la 17enne, infatti, avrebbe partecipato alle torture che hanno portato alla morte la madre e i fratelli e avrebbe confessato agli inquirenti importanti dettagli sul delitto.
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Giovanni Barreca drogato? L’ipotesi
“Non ero in me, ero come imbambolato”, avrebbe rivelato Barreca all’avvocato difensore, accusando i coniugi Fina e Carandente di avergli “fatto bere qualcosa”. Le dichiarazioni fanno aumentare il sospetto che il muratore possa essere stato stordito prima dell’atroce fine della moglie e dei figli. I Ris intervenuti per effettuare le indagini sulla strage di Altavilla Milicia avrebbero portato via dei campioni di cibo e bevande presenti nella villetta dei Barreca per individuare eventuali indizi utili a confermare o smentire l’ipotesi.
Le parole della criminologa Bruzzone
A pensare che Barreca possa non essere stato in sé al momento dei delitti è anche la criminologa Roberta Bruzzone, incaricata della perizia psichiatrica per il 54enne e parte del team di difesa.
“Se Giovanni Barreca e sua moglie non avessero incontrato Sabrina Fina e Massimo Carandente non staremmo a parlare di questa tragedia. Barreca ha partecipato al contesto in maniera passiva, riceveva indicazioni che ha eseguito”, ha affermato la criminologa.
Secondo Bruzzone, le indicazioni per commettere la strage sarebbero arrivate dalla coppia di palermitani che al momento si trovano in carcere, così come Barreca. Bruzzone è convinta che Barreca e la figlia, anche lei indagata, abbiano avuto “un ruolo subalterno” nel triplice omicidio e che l’uomo sarebbe stato “completamente in pugno alla coppia“.
Barreca “lucidamente delirante”
La criminologa definisce Barreca “una persona lucidamente delirante” e non crede all’ipotesi di un coinvolgimento di altre persone nella strage: “Barreca ha un pensiero strutturato in maniera delirante, è convinto che la sua famiglia sia in paradiso e che ciò che è successo fosse l’unico modo per salvarla”.
La difesa dei presunti complici
Sabrina Fina e Massima Carandente, in carcere, hanno recentemente risposto alle accuse di Barreca e deciso di fornire la propria versione agli inquirenti. I due avrebbero negato di essere stati presenti in casa al momento della strage e di essere andati via dalla villetta prima dell’inizio delle violenze presumibilmente messe in atto per “liberare dal demonio” Antonella Salamone e i figli.
D’altra parte, c’è anche l’ipotesi che Fina e Carandente abbiano alimentato il “delirio mistico” e l’ossessione religiosa di Barreca al fine di impossessarsi dell’abitazione del 54enne. Le indagini su questo punto sono ancora in corso.