I dati diffusi in occasione dell’Ecoforum provinciale promosso da Legambiente Sicilia. Durante l’incontro è stato presentato il piano industriale per la gestione del sistema di raccolta rifiuti
SIRACUSA – La provincia di Siracusa è terzultima con il 52,1% di raccolta differenziata. Lo si evince dai dati resi noti nel corso dell’Ecoforum provinciale sui Rifiuti e l’Economia circolare, promosso da Legambiente Sicilia con i circoli siracusani, che si è svolto a Noto. Complessivamente, solo 12 dei 21 Comuni hanno superato il 65% di raccolta differenziata nel 2022. Tra i Comuni più virtuosi della provincia figurano Sortino (8.000 abitanti), Ferla (2.500 abitanti) e Floridia (23.000 abitanti) che registrano percentuali di raccolta differenziata superiori al 75%. Altri 4 Comuni si collocano sopra il 70%, tra cui Melilli e Avola, con 34.000 abitanti, mentre il capoluogo di provincia rimane fermo poco sopra il 50%.
Ancora nessun Comune siracusano rientra nella speciale classifica dei Comuni rifiuti free di Legambiente, ovvero quelli con una produzione di rifiuti indifferenziati sotto a 75 Kg per abitante. Solo Ferla (80kh/ab), Sortino (81kg/ab) e Floridia (85 kg/ab) si avvicinano a questa soglia. Nel corso dell’incontro è stato presentato il piano industriale per la gestione del sistema di raccolta dei rifiuti del Comune di Noto, elaborato con la collaborazione del Conai.
Nuovo sistema di raccolta a Noto
Con il nuovo sistema di raccolta, che andrà a gara nei prossimi mesi, il Comune di Noto, attualmente con una percentuale poco superiore al 45%, punta a raggiungere entro i primi 8 mesi dall’avvio del servizio il 65% di raccolta differenziata e il 70% a partire dal secondo anno. Per quanto riguarda gli impianti per l’economia circolare sono ben 40 i milioni di euro dei fondi del Pnrr destinati alla provincia di Siracusa per l’infrastrutturazione della rete impiantistica a servizio della raccolta differenziata e dell’economia circolare. Nello specifico, più di 36 milioni sono previsti per la realizzazione di un impianto di biodigestione anaerobica proposto dal Comune di Priolo Gargallo, da realizzare lungo il margine sud ovest dell’ambito territoriale del comune di Augusta, ricadente interamente all’interno nel Sin di Priolo, che sarà in parte soggetto a messa in sicurezza permanente e riqualificazione ambientale.
Impianto di biodigestione del Comune di Priolo Gargallo
L’impianto tratterà la Forsu proveniente dalla raccolta urbana per la produzione di digestato da trasformare in compost di qualità e per l’immissione in rete di biometano. Un impianto fondamentale per l’intera provincia, i cui Comuni, in assenza di impianti per il trattamento dell’organico, si trovano attualmente costretti a sopportare ingenti costi per il conferimento la Forsu in impianti anche fuori la regione. Altri 4 milioni di euro sono previsti per il miglioramento del sistema di raccolta attraverso la realizzazione di 9 centri comunali di raccolta e isole ecologiche nei Comuni di Siracusa, Priolo e Carlentini.
Legambiente, strada giusta ma bisogna fare di più
“Sono segnali incoraggianti che ci indicano che siamo nella direzione giusta – dichiara Claudia Casa responsabile Economia circolare di Legambiente Sicilia -. Ma bisogna fare sicuramente di più. Gli obiettivi selettivi previsti dalla normativa europea e dalla strategia nazionale per l’economia circolare ci obbligano a cambiare passo e ci spingono sempre di più verso il recupero di materia, sia a valle che a monte e ad un ricorso sempre più residuale alla discarica. Non basterà più, quindi, raggiungere il 65% di raccolta differenziata ma la misura di quanto i comuni siano stati efficaci e virtuosi sarà l’effettivo avvio a riciclo dei rifiuti. È quindi importante accelerare in questa direzione in cui i comuni devono continuare a svolgere insieme ai cittadini un ruolo straordinario”.