Il rieletto sindaco ha ottenuto il 71,46% delle preferenze ed è uno dei più votati in tutta la Sicilia. Il commento a caldo nella prima giornata post-scrutinio.
Tra gli appuntamenti elettorali siciliani, quello di Bagheria è senz’altro un caso particolare. Filippo Maria Tripoli, sindaco uscente candidato per un secondo mandato, ha stravinto con un consenso che non lascia adito a dubbi sulla percezione della popolazione della città delle ville.
Con il 71,46% delle preferenze, Tripoli è stato rieletto per un secondo mandato e, questa volta, con un Consiglio comunale schiacciante. Andranno infatti alla maggioranza comunale 19 consiglieri su 24.
La ricetta del secondo mandato rispecchia quella della precedente tornata, con liste civiche e senza loghi di partito. Per trovare un precedente a Bagheria, con la rielezione del sindaco uscente, bisogna tornare indietro fino agli anni ’80.
Filippo Maria Tripoli stravince a Bagheria
Correvano per la fascia tricolore da primo cittadino bagherese quattro candidati, ma per gli antagonisti Massimo Tommaso Gargano, Pina Provino e Rosario Giammanco non c’è stata partita. Lo scrutinio ha contato 4.740 voti per Gargano, 1.912 per Provino e 1.072 per Giammanco contro i 19.344 voti di Tripoli. Le liste civiche hanno fatto il bello e il cattivo tempo lasciando i simboli di partito ai margini della competizione.
Hanno comunque superato la quota di sbarramento del 5%, riuscendo a entrare in Consiglio comunale con un seggio ciascuna in opposizione, la Democrazia Cristiana e Fratelli d’Italia.
L’intervista al QdS
“Una grande responsabilità – dichiara al Quotidiano di Sicilia il rieletto sindaco Filippo Tripoli – perché un risultato così, che è storico per la città, ci dà maggiore responsabilità; e già siamo a lavoro. Probabilmente i cittadini hanno premiato la concretezza di questi cinque anni e l’avere seguito il programma presentato nel 2019”. Di carne al fuoco a Bagheria ne è stata messa e molti progetti avviati dall’amministrazione Tripoli potranno navigare in porto sotto la continuità amministrativa voluta dagli elettori. Sarà quindi lo stesso Filippo Maria Tripoli a tagliare i nastri nelle cerimonie di inaugurazione delle opere già in cantiere e di quelle che vedranno a breve l’inizio dei lavori.
“Entro quest’anno alcune opere verranno già completate – ci spiega il sindaco – e altre verranno avviate. Penso allo stadio di Aspra (borgo marinaro di Bagheria e già frazione del Comune, ndr) piuttosto che alla riqualificazione del mulino Cuffaro e della Sicilcalce. Ci sono tante cose da fare. Insomma, dobbiamo lavorare e ringraziamo gli elettori per il grande risultato, ma adesso dobbiamo andare avanti e continuare ad amministrare la città”.
I progetti
Grandi progetti “messi a terra”, quelli citati dallo stesso Tripoli, ma anche la riqualificazione urbana della città e del borgo marinaro e l’acquisto di pulmini green per attivare un servizio di trasporto pubblico urbano e sopperire al recente e repentino forfait della AST.
Sulle liste civiche a sostegno del rieletto sindaco, il cui numero superava la somma delle liste degli avversari, Tripoli vuole essere chiaro: “Noi abbiamo composto la coalizione con sette liste; la coalizione ha raggiunto il 68% mentre come sindaco abbiamo preso il 72%, quindi oltre i voti delle liste mi pare ci siano stato duemila voti soltanto per il sindaco. La coalizione è stata coerente, le liste erano coerenti rispetto ad un progetto che noi abbiamo per la città e penso che sia stato messo tutto insieme non per fare un ‘cartello elettorale’. Perché non è questo. La nostra è una coalizione che ha una sua identità, ha una identità popolare riformista, è più matura rispetto alla coalizione del 2019 e quindi andiamo avanti e si amministra”.
Il dibattito nazionale è fermo all’esito delle elezioni europee con le quali gli elettori hanno sorpreso partiti e istituti demoscopici. “Sabino Cassese dice che l’Italia ha molte democrazie, perché ogni elezione è una elezione a sé”, afferma Filippo Tripoli spiegando la propria opinione sui risultati nazionali per il rinnovo dell’Europarlamento: “Per le elezioni nazionali il cittadino si orienta in un certo modo, per le elezioni regionali si orienta in un altro modo, per le europee in un altro modo ancora e per le elezioni comunali, a prescindere dalle dimensioni del comune, si orienta in modo diverso. Il cittadino vota secondo me in base al tipo di elezione, non sono assolutamente collegate. Ci sono stati partiti che a Bagheria per le europee, penso a Forza Italia, ha raggiunto risultati importanti e invece alle comunali non è riuscito a centrare l’obiettivo del 5%. Quindi la gente che va a votare sa votare. Semmai bisognerebbe porsi il problema del perché un 40 o un 50% della popolazione non va più a votare, a prescindere dalla competizione elettorale. Forse la politica si dovrebbe interrogare su questo”.
Alla domanda se nelle liste dei partiti per le competizioni nazionali o europee manchino amministratori capaci che possano contribuire a far ritornare gli elettori alle urne, Filippo Tripoli ha così risposto: “Io non so questo, ma sicuramente tutti i partiti nazionali dovrebbero dare prevalentemente spazio ai territori; quindi cominciare dal basso, dagli amministratori locali. Purtroppo non tutti i partiti fanno questo. Ancora qualcuno lo fa ma non tutti, quindi c’è uno scollamento con il territorio”.
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