Via libera da parte del Consiglio dei ministri all’apposito Decreto legislativo. Attesa la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Previsto anche per il definitivo addio al redditometro e uno slittamento dei termini per l’entrata in vigore dei Testi unici
ROMA – Il Consiglio dei ministri del 20 giugno scorso ha approvato la bozza del Decreto legislativo che si inquadra nell’ambito della legge di Riforma tributaria, modificando però, parzialmente, alcuni aspetti del concordato preventivo biennale e alcuni termini di scadenza. Ora, dopo il consueto iter parlamentare, potrà andare in Gazzetta ufficiale.
Addio definitivo al redditometro
È probabile che, in quella sede, vi sarà anche la norma che darà l’addio definitivo al redditometro che, come si ricorderà, qualche giorno fa era stato rivitalizzato con un apposito decreto ministeriale e poi sospeso. È anche probabile che in Gazzetta troveremo pure uno slittamento dei termini per l’entrata in vigore dei Testi unici, i quali dovrebbero sostituire l’attuale normativa tributaria solo a partire dal 1 gennaio 2006. Sui nove testi unici già predisposti, offerti in consultazione pubblica fino al 13 maggio scorso, sono stati formulati 218 suggerimenti e, anche sulla base di questi nuovi spunti, si provvederà alla loro definizione per l’entrata in vigore. Nel frattempo tra breve dovrebbero essere pubblicati in bozza tre ulteriori Testi unici.
Modificate alcune regole del concordato preventivo biennale
La novità principale del decreto correttivo recentemente approvato dal Consiglio dei ministri riguarda l’introduzione di alcune regole per l’applicazione del concordato preventivo biennale del 2024, anche per i soggetti in regime forfettario. Questi contribuenti avranno a disposizione del software per la formulazione della proposta entro il 15 luglio (un mese dopo il termine previsto per gli altri contribuenti). Altra novità riguarda lo slittamento al 31 ottobre (originariamente era il 15 ottobre) del termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi, con la conseguenza che l’adesione al concordato potrà essere formulata con un maggior termine di 16 giorni.
Differiti anche i termini per il pagamento degli acconti di quest’anno e modificate le regole di calcolo per i soggetti che aderiscono al concordato e si avvalgono del metodo “storico”. Il primo acconto, comunque, dovrebbe scadere il 31 luglio (il 30 agosto con la maggiorazione dello 0,40%) e il secondo acconto, che terrà conto dell’eventuale reddito definito con il concordato preventivo biennale, il 30 novembre 2024.
Come già detto, si attende ora l’ufficializzazione di queste novità con la loro conseguente pubblicazione in Gazzetta.