Analisi e dubbi sul Concordato preventivo biennale - QdS

Analisi e dubbi sul Concordato preventivo biennale

Salvatore Forastieri

Analisi e dubbi sul Concordato preventivo biennale

venerdì 23 Febbraio 2024

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto legislativo (13/2024), collegato all’attuazione della Riforma fiscale

ROMA – In data 21 febbraio scorso è stato pubblicato l’attesissimo Decreto legislativo sull’Accertamento, il n. 13 del 12 febbraio 2024, contenente anche la normativa sul discusso Concordato preventivo biennale. Come specificato dall’Esecutivo si è tenuto conto delle osservazioni delle Commissioni tecniche che sono intervenute sulla prima bozza approvata in via preliminare lo scorso novembre 2023.

Ricordiamo che il Governo fino a ora ha approvato solo sette dei decreti legislativi collegati all’attuazione della Riforma fiscale, cominciando da quelli che non comportano ulteriori oneri di bilancio. Gli altri, necessari per completare la riforma, dovranno essere pubblicati entro due anni dalla data di pubblicazione della legge delega n. 11 del 9 agosto 2023. Pare, comunque, che entro febbraio saranno pronti anche i Decreti legislativi sulle sanzioni e sulla nuova riscossione. Comunque, chissà quando vedremo i tanto attesi Testi unici.

La “certezza del diritto” appare ancora lontana

C’è da dire, peraltro, che, fino a oggi, la chiarezza delle nuove disposizioni, quelle che dovrebbero assicurare chiarezza e semplificazioni, non pare abbiano raggiunto totalmente l’obiettivo. La “certezza del diritto” appare ancora lontana. Comunque vedremo cosa accadrà in un prossimo futuro.

Quelli di seguito descritti sono i Decreti legislativi già in Gazzetta Ufficiale:

  1. Dlgs n. 209 del 27/12/23, sulla Fiscalità internazionale (GU n 301 del 28 dicembre 2023);
  2. Dlgs n 216 del 30/12/23 sulle modifiche all’IRPEF 2024, le nuove aliquote e i nuovi termini per le addizionali (GU n 303 del 30 dicembre 2023);
  3. Dlgs n. 219 del 30/12/23, sulle modifiche allo Statuto dei Diritti del Contribuente (GU n 2 del 3 gennaio 2024);
  4. Dlgs n. 220 del 30/12/23 sulle modifiche al Contenzioso tributario (GU n 2 del 3 gennaio 2024);
  5. Dlgs n. 221 del 30/12/23, sull’Adempimento Collaborativo (GU n 2 del 3 gennaio 2024);
  6. Dlgs n. 1 dell’8/1/24 sulla Semplificazione degli adempimenti tributari (GU n 9 del 12 gennaio 2024);
  7. Dlgs n. 13 del 12/2/24, riguardante l’accertamento ed il concordato preventivo biennale (GU n 4 del 21 febbraio 2024).

È stato già approvato dal Consiglio dei Ministri ed è in attesa di essere pubblicato il Decreto Legislativo sui Giochi.

La riforma della riscossione

Si sta anche lavorando intensamente, negli ambienti ministeriali, sul decreto riguardante il riordino delle sanzioni, nonché sul decreto legislativo sulla riscossione, puntando principalmente a rendere più veloce la riscossione dei tributi, a semplificare il modo di estinzione dei debiti fiscali da parte dei contribuenti morosi, anche concedendo una dilazione fino a dieci anni (attualmente il massimo è sei anni, ossia 72 rate) e favorendo istituti come gli accordi di ristrutturazione in caso di crisi aziendale e transazioni e, in questo modo, tentare di smaltire l’enorme magazzino di debiti inesigibili che, nonostante lo stralcio delle mini cartelle, da tantissimo tempo giacciono negli archivi del Fisco (si parla di un arretrato di più di 1.200 miliardi), rendendo ancora più difficile l’opera di recupero di quei vecchi crediti che ancora, invece, seppure con grosse difficoltà, possono essere riscossi. L’obiettivo di fondo della riforma della Riscossione è quella di limitare i casi della necessità di emettere la cartella di pagamento, ampliando le ipotesi di atti di accertamento immediatamente esecutivi.

Come precedentemente detto, l’ultimo, in ordine di tempo, a essere pubblicato è stato quello sull’accertamento e sul concordato preventivo biennale, sicuramente uno dei più importanti e attesi in quanto, specialmente dopo l’introduzione (con le modifiche dello Statuto dei Diritti del contribuente) del contraddittorio preventivo obbligatorio (che interesserà circa 4 milioni e mezzo di contribuenti), l’Esecutivo/Legislatore si è posto l’obiettivo di razionalizzare tutto il settore dell’accertamento fiscale, principalmente lavorando sull’analisi del rischio (di evasione) allo scopo di focalizzare i controlli sui soggetti che presentano maggiore pericolosità fiscale.

Queste le principali novità contenute nel Decreto legislativo n. 13 in commento, decreto nel quale, comunque, non mancano confusione, rinvii ad altre disposizioni di difficile comprensione ed evidenti omissioni, che appaiono proprio il contrario di quello che la riforma tributaria dovrebbe realizzare: la certezza del diritto e la semplificazione degli adempimenti.

Tra le più importanti novità, così come già sottolineato, c’è il Concordato preventivo biennale, un nuovo istituto che taluni ritengono il punto di forza per rafforzare il rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti, ma che altri considerano invece come una sorta di “condono anticipato”, un sistema che, secondo chi non ne condivide l’introduzione, sarà causa di ulteriore evasione.

Favorevoli le previsioni dei vertici del Ministero, principalmente il vice ministro Maurizio Leo il quale, nel sottolineare l’efficacia del nuovo istituto, ricorda che in questo modo si favorisce l’adesione spontanea (la famosa “tax compliance”), circostanza che permetterà di rivolgere maggiore attenzione (accertamenti) nei confronti di coloro i quali non vi hanno aderito.

Di seguito, in estrema sintesi, le principali disposizioni contenute nell’ultimo decreto emanato:

  1. Si prevede l’invito del contribuente alla partecipazione per la definizione del “procedimento con adesione” (art.1);
  2. Viene prevista la possibilità del contribuente di definire l’intero processo verbale di constatazione entro 30 giorni dalla sua consegna, pagando la metà delle sanzioni ordinariamente previste, oltre ai tributi evasi, tranne che nei casi di errori manifesti (art.1);
  3. Definizione di un procedimento con adesione su istanza del contribuente, prima dell’impugnazione in Corte di Giustizia Tributaria di primo grado, nei casi in cui non è previsto il contraddittorio preventivo (casi di particolare urgenza, ovvero in presenza di accertamenti automatizzati). L’esibizione della ricevuta del pagamento di quanto dovuto per l’adesione è condizione indispensabile per l’efficacia della definizione (art.1);
  4. Consentito l’accertamento con adesione anche in presenza di “atti di recupero”, ma non è permessa né la compensazione né la rateizzazione (art.1);
  5. Introduzione dell’articolo 60 ter del D.P.R. 600/72 contenente disposizioni in materia di notifica tramite PEC (art.1);
  6. Previsto l’accertamento con adesione in caso di accertamento induttivo nei confronti dei soggetti che non applicano gli ISA (art.1);
  7. Previsto il riordino e il potenziamento delle disposizioni che disciplinano le analisi del rischio, da farsi anche attraverso soluzioni di intelligenza artificiale. Le dette analisi di rischio possono essere utilizzate anche ai fini di controlli preventivi (art.2);
  8. È prevista la cooperazione (scambi di informazioni, presenza di funzionari e verifiche congiunte) tra tutte le Amministrazioni, nazionali ed estere, ai fini dell’attività di controllo (art. 3);
  9. Con le modifiche apportate agli articoli 35 e 17 del D.P.R. 26/10/1972 n.633 (IVA), vengono previste disposizioni particolari per il contrasto all’evasione dell’IVA nei casi di importazione nell’Unione Europea di beni provenienti da Paesi extra-UE (art.4);
  10. Articoli da 6 a 38), previsto il “Concordato preventivo Biennale”. Si applica a tutti i soggetti, titolari di partita IVA, di dimensioni non elevate, che rientrano nella normativa ISA (E’ stato eliminato il limite del punteggio ISA 8).

Per i forfettari un particolare regime di concordato preventivo

Previsto un particolare regime di concordato preventivo anche per i “forfettari”, ma in questo caso riguarderà un solo anno (il 2024). Contemplata, comunque l’emanazione di due Provvedimenti, uno del Direttore dell’Agenzia delle Entrate riguardate i software per la comunicazione dei dati necessari per la formulazione della proposta di concordato, uno del Ministro dell’Economia e delle Finanze che, si spera, colmerà tutti i dubbi che attualmente esistono su questo nuovo e importantissimo istituto.

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