Il sindaco Basile ha presentato in conferenza stampa gli interventi che hanno determinato il superamento della fase emergenziale: dal potenziamento delle sorgive alla revoca dell’alternanza di erogazione dell’acqua
MESSINA – Si torna alla normalizzazione senza abbassare la guardia. Il sindaco Federico Basile, nel corso della conferenza stampa di ieri, insieme ai vertici di Amam, agli assessori alla Protezione civile Massimiliano Minutoli e all’Ambiente ed energia Francesco Caminiti e al direttore generale del comune Salvo Puccio, ha fatto il punto sulla crisi idrica che ha creato non pochi disagi in città.
Crisi idrica a Messina, ognuno torna alla sua “normalità”
Sul termine “normalità” in realtà ci sarebbe molto da dire, molti messinesi tornano ad avere le difficoltà di sempre, anche se non dovranno fare ricorso alle autobotti, altri continueranno a ricevere solo qualche ora di acqua al mattino ritenendosi fortunati se la pressione è sufficiente a riempire i serbatoi e altri magari avranno acqua per tutto il giorno. Ognuno torna alla sua “normalità” quindi. E l’emergenza in Sicilia resta. Lo sforzo di questi mesi di Comune e Amam è stato quello di recuperare il più possibile da fonti alternative e continuare i lavori per eliminare le perdite. Nello specifico, c’è stato il recupero di circa 80 litri al secondo di acqua attraverso i pozzi della zona sud, il potenziamento delle sorgive e la manutenzione della condotta Fiumefreddo.
Durante la conferenza stampa è stato specificato che il Coc smetterà le sue funzioni in presenza domenica alle 20 e gli interventi necessari saranno gestiti direttamente dall’Amam. “Da 1500 chiamate a settimana di luglio – ha detto il sindaco Basile – siamo passati a 450, 65 al giorno e quasi il 100% è stato esitato”. Anche l’alternanza di erogazione tra le zone A e B, sospesa dai primi di settembre, è stata revocata definitivamente. Resta in vigore invece l’ordinanza con cui viene immessa in rete l’acqua dei pozzi di Briga, pur se in attesa della certificazione della potabilità dell’Asp. Nella stessa ordinanza è raccomandato l’utilizzo solo per uso idropotabile ma il sindaco ha assicurato che l’acqua si può bere e che la prudenza è dettata da una procedura burocratico amministrativa. La crisi idrica è siciliana e tutti i Comuni l’hanno affrontata. L’abbassamento delle falde ha portato al 23 per cento in meno di risorsa idrica disponibile in un periodo, la stagione estiva, in cui c’era più consumo. Da qui in una parte di Messina c’è stata una riduzione consistente di erogazione. “La scelta di zone A e B – ha aggiunto il primo cittadino – ha pagato. Il disagio c’è ma è stato ridotto in modo forte”. Sottolineata la validità dello stanziamento del milione di euro a inizio luglio che ha consentito di acquistare nuove autobotti, finanziare i nuovi pozzi, e intervenire nei condomini e nelle situazioni di maggiore criticità.
Amam Messina, stiamo accelerando gli interventi
Fra le varie azioni messe in campo anche la sostituzione della condotta idrica terziaria che è stata dirottata nelle zone da cui sono provenute maggiori criticità, il quartiere Lombardo e la via Quod Queris. “Stiamo accelerando gli interventi, abbiamo modificato le aree su cui intervenire dando priorità ai condomini da cui sono provenute maggiori richieste per mitigare ulteriormente il problema”, ha spiegato Loredana Bonasera presidente dell’Amam. Bonasera ha poi ricordato la notifica di un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune di Giardini Naxos per ottenere il pagamento della cessione dei 5 litri d’acqua al secondo che la città di Messina è stata costretta a mettere in campo, su disposizione del Prefetto, per andare in aiuto del comune ionico, che è però moroso da diversi anni.
Il completamento del serbatorio Montesanto 1
Intanto, per alleggerire i problemi idrici si guarda anche al completamento del serbatoio Montesanto 1, previsto per dicembre 2024. Un’opera che permetterà di incrementare l’erogazione, avere molta più acqua e gestire meglio le fonti di approvvigionamento. Il finanziamento per la realizzazione dei serbatoi Montesanto 1 e 2 risale al 1990 ma, mentre il 2 è stato concluso ed è in funzione, l’1 era rimasto incompiuto. Dopo la crisi idrica del 2015, ci fu un nuovo finanziamento, dal Masterplan, per il ripristino e la sua messa in esercizio, con l’obiettivo di garantire un volume di compenso di circa 5mila metri cubi, alimentato direttamente a gravità dalla condotta Fiumefreddo, con collegamento, alimentazione indipendente e gestione delle adduzioni anche dagli acquedotti Santissima e Alcantara. I lavori consegnati nell’aprile del 2021 dovevano essere conclusi nel 2022, ma i ritardi si accumularono e adesso si spera che il 2024 sia l’anno buono. I due serbatoi saranno collegati in modo bidirezionale con una nuova condotta, che comporterà la riduzione dei costi di esercizio dell’impianto di sollevamento esistente che alimenta oggi il serbatoio Tremonti e gli impianti collegati.