Natoli, l'ordine di distruzione delle intercettazioni era prestampato

Mafia e appalti, colpo di scena nel caso Natoli: “Ordine di distruzione delle intercettazioni prestampato”

Mafia e appalti, colpo di scena nel caso Natoli: “Ordine di distruzione delle intercettazioni prestampato”

Redazione  |
lunedì 14 Ottobre 2024

La scoperta dei legali dell'ex pm nell'ambito delle indagini difensive sul caso "mafia e appalti".

L’ordine di distruzione delle intercettazioni e dei brogliacci nell’ambito dell’inchiesta sui fratelli Buscemi e che vede indagato l’ex magistrato Gioacchino Natoli era un provvedimento prestampato: un “colpo di scena” messo in campo dalla difesa dell’ex pm.

Lo hanno hanno scoperto i legali dell’ex pm della Procura di Palermo nell’ambito delle indagini difensive. Natoli è indagato a Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia e calunnia dallo scorso luglio.

Caso Natoli, l’ordine di distruzione delle intercettazioni era prestampato

La vicenda giudiziaria su Natoli nasce dal filone su “Mafia e appalti” che avrebbe accelerato la strage di via D’Amelio nella quale vennero uccisi Paolo Borsellino e la sua scorta. Natoli, secondo la Procura nissena, avrebbe insabbiato elementi dell’inchiesta a Massa Carrara, poi confluiti nel “Mafia e appalti”, nell’ambito della quale gli inquirenti avevano intercettato diversi imprenditori per dimostrare che gli affari di Cosa nostra si muovevano in Sicilia, ma anche in Toscana.

Natoli avrebbe agito in concorso, secondo le accuse, con l’ex procuratore di Palermo Pietro Giammanco (deceduto) e con l’allora comandante della Guardia di Finanza Stefano Screpanti.

Le novità

Le indagini difensive su Natoli hanno rivelato che l’ordine di distruzione delle intercettazioni e dei brogliacci dell’inchiesta sui Buscemi, che secondo la Procura sarebbe la prova della volontà di Natoli di affossare l’inchiesta, era un provvedimento prestampato che all’epoca dei fatti veniva usato regolarmente. Sembra che lo stesso modulo sia stato trovato dai legali di Natoli in decine di altri provvedimenti.

Lo scorso luglio Natoli, interrogato dai pm negli scorsi mesi, si era avvalso della facoltà di non rispondere. “Il dottor Natoli si è avvalso, allo stato, della facoltà di non rispondere, riservandosi di chiedere alla Procura della Repubblica un successivo interrogatorio in cui fornire ogni utile chiarimento”, aveva detto l’avvocato Fabrizio Biondo, legale dell’ex pm Gioacchino Natoli.

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