Moglie segregata in casa e maltrattata, violenza a Lentini

Moglie segregata e figli manipolati, sconvolgente storia di violenza da Lentini: un arresto

Moglie segregata e figli manipolati, sconvolgente storia di violenza da Lentini: un arresto

Redazione  |
mercoledì 27 Novembre 2024

Abusi di ogni tipo, minacce col coltello e famiglia in condizioni igienico-sanitarie pietose: la terribile storia scoperta dai carabinieri.

Moglie segregata in casa, maltrattata e ferita: è l’ennesimo caso di violenza sulle donne, che si è registrato a Lentini (Siracusa). I carabinieri hanno arrestato un operaio di 43 anni con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e continuate e sequestro di persona ai danni della coniuge 32enne.

A emettere l’ordinanza di arresto, proprio nei giorni dedicati alla celebrazione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Tribunale di Siracusa.

Moglie segregata in casa e maltrattata, violenza a Lentini

Gli episodi di violenza sarebbero andati avanti dal 2022 a oggi. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Augusta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa sono scaturite dalla segnalazione di un cittadino che ha notato una donna in strada, in forte stato confusionale e astenia, e ha chiamato il 118.

Fin dai primi accertamenti i medici del Pronto Soccorso dell’ospedale di Lentini hanno compreso che la donna era fortemente debilitata sia fisicamente che psicologicamente, verosimilmente vittima di violenza domestica, e hanno tempestivamente attivato il codice rosa e contattato i carabinieri.

Condizioni terribili

La 32enne, che riportava sul corpo evidenti segni e cicatrici di violenza fisica, sotto shock, ha raccontato ai carabinieri di essere vittima, da circa due anni, di maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito convivente, violenze commesse anche alla presenza dei tre figli minorenni della coppia. In particolare la donna ha descritto una vera e propria escalation di vessazioni e violenze: il marito le rivolgeva insulti quotidiani di ogni genere, l’aveva progressivamente isolata sottraendole il cellulare e, da circa sei mesi, le impediva di uscire di casa da sola e avere contatti con il mondo esterno, la seviziava, per punirla, anche con l’uso di un coltello con la lama arroventata, come testimoniano le cicatrici che ha sul corpo e il ritrovamento all’interno dell’abitazione, nel corso del sopralluogo dei carabinieri, di un coltello con la punta annerita dal fuoco.

L’uomo era riuscito anche a manipolare i figli minori coinvolgendoli nel controllo della madre.
Solo approfittando dell’assenza dei bambini che si trovavano a scuola, e del fatto che l’uomo si era addormentato profondamente, la donna, con la forza della disperazione, sarebbe riuscita a fuggire dal tugurio nel quale viveva e a chiedere aiuto prima ai passanti e poi ai carabinieri.

Questi ultimi, attraverso tempestive e puntuali indagini, hanno confermato quanto dichiarato dalla vittima, prendendola in carico e accompagnandola in una struttura protetta assieme ai tre bambini. I tre bambini, infatti, oltre a essere vittime della violenza assistita del padre nei confronti della madre, erano anche costretti a vivere in un’abitazione caratterizzata da pietose condizioni igienico sanitarie.
L’uomo è stato associato al carcere Cavadonna di Siracusa.

È obbligo rilevare che la posizione dell’indagato sarà positiva solo dopo l’eventuale sentenza passata in giudicato.

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