Il ministro Delrio sull’accorpamento con Gioia Tauro: “Nessuna penalizzazione per la Città dello Stretto”. Nessuna presa di posizione sul Ponte: “Prima pensiamo all’alta velocità”
MESSINA – Nessuno scippo da parte di Gioia Tauro e poco importa dove sarà la sede legale della nuova Authority di sistema perché nella città dello Stretto si continuerà con gli investimenti programmati. Il ministro alle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio incontrando in Prefettura i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, dell’Autorità portuale ed una delegazione di cluster marittimi, ha voluto rassicurare sugli effetti dell’accorpamento del porto messinese a Gioia Tauro in un sistema che coinvolge due regioni.
“L’autonomia amministrativa non verrà compromessa, perché continueremo ad investire gli introiti raccolti sempre in quest’area; i Piani di investimento – ha aggiunto – vengono approvati dal ministero e nessuno all’interno dell’Authority può fare scelte che penalizzano una parte a vantaggio dell’altra, il ruolo dello Stato è garante di questo insieme alla Regione che deve approvare il Piano regolatore del porto”. Affermazioni che offuscano le prese di posizione che in questi mesi sono diventati più insistenti per una Autorità dello Stretto autonoma o un’Authority unica Siciliana.
È evidente che non ci sono margini di cambiamento sulla territorialità stabilita dalla riforma e per quanto riguarda la proroga del periodo di transizione tra il sistema attuale e quello deciso dal Governo, Delrio dopo quella concessa fino a giugno ne ipotizza un’altra fino a dicembre e questo per rendere possibile, ha detto, la conclusione dell’iter di approvazione del Prg del porto.
Il ministro ha poi invitato i porti più importanti che fanno parte di questo grande sistema dello Stretto a cooperare, a stare insieme e a rafforzarsi, specializzandosi ognuno per le proprie peculiarità, per creare lavoro e sviluppo in tutta l’area. Soddisfazione è stata mostrata dal commissario dell’Authority di Messina Antonino De Simone visto che Delrio ha tranquillizzato su quei circa 10 mln di euro l’anno di introiti ed i 177 milioni di investimenti previsti nel Piano operativo triennale.
Ci sono poi gli interventi con l’iter avviato, tra questi la rettifica di due banchine e l’allargamento del molo Norimberga, opere per 51 milioni di euro più oltre un milione in progettazione. Durante l’incontro il ministro ha anche fatto il punto sul nuovo porto di Tremestieri, con i cantieri che “partiranno -si è augurato- entro agosto, un’opera importante -ha sottolineato Delrio- che aiuterà a potenziare la qualità della vita di questo territorio allontanando il traffico gommato dalle strade”.
Un accenno Delrio l’ha fatto anche al Tito Minniti, “da un anno lavoriamo per continuare a mantenere Alitalia nell’aeroporto dello Stretto, ma soprattutto dobbiamo avere l’ambizione di terminare alla svelta le procedure amministrative con la Regione Calabria e trovare una prospettiva di sviluppo ulteriore”.
Non è mancato il riferimento al Ponte sullo Stretto quando dalla prefettura il Ministro si è spostato al Teatro Vittorio Emanuele all’incontro organizzato dal “Cambiamento in Tour” del Sottosegretario alla salute Davide Faraone per il quale l’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria è un’opera fondamentale. Per il ministro Delrio invece prioritaria è l’alta velocità . “Il problema non è il ponte (con una concessione ormai cancellata) ma avere un collegamento ferroviario adeguato tra la Sicilia e il resto d’Italia, per farlo dobbiamo recuperare un ritardo, perché ci siamo soffermati sul Ponte ma ci siamo dimenticati che bisogna prima programmare l’alta velocità, perché se non arrivi da Roma a Reggio Calabria in quattro ore a che serve il ponte?”
I soldi per l’alta velocità, assicura, sono stati stanziati e i cantieri saranno attivi entro l’anno. “Un’occasione persa non avere avuto la possibilità di un confronto con il ministro” è il rammarico dei segretari provinciali dei sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil Cocivera, Famiano e De Vardo e del rappresentante territoriale dell’Ance Ricciardello che cercano la via d’uscita per un settore in crisi.