Dispersione scolastica, la drammatica situazione in Sicilia: i dati

Abbandono scolastico, quanti banchi vuoti in Sicilia: è la regione con la percentuale più alta

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Abbandono scolastico, quanti banchi vuoti in Sicilia: è la regione con la percentuale più alta

Davide La Cara  |
sabato 18 Novembre 2023

I dati forniti dall'Ufficio Scolastico Regionale sono drammatici: ecco la situazione provincia per provincia

La Sicilia è la regione italiana con la più alta percentuale di dispersione scolastica. Questo è quanto risulta dai dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale analizzati su monitoraggio annuale in 2.535 plessi di scuola primaria, secondaria di primo grado e secondo grado. Secondo l’USR la percentuale di dispersione nell’Isola è del 21,2% contro una media nazionale del 12,7%. Sicilia davanti anche a Campania (17,6%) e Puglia (16,4%).

L’analisi prende in considerazione i fenomeni di evasione, abbandono, non assolvimento dell’obbligo di istruzione, non convalida dell’anno scolastico per numero di assenze o non ammissione all’anno successivo per gravi carenze. Le motivazioni principali di abbandono degli studi prima dei 16 anni, ritardi o ripetenza degli studenti è dovuta per circa il 50% dei casi a comportamenti problematici da parte dello studente, nel 45% per situazioni familiari difficili e nel 5% per difficoltà di natura psicologica in seguito alla pandemia da Covid-19. Comparando i dati anni scolastici 2021-22 e 2022-23, emerge una riduzione dell’indice di dispersione scolastica globale (IDSG), che scende da 4.55 a 4.14 ma che rimane comunque alta e richiede un serio intervento.

I dati nelle province

Le situazioni più critiche sono state riscontrate nelle province di Ragusa, Palermo ed Enna. In particolare a Ragusa vi sono problematiche di natura sociale dovute alla grande presenza di stranieri che operano nei settori agricoli e che sono quindi più soggetti ad assenze e difficoltà di inserimento nel mondo della scuola. Qui le opportunità di formazione per i genitori risultano quasi inesistenti, amplificando le sfide legate all’istruzione.

Entrando nello specifico dei dati, Siracusa emerge come il centro di maggiore preoccupazione nella scuola primaria, registrando un notevole indice globale pari a 1.11. Di contro Caltanissetta si distingue per un indice inferiore, fermandosi a uno modesto 0.27, suggerendo una realtà scolastica meno critica, ma comunque meritevole di attenzione.

Per quanto concerne la scuola secondaria di primo grado, la provincia di Agrigento si caratterizza per un indice di dispersione scolastica particolarmente elevato, toccando quota 3.49 mentre la provincia di Messina presenta un indice inferiore a 1.09, indicando una situazione di dispersione meno marcata.

Nell’ambito della scuola secondaria di secondo grado, è la provincia di Trapani a richiamare l’attenzione con un indice di 10.47, mentre la provincia di Messina presenta un indice inferiore, ma comunque significativo, di 6.53. Queste variazioni sostanziali nei dati provinciali enfatizzano l’importanza di adottare un approccio differenziato per affrontare la dispersione scolastica, riconoscendo le peculiarità di ciascuna città e provincia.

Secondo il direttore dell’USR Giuseppe Pierro, “l’indagine è limitata al campo di osservazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, ossia al primo e secondo ciclo di istruzione. Sebbene ciò che emerge è un segnale dell’efficacia delle numerose azioni di contrasto alla dispersione scolastica poste in essere dalle istituzioni scolastiche, anche in collaborazione con Enti del Terzo Settore e altre istituzioni coinvolte, comprese le Procure per i minorenni, Comuni e Forze dell’Ordine, rimane tuttavia preoccupante il fenomeno nel suo complesso così come misurato da altri indicatori europei (ELET di Eurostat e NEET di Istat) così come anche quello della povertà educativa strettamente connessa ai territori economicamente e socialmente più svantaggiati”.

L’intervento della Regione

Per contrastare il fenomeno alla luce del report dell’USR, è stata firmata una lettera d’intenti sottoscritta dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e l’Assessorato regionale dell’Istruzione con l’obiettivo di ottenere una maggiore collaborazione tra le istituzioni che in Sicilia si occupano di istruzione e formazione professionale per un contrasto più efficace alla dispersione scolastica.

Il piano, si legge nella lettera prevede un coinvolgimento multi-livello del sistema scolastico e delle varie istituzioni preposte, in un’ottica di complementarietà e di concertazione con le azioni di contrasto alla povertà educativa condotte dal ministero dell’Istruzione, l’assessorato regionale all’Istruzione intende intervenire con la messa a sistema di un modello di coordinamento unitario delle risorse a valere sui Po nazionali e regionali Fse e Fesr, che si esplicita in un’intesa istituzionale a titolarità Regione-Ministero e nella costituzione del Comitato paritetico Regione – Ufficio scolastico regionale, per l’analisi, la progettazione e il monitoraggio di iniziative macrosistemiche.

Secondo l’assessore all’istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano, “la dispersione scolastica rappresenta in Sicilia, ancora oggi, una delle più gravi problematiche soprattutto nei territori complessi e a rischio di marginalità sociale. L’analisi quanti-qualitativa del fenomeno, ha evidenziato che buona parte della dispersione scolastica si concentra nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado al secondo grado e, in particolare, alla formazione professionale ecco perché abbiamo avvertito l’esigenza di mettere a sistema istituzioni e competenza al fine di affinare sempre di più le politiche di contrasto alla dispersione. Questa iniziativa costituisce un ulteriore tassello nel percorso che come Regione stiamo attuando per raggiungere dati significativi nella diminuzione della dispersione scolastica in Sicilia”.

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