Aci Trezza, intervento al mercato del pesce: maxi sequestro

Aci Trezza, intervento al mercato del pesce: maxi sequestro e sanzioni da oltre 6.200 euro

Aci Trezza, intervento al mercato del pesce: maxi sequestro e sanzioni da oltre 6.200 euro

Redazione  |
lunedì 16 Dicembre 2024

Cominciata alle primi luci dell’alba, l’articolata attività ha permesso di trovare una gran quantità di pescato privo di tracciabilità, un requisito di legge indispensabile per ricostruire e determinare l’esatta provenienza dei prodotti.

Un’articolata operazione di controllo è stata coordinata dalla Polizia di Stato, nello scorso fine settimana, al mercato del pesce di Aci Trezza per verificare la tracciabilità e la genuinità degli alimenti, nonché il rispetto delle norme che disciplinano la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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La task force disposta dal Questore di Catania è stata coordinata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e ha visto impegnati diversi poliziotti della squadra volanti, del Reparto Mobile, della Divisione Anticrimine e della Polizia Scientifica, unitamente al personale del Corpo Forestale della Regione Sicilia, dell’Ispettorato del Lavoro, del servizio Veterinario, dell’Igiene Pubblica e dello Spresal dell’Asp di Catania.

L’operazione degli agenti al mercato del pesce di Aci Trezza

Cominciata alle primi luci dell’alba, l’articolata attività ha permesso di trovare una gran quantità di pescato privo di tracciabilità, un requisito di legge indispensabile per ricostruire e determinare l’esatta provenienza dei prodotti.

Il sequestro

Nello specifico, le attente verifiche del Corpo Forestale hanno portato al sequestro, nei confronti di due venditori, di 170 chili di pesce posto in vendita senza la necessaria documentazione sulla tracciabilità. Grazie al supporto degli specialisti del servizio Veterinario dellAsp, i prodotti ittici sequestrati sono stati ispezionati e i medici, collaborati dai tecnici della prevenzione dello stesso dipartimento, hanno accertato che una parte del pesce, circa 140 chili, mantenendo i caratteri organolettici e di freschezza previsti dalla normativa comunitaria, è stata giudicata idonea al consumo umano e, pertanto, è stata donata alla Caritas.

I rimanenti 30 chili di pesce sequestrati, invece, sono stati giudicati assolutamente non idonei al consumo e, quindi, ne è stata disposta la distruzione. Al termine delle verifiche sono state elevate sanzioni per complessivi 4500 euro.

La mancanza di manutenzione sul luogo

I controlli hanno riguardato anche l’osservanza delle prescrizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e, in questo caso, i Vigili del Fuoco hanno constatato la mancata manutenzione delle luci di emergenza e la mancanza di un estintore. Per queste irregolarità, sono state contestate sanzioni per 1700 euro.

Identificate 80 persone dopo il sequestro

Oltre ad aver curato il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, i poliziotti hanno identificato complessivamente 80 persone, di cui 18 già note alle forze di Polizia. Ulteriori attività di controllo in altre realtà commerciali della zona sono state già programmate per i prossimi giorni, a tutela del rispetto della legge e a salvaguardia della salute dei consumatori.

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