Agostino Genova, indagato dell'operazione "Vediamoci Chiaro"

Corruzione sanità, dai braccialetti d’oro ai favori: chi è Agostino Genova

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Corruzione sanità, dai braccialetti d’oro ai favori: chi è Agostino Genova

Roberto Greco  |
martedì 20 Giugno 2023

Cosa emerge dall'ordinanza della Gip Clelia Maltese, sui casi di presunta corruzione nel mondo della Sanità siciliana

Dall’ordinanza emessa dalla gip Clelia Maltese ed eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi) in stretta collaborazione con la Direzione Provinciale dell’INPS, emergono i dettagli di un vero e proprio “sistema” il cui cardine criminale è quello di Agostino Genova, pubblico ufficiale, in quanto medico legale e coordinatore dell’Ufficio “Invalidi Civili, Legge 104/92 e Legge 68/99, Ciechi c Sordomuti” dell’U.O.C. Medicina Legale, Fiscale e Invalidità civili dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, nonché quale Presidente della I Commissione Invalidi Civili e della Commissione Ciechi Civili.

Agostino Genova, chi è l’indagato dell’operazione “Vediamoci Chiaro”

Da un lato un legame basato sulla corruzione tra Genova e Pietra Di Fiore (detta Piera) e Calogero Randazzo, dipendenti in un CAF di San Giuseppe Jato, che convogliavano diverse istanze volte ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, verso Agostino Genova, al quale versavano somme di denaro, affinché il pubblico ufficiale si adoperasse, in maniera celere e anche in assenza dei necessari requisiti, per garantire l’esito positivo del procedimento di competenza della Commissione da lui presieduta senza il necessario coinvolgimento degli altri membri della stessa. Dall’altro una serie di rapporti, diretti o intermediati da Cammalleri, sempre con il medesimo modus operandi.

L’operazione “Vediamoci Chiaro” ha portato al sequestro complessivo di disponibilità finanziarie per un totale di 911.250 euro, quale profitto dei delitti contestati di cui 903.850 euro per il rapporto tra Genova e Cammalleri e la parte rimanente relativa al rapporto tra Genova, Di Fiore e Randazzo.

“L’indagato – scrive la gip Maltese – ha cioè mostrato un’eccezionale proclività a delinquere e una spasmodica ricerca di ottenere denaro in cambio della mercificazione della carica pubblica ricoperta”.

Il braccialetto d’oro e il massaggio nella SPA del nipote

In un incontro, svoltosi nell’ufficio ASP nella mattinata del 19 aprile 2022, Genova riceveva Vincenzo Caccamo (imprenditore del settore preziosi) per discutere della pratica di riconoscimento dell’invalidità civile relativa alla madre di Caccamo, Elisabetta Santoro (non indagata, ndr). Nel corso dell’incontro il medico, come risulta peraltro dagli accessi al sistema consultava telematicamente utilizzando il proprio SPID, la pratica, l’elenco dei medici domiciliari, gestendo l’agenda degli appuntamenti. Durante il colloquio, Genova ha fatto presente a Caccamo che era alla ricerca di un braccialetto d’oro. A fronte della disponibilità del medico per la soluzione della pratica, Caccamo ha dichiarato la sua disponibilità, vista la propria attività, a risolvere il problema dicendo “glielo faccio avere io, dottore!”.

Agostino Genova avrebbe convocato nella sua stanza il dottor Francesco Monreale (non indagato, ndr) per disporre una visita geriatrica privata alla madre di Caccamo al fine di ottenere un “certificato a vista” che Caccamo gli avrebbe dovuto riconsegnare al fine chiudere, sempre “a vista”, la pratica. Nello stesso incontro, Genova ha comunicato a Caccamo la sua candidatura al Consiglio Comunale di Palermo e Caccamo, dopo avergli proposto una massaggio “con la ragazza più bella” in un centro SPA del nipote, gli ha comunicato che, nel momento in cui sarebbe tornato per consegnare il certificato, avrebbe portato anche il braccialetto d’oro.

“La Finanza te la può s*care…” e l’investimento di centomila euro

Nell’ambito della medesima conversazione, Genova avrebbe riferito a Caccamo di voler investire denaro liquido indicando la quantità in 100mila euro circa (“almeno centomila euro si devono muovere… cinquanta…”) senza effettuare bonifico, in lingotti d’oro e, soprattutto, senza rischi di controllo o di contestazioni da parte della Guardia di Finanza dicendo “e la Finanza te la può s*care… (omissis), nel senso tu prendi soldi… la Finanza ti può venire a dire ma ‘Lei come fa a comprare?’ Te lo può venire a chiedere?”. Il successivo 22 aprile Agostino Genova ringraziava, nel corso di una conversazione telefonica, Caccamo “del braccialettino, del regalino…”.

Successivamente, all’amico Domenico Fanciuso (non indagato, ndr) avrebbe detto “Ieri già ho chiuso una pratica con Piero Caccamo quello della… Piero Caccamo parruccheria che c’è in viale Strasburgo che è famosa… suo fratello… io piccioli non ne prendo, ma mi regalarono questo ieri…”. Qualche giorno dopo, il 27 aprile 2022, la pratica era chiusa con l’ottenimento del riconoscimento dell’invalidità civile da parte di Elisabetta Santoro, pratica sottoscritta telematicamente da Genova. In quell’occasione, l’odierno indagato avrebbe informato Caccamo del buon esito che dava la sua disponibilità a un analogo regalo per la fidanzata di Genova alla quale, a suo dire, piaceva quello già avuto in regalo (“poi te ne do uno per la tua fidanzata così glielo dai… capisci?”).

Il ruolo di Rosario Cammalleri e di Guadalupi Tiziana

Rosario Cammalleri, quale medico certificatore per la trasmissione dei certificati medici, risulta abilitato ai servizi telematici dell’INPS e autorizzato all’invio del certificato medico introduttivo c del certificato integrativo. L’INPS ha riferito che l’indagato ha redatto dal marzo 2021 al novembre 2022 ben 359 certificati telematici connessi a domande di riconoscimento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità civile e per i benefici ex legge 104, di cui 152 sono i certificati introduttivi e 207 i certificati integrativi.

Dalle intercettazioni emerge l’atteggiamento deferente di Genova, il quale si scusa continuamente, dimostrando come Genova, pubblico ufficiale, fosse “al soldo” di Cammalleri e temesse eventuali ritorsioni dello stesso. Secondo la gip è dimostrata l’esistenza “di un accordo corruttivo fra Genova e Cammalleri, in forza del quale il primo, in cambio di denaro, emetteva, violando le stringenti regole che disciplinano il procedimento per il riconoscimento dell’invalidità civile, verbali di riconoscimento dell’invalidità civile, si inseriscono elementi specifici che provano la concreta realizzazione di tale accordo in relazione a singole specifiche pratiche, nonché il coinvolgimento attivo e fattivo di Guadalupi Tiziana”, anche alla luce di tre conversazioni intercettate e registrate in cui dimostra, scrive la gip, “inequivocabilmente che il presidente della I Commissione Invalidi Civili e della Commissione Ciechi Civili, in cambio di denaro, e segnatamente di 250 euro per ciascuna pratica, si prestava a esitare celermente e favorevolmente le numerose pratiche segnalate da Cammalleri e dalla sua collaboratrice (Guadalupi Tiziana) e segnatamente le partiche relative a Longo Enrico, Di Nicola Giustina, Bosco Anna Maria, Palmizio Brigida, De Luca Maria, Vicari Vincenzo, Loggia Angela e Lo Cicero Anna (non indagati, ndr)”.

La gip pone particolare attenzione sulla posizione di Tiziana Guadalupi, perché “se è vero che nei suoi confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ai soli fatti di corruzione, è vero anche che l’indagata non solo ha dimostrato di essere pienamente consapevole dell’ampio e perdurante accordo corruttivo sussistente fra Genova a Cammalleri, ma ha posto in essere comportamenti di fattiva collaborazione con Genova e Cammalleri relativi all’esecuzione di detto accordo (era lei che sostanzialmente preparava le pendrive da consegnare a Genova contenenti le singole pratiche oggetto di corruzione), e supportando Cammalleri anche nel recupero delle somme che questi a sua volta si faceva dare, mediante la consegna delle carte Postepay, dai singoli beneficiari una volta che a questi veniva riconosciuta l’invalidità e venivano corrisposte le relative indennità”.

Genova, “fedele scudiero” di Cammalleri

Nella mattina dell’11 maggio 2022 era captata una conversazione telefonica nel corso della quale Genova, definendosi “il tuo fedele scudiero” ha comunicato a Cammalleri di aver lavorato di notte e alle prime ore del giorno “per finire tutto”, chiedendogli di portare altre dieci pratiche (“come sei messo stamattina? le hai pronte le dieci? no?”) e dichiarando di poter ancora calendarizzare altre due sedute per aver pronte le ulteriori pratiche il successivo lunedì “non perché io quanto memo le calendarizzerei oggi così le ho pronte lunedì”.

Nei giorni successivi, erano intercettate due conversazioni tra Genova e Cammalleri che dimostrano un incontro tra Cammalleri e Genova, incontro nel quale Cammalleri avrebbe consegnato le somme pattuite, un importo pari a 3.500 euro a fronte delle 14 pratiche esitate positivamente. Il sodalizio tra i due indagati sarebbe continuato anche dopo la campagna elettorale cui il Genova partecipava, come emerge da una conversazione, intercettata, tra Cammalleri e Guadalupi, da cui emerge che, visto che dal lunedì successivo Genova sarebbe stato di nuovo in servizio in quanto non eletto, era necessario preparare altre dieci pratiche, pratiche che furono preparate e a cui se ne aggiunse una per cecità.

“Cornettini” da 250€ e l’olio per “facilitare” le pratiche

Cornettini” era il nome in codice che indicava le pratiche durante le conversazioni telefoniche tra Agostino Genova e Cammalleri. Come emerge dall’intercettazione di una conversazione tra i due, Cammalleri avrebbe dovuto arrivare a un incontro “organizzato” per consegnare un acconto di 1.000 euro. Da un’altra conversazione intercettata emerge, inoltre, che Cammalleri aveva dichiarato di aver dato al Genova, da marzo 2021 al luglio 2022, la somma di 9.000 euro per i suoi servizi. Nell’ottobre del 2022 Genova affermava di aver lavorato anche pratiche senza documenti (“ieri ho dovuto fare la pratica ex novo… senza documenti… l’ho dovuta inventare io… ti faccio vedere io…”, per poi esclamare “per adesso… cafudda (abbonda, ndr) fini a quando ci sono io…” battuta alla quale Cammalleri rispondeva “ah… logico, finché la barca va, lasciala andare”).

Il 16 marzo 2022 Genova ringraziava telefonicamente Carlos Battaglia per l’olio ricevuto. Che lo scambio fra i due riguardasse, secondo il collaudato modus operandi di Agostino Genova, pratiche d’invalidità civile e di cecità che il pubblico ufficiale si offriva di esitare con celerità e positivamente in cambio di denaro, si evinceva dalle conversazioni, intercettate, tra i due e che l’indicazione di “olio” era simbolica come si evince da un’intercettazione ambientale in cui Battaglia metteva la mano destra nella tasca destra dei suoi pantaloni, estraeva delle banconote poggiandole sulla scrivania e che Genova repentinamente afferrava le banconote con la mano sinistra, le passava nella mano destra e le riponeva nella tasca destra dei suoi pantaloni.

Per tutti gli indagati, la gip Maltese ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicare con ogni mezzo, quali telefono, sms e/o social, e anche mediante terzi, con soggetti diversi dalle persone con loro stabilmente conviventi.

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