Agricoltura in Sicilia, l'acqua nelle campagne verrà razionata

Le difficoltà dell’agricoltura in Sicilia, l’acqua nelle campagne verrà razionata

Antonino Lo Re

Le difficoltà dell’agricoltura in Sicilia, l’acqua nelle campagne verrà razionata

Michele Giuliano  |
domenica 28 Maggio 2023

Oltre 100 milioni di metri cubi in meno ad aprile scorso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Sempre meno acqua per l’agricoltura siciliana. Il dipartimento regionale dell’autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia ha reso noti i volumi invasati nelle dighe della regione all’1 aprile scorso, ultimo dato aggiornato disponibile. Il volume totale è di 484,35 milioni di metri cubi, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano 594,81, il 19% in meno.

Più di 100 milioni di metri cubi in meno, un numero impressionante, che avrà non poche ripercussioni sulle coltivazioni nei prossimi mesi, che necessitano di tanta acqua per poter dare i frutti necessari, sia dal punto di vista ambientale ma anche economico.

Valutazione globale provvisoria

Non è possibilità remota, infatti, che siano necessari razionamenti, considerato anche che alcuni di questi invasi sono anche ad uso potabile: le dighe Ancipa, Castello, Fanaco, Garcia, Leone, Piana degli Albanesi, Poma, Prizzi, Ragoleto, Rosamarina e Scanzano, per cui buona parte della loro capacità non potrà essere utilizzata nelle campagne. Proprio per cercare di intervenire in casi come questo, lo scorso dicembre è stato predisposto dall’Autorità di bacino il documento di valutazione globale provvisoria.

Con tale adempimento, previsto dalla legge, si dà il via alla raccolta dei contributi provenienti da tutti i portatori di interesse del territorio. Lo strumento è finalizzato alla redazione del piano di tutela delle acque. A partire dall’1 gennaio 2023, fino alla fine di giugno, tutti gli stakeholders hanno potuto e possono ancora formulare e presentare le proprie osservazioni al documento, nell’ottica di una collaborazione fattiva tra istituzioni e società civile, che può fornire spunti di riflessione importanti per l’azione politica e amministrativa, in un momento così delicato nella gestione dell’ambiente.

In particolare, osservazioni potranno arrivare da Consorzi di bonifica, enti parco, Asp, ripartizioni faunistico venatorie, Ati, Srr, capitanerie di porto, università e associazioni ambientaliste. Il documento mira al miglioramento dell’ambiente acquatico, anche attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze prioritarie. Perché il cambiamento climatico è ormai in atto e non può più essere ignorato.

L’indice di anomalia pioggia

Il report siccità del 2022, stilato dalla stessa Autorità del bacino del distretto idrografico della Sicilia, mostra come l’anno sia stato caratterizzato da lunghi periodi privi di precipitazioni significative. Le precipitazioni cumulate mensili sono state messe a confronto con i dati del lungo periodo del trentennio climatico di riferimento (1991-2020) ottenendo il cosiddetto “indice di anomalia pioggia”, che evidenzia il rapporto tra i valori cumulati di precipitazione nel mese e i valori normali del trentennio. Sono diversi i mesi in cui sono stati registrati valori nettamente peggiorati rispetto al trentennio precedente, a dimostrare come la siccità sia gravemente aumentata negli anni, con conseguenze non indifferenti sull’agricoltura e sull’intero ecosistema isolano.

Anche le temperature raggiunte hanno mostrato andamenti anomali e preoccupanti. Localmente sono stati raggiunti massimi storici come 44,8 gradi centigradi (°C)a Cinisi, in provincia di Palermo a giugno; 44,9°Cin agosto a Misilmeri, sempre nel Palermitano; e 31,1°Ca San Fratello, vicino a Messina, registrati il 16 dicembre, assolutamente fuori stagione. Di contro, anche le minime hanno fatto segnare record storici; un esempio ne è la temperatura minima di Piazza Armerina registrata la notte del 26 gennaio 2022, pari a-8,3°C.

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