Palermo, l'ANM entra nella gestione del "bunkerino"

L’ANM entra nella gestione del “bunkerino”, il luogo in cui lavorarono Falcone e Borsellino

Daniele D'Alessandro

L’ANM entra nella gestione del “bunkerino”, il luogo in cui lavorarono Falcone e Borsellino

Roberto Greco  |
venerdì 10 Maggio 2024

"Questo luogo, il bunkerino, è il ricordo vivente di Falcone e Borsellino. Fare memoria serve per mantenere vive le loro straordinarie personalità"

L’Associazione nazionale magistrati entra formalmente all’interno della Fondazione Progetto Legalità che gestisce il Museo “Falcone e Borsellino” di Palermo, il cosiddetto “Bunkerino” che si trova nel Palazzo di Giustizia del capoluogo palermitano. L’annuncio è stato dato giovedì dal presidente Giuseppe Santalucia e dal segretario generale Salvatore Casciaro in occasione di un incontro con gli altri membri della fondazione alla vigilia del congresso nazionale Anm, quest’anno in programma a Palermo. Oltre a Santalucia e Casciaro, erano presenti il presidente della fondazione Leonardo Agueci, il presidente Anm Palermo Giuseppe Tango, la segretaria Anm Palermo Cinzia Soffientini e lo storico ispiratore del museo, Giovanni Paparcuri.

“Bunkerino ricordo vivente di Falcone e Borsellino”

“La proposta che ci è stata fatta dalla sezione Anm di Palermo – ha dichiarato Giuseppe Santalucia – è stata accolta, da subito, con entusiasmo. Questo luogo, il bunkerino, è il ricordo vivente di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Fare memoria serve per mantenere vivo, amche all’interno della magistratura, due personalità eccelse cui tutti noi dovrebbero tendere. Questo spazio deve essere considerato come un bene essenziale e bene comune per la collettività intera”. “Vorrei ringraziare – ha dichiarato Giuseppe Tango – tutti quelli che dal pensiero iniziale a oggi hanno permesso a questo luogo di essere vivo e fruibile. Senza queste persone non sarebbe mai stata garantita la sopravvivenza e l’indipendenza di questo sito che è unico, in cui ancora oggi si percepisce la presenza di Giovanni e Paolo e l’eco degli scherzi che, spesso, Paolo dirigeva nei confronti di Giovanni. Le loro figure sono stati esempio attivo e per molti di noi anche esempio vocazionale”.

“Visite gratuite: oggi sono 1500 al mese”

“Le visite al bunkerino sono gratuite – ha specificato Cinzia Soffientini – e, proprio perché all’interno del Palazzo di Giustizia, è necessaria l’organizzazione prevista in questi casi. I visitatori sono stati, nel prepandemia, di circa 22.000 visitatori e, oggi, registriamo circa 1.500 presenze al mese. Tra il pubblico scolaresche, semplici cittadini e molti colleghi, anche provenienti dall’estero”. “Per noi – ha dichiarato Salvatore Casciaro – questo non è solo un luogo della memoria ma dove si rinnova costantemente l’impegno di tutti i magistrati e dell’intera società civile”.
“Oggi sono in pensione – ha dichiarato Leonardo Agueci -ma, nonostante questo, la toga è ancora cucita addosso, cosa che succede a tutti i magistrati a meno che, come dice qualcuno, non faccia il Ministro della Giustizia. I miei capelli bianchi e il privilegio della mia età mi permettono dire che ha varcato, in alcune occasioni, questa porta quando Falcone e Borsellino lavoravano qua. Al tempo lavoravo a Roma ma avevo contatti con Giovanni Falcone e ho avuto la fortuna di respirare l’aria di profonda coesione e l’impegno che, proprio in questo luogo, era profuso. Nel 1993, quando fui trasferito a Palermo, questo fu il luogo che ci permise trovare i riscontri per tutta una serie di dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e questo mi permise di assaporare quel senso di continuità tra il lavoro di Falcone e Borsellino e il nostro”.

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