Antonio fa caldo - QdS

Antonio fa caldo

Antonino Lo Re

Antonio fa caldo

Giovanni Pizzo  |
venerdì 14 Luglio 2023

Era la frase, pronunciata con una forte inflessione siciliana, di uno spot, del the freddo di una nota marca, di diversi anni fa

“Antonio fa caldo” era la frase, pronunciata con una forte inflessione siciliana, di uno spot, del the freddo di una nota marca, di diversi anni fa. Ma oggi siamo in piena emergenza climatica, e lo spot potrebbe non farci sorridere più. Perché parlo di emergenza e non di cambiamento climatico? Perché uno studio di ricercatori catalani pubblicato su Nature ci dà dei dati sconfortanti.

L’anno scorso sono morte oltre 60.000 persone in Europa per il caldo. Di queste ben 18.000, un terzo, in Italia, seguono gli spagnoli con 11.000 decessi. Il caldo ci sta ammazzando ed il trend è esplosivo. Incide moltissimo il fatto che noi siamo il paese più vecchio del continente, se non del mondo. Una volta si facevano le battute sui servizi da pubblicità progresso che consigliavano agli anziani di stare al coperto, di bere molta acqua, frutta e accendere l’aria condizionata.

Certo se la frutta non costasse quanto il caviale, e l’energia venisse fornita a prezzi sociali per le persone anziane a basso reddito. Bisognerebbe fare un bonus condizionatore per gli anziani, e portargli gratuitamente cassette d’acqua, tra i servizi sociali comunali. Il trend di morti da caldo cresce esponenzialmente, è questo il vero campanello d’allarme del rischio climatico, insieme alla crescita dei migranti per clima e siccità.

Muoiono più le donne che gli uomini perché il tasso di mortalità è più alto tra gli over 79, dove le donne sono molto più numerose degli uomini. Dobbiamo difendere dal caldo, nonne, zie, madri. Portargli sollievo in ogni modo possibile, difendendo il patrimonio di umanità e testimonianza che rappresentano. Antonio voleva fare l’amore nello spot, e questa focosità generava caldo. Pensiamo ad un Antonio ultraottantenne e alla di lui compagna.

Le nostre grandi anziane dovremmo farle uscire da città dormitorio di asfalto bollente, e portarle in posti freschi, in montagna, come si faceva per le colonie estive per bambini. Fare delle case di relax e benessere, se non vogliamo chiamarle di riposo, che le difenda dal caldo sarebbe una grande opera di prevenzione dal rischio mortalità. Inoltre questo aiuterebbe le economie locali di paesi di montagna, ce n’è a bizzeffe sui Nebrodi o sulle Madonie, che si stanno spopolando. Magari però rimettiamola l’aria condizionata all’ospedale di Petralia, prima che ci muoia qualche nonnino. Ecco a che cosa ci potrebbe servire il Mes, a non fare morire la moglie di Antonio di caldo. Perché Antonio, che forse non c’è più, non può occuparsi di lei.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017