Arrestato Pietro Campo, referente di Messina Denaro ad Agrigento

Mafia dei pascoli, tra gli arrestati anche un fedelissimo di Messina Denaro: ecco chi è

Mafia dei pascoli, tra gli arrestati anche un fedelissimo di Messina Denaro: ecco chi è

Redazione  |
martedì 04 Giugno 2024

Pietro Campo è tra gli arrestati dell'ultimo blitz antimafia in Sicilia. I video e i fatti che testimoniano il legame con lo storico boss di Castelvetrano.

C’è anche Pietro Campo, ritenuto referente di Matteo Messina Denaro in provincia di Agrigento, tra gli arrestati dell’operazione odierna contro la mafia dei pascoli.

Altri quattro gli arrestati dopo il blitz condotto dalla Polizia e della Guardia di Finanza.

Chi è Pietro Campo, referente di Messina Denaro arrestato ad Agrigento

Pietro Campo è boss della famiglia di Santa Margherita di Belice e – al momento dell’operazione odierna – si trovava già in carcere con una condanna definitiva a 14 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il boss avrebbe avuto il delicato compito di “interpretare” i pizzini del boss Matteo Messina Denaro durante la sua lunga latitanza.

I legami con la mafia agrigentina

Si tratterebbe, quindi, di un “uomo di fiducia” per il capomafia di Castelvetrano, massimo esponente di Cosa nostra. Un video – risalente al 2009 – testimonierebbe il profondo legame tra Pietro Campo e il boss Messina Denaro. Un fuoristrada, con a bordo due persone (e forse anche l’allora latitante), in girava tra i campi di contrada Gulfa appartenenti all’azienda agricola al tempo gestita da Pietro Campo.

Un episodio che testimonia gli importanti legami dello storico boss di Cosa nostra con la mafia agrigentina, già messi in evidenza dai pizzini ritrovati nel covo di Bernardo Provenzano dopo l’arresto.

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Il blitz

Pietro Campo è tra gli arrestati dell’odierna operazione antimafia contro la cosiddetta mafia dei pascoli dell’Agrigentino.

I cinque arrestati sono ritenuti responsabili di una serie di condotte reiterate di estorsione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dal metodo mafioso. Inoltre, sono accusati di aver agevolato l’associazione mafiosa denominata Cosa nostra. Avrebbero ottenuto il “controllo totale e pervasivo” dei pascoli dell’Agrigentino grazie a un giro di intimidazioni ed estorsioni. Un tipico “business” mafioso.

Immagine di repertorio

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