Ars, primo sì a sanatoria per case al mare costruite prima del 1985

Ars, primo sì alla sanatoria per le case al mare costruite prima del 1985

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Ars, primo sì alla sanatoria per le case al mare costruite prima del 1985

Redazione  |
martedì 16 Gennaio 2024

Via libera al disegno di legge in materia di urbanistica ed edilizia. L’ok arriva, a maggioranza, in commissione Ambiente dell’Ars.

Primo via libera al disegno di legge in materia di urbanistica ed edilizia. L’ok arriva, a maggioranza, in commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana. Il testo contiene pure la sanatoria delle case abusive al mare entro i 150 metri dalla battigia. Nello specifico si tratta degli immobili abusivi che sono stati realizzati fra il 1976 e il 1984. Adesso il ddl verrà trasmesso alla Presidenza per l’assegnazione alla prima conferenza dei capigruppo per l’invio in Aula. La sanatoria è stata proposta dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, e sostenuta da tutto il centrodestra. A votare contro i gruppi di opposizione (M5S, PD e Sud chiama Nord).

“Testo incostituzionale”: l’opposizione annuncia battaglia

Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, avrà un ruolo determinante per le sorti di questa misura, suo il compito di convocare la conferenza dei capigruppo. In aula si prevede già un clima intenso, quasi rovente. L’opposizione ha promesso battaglia. “Per noi questo testo è perfino incostituzionale e per questo motivo faremo di tutto perché non venga approvato”, ha detto la grillina Cristina Ciminnisi. In maggioranza c’è da fare ordine sulle priorità di ciascun partito.

“L’ennesimo e intollerabile sfregio all’ambiente targato centrodestra, il vergognoso regalo del governo Schifani agli speculatori in vista delle prossime tornate elettorali” – hanno dichiarato M5S, Pd e Sud chiama Nord -. Definire vergognoso questo ddl che stravolge la legge urbanistica siciliana del 2020 – dicono i deputati della commissione di M5S, Pd e Sud chiama Nord – è un eufemismo. Siamo di fronte a norme che fanno carta straccia della strategia europea che punta all’azzeramento del consumo di suolo entro il 2050 e che pagheranno a caro prezzo le future generazioni. Parecchie norme, tra l’altro, sono a rischio impugnativa, prima fra tutte quella sulla sanatoria nei 150 metri che è uno specchietto per le allodole in vista delle elezioni, una norma acchiappavoti con cui si prendono in giro i cittadini”.

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