Autovelox non omologati, come riconoscerli e cosa fare in caso di multa

Autovelox non omologati, come riconoscerli e come fare in caso di multa

Daniele D'Alessandro

Autovelox non omologati, come riconoscerli e come fare in caso di multa

Redazione  |
martedì 23 Aprile 2024

Esistono autovelox approvati ma non omologati e autovelox approvati e omologati: ecco tutte le differenze tra le due fattispecie

In Italia esistono due tipi di autovelox. Possono essere autovelox approvati ma non omologati e autovelox approvati e omologati. Una distinzione in grado di mandare all’aria tutto il sistema su cui si sono basate le multe stradali fino a questo momento. Un effetto domino che è stato innescato da una sentenza della Corte di Cassazione.

Autovelox non omologati, il precedente a Treviso

La Corte ha dato ragione a un automobilista di Treviso che aveva impugnato una multa per un eccesso di velocità registrato da un autovelox. L’autovelox da cui era arrivata la segnalazione (97 km/h contro i 90 km/h imposti) era stato approvato ma non omologato. Il problema, come spiega a Repubblica il direttore veneto di Anci Carlo Rapicavoli è che “i macchinari non omologati sono la stragrande maggioranza di quelli che si trovano tra le strade”. Le funzioni degli autovelox sono due: fungono da deterrente per il rispetto dei limiti di velocità e puniscono chi li supera. Secondo un report pubblicato da Codacons nel 2022 gli incassi arrivati ai comuni dalle multe sono arrivati a 547 milioni di euro. Il 37% in più rispetto al 2021. Perdere tutto questo flusso di cassa potrebbe essere un problema per le amministrazioni.

Qual è la differenza tra autovelox approvati e omologati e autovelox non omologati

La differenza tra autovelox approvati e omologati e autovelox non omologati è solo burocratica. Non è detto che i primi funzionino meglio degli altri, anzi. Spesso gli autovelox approvati ma non omologati sono modelli più recenti che magari hanno ricevuto l’approvazione solo come prototipo. Secondo Emanuele Ficara, avvocato che si occupa proprio di violazione del Codice della Strada, la sentenza della Cassazione definisce per la prima volta una differenza chiara fra questi due gruppi: “Adesso la sentenza della Corte stabilisce l’esistenza di una differenza netta e sostanziale”.

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