Azioni positive per il dopo virus, Presidente Musumeci indichi la luce - QdS

Azioni positive per il dopo virus, Presidente Musumeci indichi la luce

Carlo Alberto Tregua

Azioni positive per il dopo virus, Presidente Musumeci indichi la luce

sabato 28 Marzo 2020

Compito dei giornalisti è quello di riportare notizie vere e controllate da più fonti, in modo che siano complete e obiettive e diano la possibilità a chi ascolta o legge di formarsi un’opinione su fatti e circostanze.
Compito dei giornalisti, soprattutto quelli economici, è anche di formulare proposte e suggerimenti e di indicare al ceto politico prospettive, anche di medio periodo.
Noi lo facciamo da quarant’anni e continueremo su questa via finché avremo questa responsabilità. Ecco perché ci rivolgiamo al massimo esponente delle istituzioni siciliane, che è il Presidente della Regione, Nello Musumeci, politico equilibrato e di buonsenso, cui è capitato di dovere gestire questa grave emergenza sanitaria.
Non è che i siciliani stessero bene prima di questo sciagurato evento: dobbiamo ricordare la disoccupazione al 22 per cento e quella giovanile al cinquanta, dobbiamo ricordare il milione di poveri, dobbiamo ricordare l’economia asfittica, con prospettive non certo esaltanti.

Su tutto questo è calato il maglio del Covid-19, che il Presidente sta cercando di gestire con la prudenza che gli è naturale, ben sapendo dell’insufficienza del sistema sanitario regionale, che pure costa 9,2 miliardi l’anno e ha circa 50 mila addetti.
Si tratta di un’insufficienza che è comune a tutta la burocrazia e all’apparato pubblico. Cosicché, approntare il piano di emergenza con questo sistema sanitario è difficile, anche perché – non dobbiamo dimenticarlo mai – le malattie “normali” continuano a esserci, i malati “normali” continuano a esserci, i morti “normali” continuano a esserci, anche in conseguenza delle influenze “normali”.
L’influenza del Virus Corona è più pericolosa delle altre per la semplice ragione che il maledetto non è conosciuto dalla scienza e, purtroppo, neanche conosciuto dal nostro sistema immunitario, individuale e collettivo.
Ma il nostro sistema immunitario sta cominciando a prendergli le misure e siamo convinti che anche da noi, come in Cina, l’emergenza diminuirà e forse cesserà dopo quaranta o cinquanta giorni da quando è cominciata.
L’emergenza sanitaria ha generato altre due emergenze: quella economica e quella sociale. Starsene a casa è giusto, ma è anche giusto che chi vi sta debba mangiare e bere.
Ora, non tutti i siciliani sono in queste condizioni: vi sono le fasce deboli e debolissime che non hanno cibo e non possono mangiare perché non hanno cosa mettere in tavola. La compressione nelle abitazioni si può accettare, ma la fame no.
Le organizzazioni di volontariato e le fondazioni che volessero soccorrere a questa emergenza non sono in condizione di farlo, perché tutti gli ambienti, a cominciare da quello della Caritas, sono chiusi e le persone che non mangiano non si possono individuare.
Non sveliamo nessun segreto quando riveliamo quel “sottobosco” fatto da chi lavora in nero, da chi commette furti, dai lavavetri e dagli immigrati clandestini, che sono migliaia in Sicilia e che di botto sono spariti.
È vero, commettono reati, ma devono mangiare, perché chi si vede morire di fame poi reagisce in maniera non accettabile e quindi si rischia una sorta di rivolta della gente che si riversa nelle strade.

Di fronte a questo scenario, non apocalittico ma realistico, Lei, Presidente Musumeci, deve cominciare a infondere positività per il dopo Virus, che sta facendo macerie sociali ed economiche a tappeto. La cessazione di quasi tutte le attività, salvo quelle autorizzate giustamente ed elencate e inserite nella lista dell’ultimo provvedimento statale, annienterà le residue possibilità dei siciliani che lavorano.
Cominci a pensare, Presidente, a un progetto per il dopo Virus, almeno a grandi linee: come farà la Regione per dare ossigeno all’economia crivellata dai proiettili della pandemia?
Insieme a queste linee, si dovrà anche infondere coraggio e speranza nella capacità di ricostruire il tessuto economico e sociale, così danneggiato da questa situazione gravissima.
Noi siamo qui per sostenerla e daremo anche noi indicazioni in questo senso, perché tutti insieme, i siciliani, ce la faremo!

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017