Bellezze e liscìa di Catania in “Unni trenta è trentunu” - QdS

Bellezze e liscìa di Catania in “Unni trenta è trentunu”

Carmelo Lazzaro Danzuso

Bellezze e liscìa di Catania in “Unni trenta è trentunu”

giovedì 30 Novembre 2023

Le tante sfaccettature della città nell’ultimo libro di Salvo Fleres

CATANIA – La presentazione dell’ultimo libro di Salvo Fleres, svoltasi nell’Aula consiliare del Comune di Trecastagni, alla presenza del sindaco Pippo Messina e del Presidente del Consiglio Salvo Finocchiaro, con l’impeccabile “regia” della giornalista Valeria Maglia, oltre che con la lettura dei brani brillantemente svolta da Maria Teresa Rizzarelli, ha rappresentato una sorprendente e piacevole occasione per parlare di Catania, dei suoi vizi e delle sue virtù.

Di Salvo Fleres, giornalista e più volte prolifico deputato e senatore, si conoscevano le doti politiche e professionali, ma non quelle di ironico divulgatore della storia della sua città, delle sue bellezze e del carattere “lisciu” dei sui cittadini, descritti con leggerezza, ma anche con dovizia di particolari.

Ecco, “Unni e trenta è trentunu” è un testo dalle tante sfaccettature, che ha fatto scoprire al numeroso pubblico presente il volto nuovo di un personaggio noto, ma anche riscoperto nella veste di “piccante” narratore di luoghi, fatti e personaggi del capoluogo etneo.

Il libro di Salvo Fleres è corredato delle bellissime fotografie Cosimo Di Guardo e Franco Di Blasi, dalla copertina realizzata dell’artista e vignettista Totò Calì, e dal brillante autore della prefazione, il conosciutissimo attore Giuseppe Castiglia, del quale prendiamo in prestito le parole, che descrivono, a suo modo, il contenuto della pubblicazione.

“Acchiappa sta cussa, pensai,” dice Castiglia introducendo il testo, “ci sono un sacco di cose, come posso fare a catalogarlo sotto un genere ben preciso? Partendo dal titolo, un lettore frettoloso e poco attento potrebbe essere portato a immaginare una raccolta di proverbi e modi di dire in vernacolo. Interessante, per carità, e per la verità i proverbi ci sono pure, ma c’è molto di più, moltissimo di più”.

“Ci sono, per esempio”, aggiunge, “itinerari veri e propri, che attraversano la città, in lungo e in largo, sviscerandone la storia, rivelandone le leggende, toccando monumenti, palazzi, interi quartieri, facendo quasi sentire i rumori, gli odori, persino i sapori”.

“Allora è una guida turistica/gastronomica di un certo livello?” aggiunge. “No, no”! Si narra di fatti, avvenimenti, aneddoti, con attenta e precisa descrizione di luoghi e date e con protagonisti realmente esistiti. E allora è chiaro! Ci sono i proverbi, ci sono i monumenti, si parla di fatti, date, luoghi e personaggi. Un libro di storia è. E tutto l’aspetto filosofico e antropologico dove lo mettiamo? Quello che ci illustra il vero catanese c’a scoccia!”

“La proverbiale liscìa,” prosegue il bravo attore, “l’endemico siddìu, l’impareggiabile inventiva, la spiccata teatralità, la fulminea estemporaneità nel confezionare una battuta, l’innata propensione a ironizzare sulla vita, la naturale capacità di cascari sempri addritta comu i jatti? Tutte queste cose nel libro ci sono pure. E dunca, di che genere è?”

“In conclusione,” sostiene Giuseppe Castiglia, “si può affermare, senza tema di smentita, che questo è un libro del genere Salute & Benessere”. Non si può che confermare: leggere il libro di Fleres fa stare bene.

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