Esposte le opere di Valentina Brancaforte. Il direttore regionale Asaro: “Serve la collaborazione di tutte le istituzioni”
CATANIA – Il caso di Biancavilla, città martoriata dalla fluoro-edenite e dal mesotelioma, malattia provocata proprio da quello che è stato definito un minerale killer, al centro di una mostra fotografica allestita all’interno della sede Inail di Catania per mantenere alta l’attenzione sull’unico caso italiano di esposizione all’amianto e decessi senza colpa dell’uomo. Video e scatti risalenti agli ultimi sei anni raccontano la tragedia, ma anche dei risvolti positivi portati dalle prime bonifiche, che oggi però devono riprendere. I tempi di latenza della fluoroedenite sono molto lunghi, per il 2030 Inail prevede un “picco” di casi nel territorio.
“Il respiro di Biancavilla”, questo il nome della mostra
“Il respiro di Biancavilla”, questo il nome della mostra, è nata nell’ambito della attività previste dalla convenzione stipulata tra l’Inail Sicilia e l’Università degli studi di Catania. Le opere fotografiche di Valentina Brancaforte e l’archivio fotografico di Daniela Bellomo, coordinatrice reggente della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza dell’Inail Sicilia, raccontano la storia degli abitanti di Biancavilla, anche di chi era in vita durante il progetto ed poi scomparso per colpa del mesotelioma.
“Ho lavorato al progetto dal 2022 al 2023 poco dopo l’inizio ufficiale del lavoro di bonifica. L’ultima bonifica risale al febbraio 2023 – ha spiegato Valentina Brancaforte -. Ho incontrato gente che ha avuto casi di tumore in famiglia, di mesotelioma, che hanno perso cari, persone che hanno subito l’asportazione di un polmone. Non sono arrivata purtroppo a conoscere diverse altre persone di cui, pur avendo avuto il contatto durante lo svolgimento del progetto, non ho fatto in tempo ad incontrare perché sono decedute”. Il lavoro svolto da Brancaforte comprende anche testimonianze video, oltre che foto. “Ho fotografato l’ambiente, ma piano piano sono entrata anche nella vita di alcuni abitanti di Biancavilla che mi hanno concesso di raccontare le loro storie. La speranza – ha spiegato – e che questo lavoro porti maggiore consapevolezza soprattutto nei giovani, perché pian piano a Biancavilla la memoria si sta perdendo”.
I lavori di messa in sicurezza ed emergenza devono essere completati
Inail opera a Biancavilla dagli anni Novanta, prima che la zona venisse riconosciuta sito di interesse nazionale (Sin). Lo ha ricordato la geologa dell’istituto Daniela Bellomo. “Dei cambiamenti ci sono stati perché inizialmente ad esempio la gran cava era tal quale. Poi sono iniziati i lavori di messa in sicurezza ed emergenza, che oggi devono essere completati. A Biancavilla però alcune strade di periferia costruite con materiale proveniente dalla cava sono state tutte riqualificate e questo è un risultato positivo”.
Il futuro di Biancavilla è nelle mani delle istituzioni
Il futuro di Biancavilla è nelle mani delle istituzioni, non solo Inail, che dispone quest’anno di 6 milioni di euro per assistere i lavoratori ammalati a causa della fluoro-edenite presente naturalmente nella città pedemontana e le aziende per la rimozione dell’amianto.
“Il presente di Biancavilla deve essere assolutamente affrontato con la massima determinazione da tutte le istituzioni – ha dichiarato il direttore generale di Inail Sicilia Giovanni Asaro – e questo è uno strumento con cui vogliamo richiamare attenzione sulla memoria di tutto quel che è accaduto. Solamente con la collaborazione da parte di tutte le istituzioni possono realizzarsi a Biancavilla interventi importanti e decisi”. Le aziende siciliane possono chiedere fondi ad Inail per rimuovere l’amianto sul territorio. “È una disponibilità annuale – ha specificato il presidente Inail -, ma non basta. Le necessità sono altre, sono più ingenti di queste. Ecco perché serve la collaborazione della Regione, dei Comuni perché anche le famiglie possono avere questo tipo di sostegno per eliminare tutti i danni causati dall’amianto.”
Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, e la direttrice dell’Inail di Catania Diana Artuso. “Nel territorio ci sono 107 mila siti da bonificare. Quello di Biancavilla è l’unico caso italiano in cui nella produzione di amianto non c’è dolo dell’uomo. In Sicilia sono presenti il 10% dei casi asbesto correlati e sono 88 sul territorio nazionale”.