Bis di Tranchida a Trapani: “Cambiare passo” - QdS

Bis di Tranchida a Trapani: “Cambiare passo”

Vincenza Grimaudo

Bis di Tranchida a Trapani: “Cambiare passo”

giovedì 01 Giugno 2023

Il sindaco uscente, che ottiene la riconferma alla testa di una coalizione “variegata”, rivendica i risultati raggiunti nel quinquennio e rilancia i punti cardine della sua azione amministrativa

TRAPANI – Le elezioni amministrative a Trapani segnano la rielezione di Giacomo Tranchida, sindaco uscente, con il 42,2% delle preferenze, appoggiato da ben 10 liste, dal centrosinistra, liste civiche tra cui quella della Lega senza simbolo. Il candidato del centrodestra, Maurizio Miceli, si ferma al 37,3% dei consensi; nettamente staccati Francesco Brillante al 13,7%, espressione anche lui di civismo, pezzi di centrosinistra e Movimento 5 Stelle, e Anna Garuccio, consigliera comunale uscente, che con la sua unica lista civica si è fermata al 7% dei consensi. Tranchida, appena vincitore, non si è fermato a festeggiare ma ha subito pensato a quanto è necessario fare per riprendere l’attività amministrativa.

“Trapani deve rimettersi in cammino e noi – ha commentato il primo cittadino – dobbiamo cambiare passo. Qualche autocritica dobbiamo farla. La città va riunificata. Deve essere una comunità che cammina. Abbiamo responsabilità grandi, dobbiamo adesso concretizzare il lavoro delle formiche fatto in questi anni”. Tranchida ha quindi ringraziato quanti si sono spesi, e tutte le candidate e i candidati che a diverso titolo si sono impegnati. “È ovvio che anch’io sono contento – ha continuato Tranchida – ma adesso riprendono i problemi da dover affrontare, anche molti più di prima. Ci aspettano un mare di finanziamenti con delle scadenze e non possiamo perdere un solo giorno di tempo. Vogliamo continuare a investire sul futuro, sul lavoro, sull’identità, sull’ambiente, sulle eccellenze e sul decoro per esaltare l’infinita bellezza di questa città”.

In programma, continuare a lavorare al recupero delle aree urbane degradate, insieme alla riqualificazione di vasti complessi urbani e poli culturali monumentali che cambieranno il volto della città, e questa, sottolinea Tranchida, “è una realtà grazie ai finanziamenti conseguiti e non una promessa elettorale”. L’impegno è rivolto soprattutto alla città e al comprensorio, ma, in quanto capoluogo, va rispettato il ruolo di catalizzatore: “Trapani deve riuscire a fare sistema anche con gli altri, dialogare al di fuori dei propri confini comunali per potare fuori da una situazione di stallo anche un pezzo di Sicilia, vale a dire la provincia di Trapani”. Tranchida ha affrontato anche la nota polemica rispetto all’andamento della campagna elettorale.

“La dialettica è normalmente un esercizio di democrazia – ha detto il neo primo cittadino – meno quando si portano a sostegno delle proprie ragioni motivazioni banali e spesso errate. Sui finanziamenti ottenuti dal Comune di Trapani si è detto tutto e il suo contrario. Si va dalla banalizzazione del risultato ottenuto, alla partecipazione ai bandi in ‘stile lotteria’, alla moralistica conclusione di ‘cattedrali nel deserto’, ovvero alla vituperata scelta di realizzare opere ‘inutili’ per i normodotati, al blocco della spesa dei finanziamenti a causa del bilancio”. Quindi, Tranchida ha inteso rivendicare i risultati raggiunti in questi anni del primo mandato, a partire dal 2018: “I dati di fatto sono che abbiamo programmato e progettato secondo la visione di sviluppo di questa città che vogliamo far diventare sempre più la porta dell’Europa nel Mediterraneo. Ad ogni opera di recupero e riqualificazione, che è stata inserita nei programmi elettorali degli altri candidati a sindaco, esiste un finanziamento corrispondente ottenuto da questa amministrazione in questi anni di duro lavoro.
“Non a caso – ha concluso – siamo la prima città d’Italia, in rapporto alla popolazione residente, per fondi Pnrr ottenuti, pari a 55,76 milioni di euro e la quarta in assoluto in Sicilia dopo le città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina”.

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