Assegno di inclusione, Calderone: "Ricevute 400mila domande"

Lavoro, Calderone: “Per Assegno di inclusione già ricevute 400mila domande”

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Lavoro, Calderone: “Per Assegno di inclusione già ricevute 400mila domande”

Redazione  |
martedì 02 Gennaio 2024

"Con questo ritmo riteniamo possibile centrare il target di iscritti nella prima decade gennaio", dice il ministro del Lavoro

Per l’Assegno d’inclusione dal 18 dicembre “abbiamo già ricevuto oltre 400mila domande. Con la conversione in legge del Dl 48/23 c’è stato anche un ampliamento della platea originaria di circa 120mila nuclei, perché agli ex beneficiari del reddito di cittadinanza si aggiungeranno nuclei che hanno componenti svantaggiati, inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali. Con questo ritmo di domande riteniamo possibile centrare il target di iscritti (737.400 famiglie) nella prima decade gennaio”. A rilevarlo è il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervistata da Il Sole 24 Ore.

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Il ministro: “Velocizzare tutti i processi di controllo e approvazione”

Calderone spiega che “per quanto concerne i pagamenti, ci siamo prefissi l’obiettivo di velocizzare tutti i processi di controllo e approvazione, anticipando al 18 dicembre la possibilità di fare domanda dell’Assegno di inclusione (Adi). In questo modo non ci sarà lo stop tra il Rdc e l’Adi. Tutte le strutture sono attive. Chi avrà sottoscritto il Pad (Patto di attivazione digitale) entro il 31 gennaio 2024 si vedrà riconosciuto l’assegno a decorrere da gennaio per 18 mesi, di volta in volta prorogabili per un anno con un mese di sospensione, sempre che ne ricorrono i presupposti. I primi pagamenti saranno a fine mese per chi avrà concluso la procedura in dicembre”.

“Fuorviante concentrarsi solo sull’ampiezza delle platee”

Uno studio pubblicato dagli Occasional papers della Banca d’Italia parla di 900mila famiglie in meno rispetto al Rdc che prenderanno l’Adi garantendo al governo Meloni 1,7 miliardi di risparmio all’anno ma Calderone evidenzia che “è fuorviante concentrarsi solo sull’ampiezza delle platee, mentre il successo delle misure andrebbe misurato sulla capacità di diminuire il novero di chi si trova in condizioni di bisogno. Anche per questo parliamo di politiche attive. E poi bisogna sottrarre chi nel frattempo ha trovato un’occupazione e chi ha perso il diritto per mancanza dei requisiti. Siamo nell’ordine delle centinaia di migliaia di soggetti. I percettori reali di Rdc non superavano gli 800mila nuclei, e tra questi molti hanno ancora diritto all’Assegno di inclusione”.

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