Burgio: "Una struttura di ampio respiro per sfruttare ogni possibilità" - QdS

Burgio: “Una struttura di ampio respiro per sfruttare ogni possibilità”

redazione

Burgio: “Una struttura di ampio respiro per sfruttare ogni possibilità”

Roberto Greco  |
mercoledì 20 Dicembre 2023

Forum con Calogero Giuseppe Burgio, dirigente generale del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana

Un confronto su questioni strutturali e non contingenti: ospite di questo Forum con il QdS, alla presenza del vice presidente Filippo Anastasi, il dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Energia, Calogero Giuseppe Burgio.

A che punto è la realizzazione del Pears, il Piano energetico regionale, in Sicilia?
“L’energia è un sistema complesso che non si limita solo a una singola componente, perché anche producendola si rischia di non utilizzarla, oppure di non sapere come utilizzarla. Una delle innovazioni, dal mio arrivo, è stata l’introduzione dell’obbligo, nelle procedure autorizzative, di verificare la disponibilità effettiva della rete, senza cui non è possibile distribuire l’energia prodotta. Lo stesso Test integrato delle connessioni attive (il Tica, nda) prevede che, in fase di valutazione della procedura, debba essere acquisito il parere del distributore o del dispacciatore. A tal proposito come Regione Siciliana, il prossimo 21 dicembre firmeremo un protocollo d’intesa con Terna riguardante il nostro territorio. Perché questa scelta? Perché oggi ci troviamo, spesso, nell’impossibilità di interconnessione tra l’impianto e la rete fruibile. È poi necessario definire meglio il concetto di rete. Siamo in presenza di un’opera meravigliosa, il Tyrrhenian link, il doppio collegamento che connette la Sicilia, da un lato con la Sardegna e dall’altro con il Continente, nello specifico Battipaglia. È chiaro che, nell’ottica di una vera e propria rete, la connessione non può essere solo radiale ma deve interconnettere ogni singolo nodo. Sappiamo che, in Italia, dobbiamo installare, da qui al 2030, 80 GW di potenza aggiuntiva rispetto a quella del dicembre 2021. In Sicilia Terna ha ricevuto nuove istanze per circa 85 GW. Terna, che sta investendo miliardi di euro, mi dice che in Sicilia, se tutto procede al meglio, nel 2032 potremo rispettare quanto previsto per l’isola, ossia i 10,3 GW. Debbo inoltre ricordare che nel Pears, da noi realizzato con il contributo di esperti, era stato fissato, con le opportune diversificazioni, un tetto raggiungibile per il 2030 di 3,6 GW ma, sulla base di una legge nazionale, è stato portato a 10,3 GW”.

La Sicilia è in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione europea per la produzione di energia da fonti rinnovabili?
“L’obiettivo per la Sicilia è raggiungere i 10,3 GW di impianti nel 2030, con uno step intermedio, previsto per il 2026, pari a 5 GW. A oggi sono già state rilasciate autorizzazioni per circa 5 GW. Questo dato, si badi bene, è esclusivamente relativo alle sole autorizzazioni regionali perché i Comuni possono rilasciare autorizzazioni e, sul territorio siciliano, lo stesso Governo può rilasciare autorizzazioni e un esempio è il cavidotto Italia Tunisia, il progetto d’interconnessione elettrica Elmed, che sarà realizzato da Terna e finanziato dalla Commissione Europea con 307 milioni con una potenza di 0,6 GW. Dalla Tunisia il collegamento, con cavo interrato, arriverà in Italia sul territorio di Marinella di Selinunte, per poi proseguire per 18 km sino alla mega stazione di Partanna, dove sarà costruita la stazione di conversione da corrente continua ad alternata nella stessa area della già esistente stazione elettrica”.

Il Governo ha inserito il rigassificatore di Porto Empedocle tra gli impianti strategici del Paese. A che punto è l’iter per il riavvio dell’opera? Quanto tempo ci vorrà per realizzarlo?
“Si tratta di un’opera ampiamente autorizzata che ha avuto un intoppo di carattere giudiziario, perché sono stati sequestrati i cantieri per difformità nell’approvvigionamento di materiali. L’impianto è stato autorizzato con un decreto di compatibilità ambientale antecedente al decreto 4/2008 e proprio per questo non ha scadenza della Dia. Oggi sono stati prorogati, con un decreto del 13 settembre 2023 scorso, i termini di realizzazione. Entro sei mesi sarà sottoposto il progetto esecutivo, già approvato dal punto di vista della compatibilità ambientale, e quello relativo al collegamento, che dovrà essere realizzato da Snam e che dovrà essere esitato dal punto di vista della compatibilità ambientale. La Regione Siciliana ha preteso che le opere di compensazione fossero aumentate e attualizzate, anche in virtù di un protocollo d’intesa originario che oggi necessita di un adeguamento”.

Realizzazioni di impianti spesso bloccate
a causa di aziende con risorse inadeguate

Quanto tempo è necessario, in media, per ottenere un’autorizzazione relativa alla costruzione di un impianto di produzione di energia rinnovabile?
“Tenga conto che servono dai tre ai sei mesi al massimo anche se, in realtà il problema non è l’autorizzazione. Mi spiego meglio. Una volta ottenuta l’autorizzazione, l’impresa ha 18 mesi, per un impianto in alta tensione, o 12 mesi per dare l’avvio ai lavori. Spesso si riscontra una non adeguata capacità economica da parte dell’impresa che ha ottenuto l’autorizzazione e a questo si aggiunge il fatto che, in Sicilia, non è possibile volturare l’autorizzazione a terzi, anche per evitare di non avere contezza della ‘qualità’ del denaro che sarà investito. Le autorizzazioni si rilasciano, ma gli impianti non si fanno”.

Perché sono spesso richieste proroghe alla realizzazione degli impianti?
“In realtà le proroghe dovrebbero essere un fatto eccezionale. Spesso le motivazioni sono legate all’alto costo del materiale, al mancato rispetto dei tempi di consegna del materiale stesso. A valle dell’autorizzazione si deve necessariamente avviare un processo realizzativo che porti un beneficio intrinseco alla Regione Siciliana quantomeno di abbassamento dei costi dell’energia per i siciliani”.

Il vostro obiettivo?
“Realizzare una rete non radiale ma a maglia. Senza la Smart grid non può realizzare la rete intelligente, che ci permette non solo il trasporto dell’energia ma anche la manutenzione predittiva, i dati necessari per il dirottamento della risorsa, del teleriscaldamento. Abbiamo a disposizione novanta milioni di euro per la realizzazione della Smart grid e l’obiettivo è di selezionare cinque ambiti territoriali ottimali e coinvolgere 200.000 siciliani in una Smart grid, una rete in cui si produce energia rinnovabile, la si distribuisce in maniera efficiente e la rete è posta al servizio del cittadino”.

Opportunità inesplorate con l’eolico galleggiante

Quando si parla di energie rinnovabili, spesso le si associa solo agli impianti fotovoltaici, perché?
“Spesso perché è una delle possibilità con un impatto economico minore per l’impresa. I costi realizzativi dell’eloico sono molto più alti. Inoltre, oggi è necessario esplorare la strada della tecnologia che si basa sull’Offshore floating wind (Ofw), ossia l’eolico galleggiante offshore, che prevede una turbina montata su una struttura galleggiante. Le nuove tecnologie permettono di realizzare i cosiddetti cavi sottomarini dinamici, quelli sottesi all’impianto floating, che oggi possono trasportare energia trasformata da 0,7 MW, quella prodotta dalla pala, a 66 MW e sono in corso di realizzazione sistemi con trasformazione a 220 MW e in prospettiva a 400 MW e, proprio per la loro caratteristica primaria, possono lavorare nella maniera dinamica necessaria ai movimenti, seppur controllati dall’ancoraggio, del floater che sostiene la pala eolica. Va inoltre tenuto in forte considerazione l’impatto occupazionale duratura, non legata solo a brevi periodi di manutenzione. Inoltre gli aspetti costruttivi del sistema possono coinvolgere le grandi imprese che lavorano l’acciaio, ad esempio Fincantieri che oggi è in grado di produrre, ogni anno, 125.000 tonnellate di acciaio e potrebbe produrre circa trenta floaters che pesano singolarmente, circa, 4.000 tonnellate. Nelle scorse settimane il Governo ha approvato un finanziamento di 300 milioni di euro per due autorità portuali che avvieranno queste realizzazioni”.

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