Il Castello di Pietrarossa sotto una nuova luce - QdS

Il Castello di Pietrarossa sotto una nuova luce

Annalisa Giunta

Il Castello di Pietrarossa sotto una nuova luce

venerdì 02 Febbraio 2024

In arrivo un finanziamento da novantamila euro finalizzato a dotare il maniero, simbolo del capoluogo nisseno, di una rinnovata illuminazione artistica capace di valorizzarlo anche nelle ore notturne

CALTANISSETTA – Una nuova illuminazione artistica per la valorizzazione del Castello di Pietrarossa. A informare la cittadinanza su questo progetto è stato il sindaco Roberto Gambino dopo la pubblicazione del Ddg numero 2838/2022 del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana con cui è stata approvata la graduatoria provvisoria che assegna un contributo per sostenere le proposte progettuali volte a garantire una illuminazione artistica esterna dei castelli, manieri, fortezze e torri di Sicilia.

Il Castello simbolo di Caltanissetta illuminato

Ammonta a 81mila euro il contributo ottenuto dal Comune (90% dell’importo complessivo a valere sulle risorse Piano sviluppo coesione 2014/2020 della Regione Siciliana), somma che consentirà di illuminare artisticamente il Castello di Pietrarossa rendendolo visibile anche durante le ore serali e notturne. A questa somma vanno aggiunti altri novemila euro da parte dell’Amministrazione comunale quale quota di cofinanziamento nella misura del 10% sull’importo totale del progetto, che ammonta a 90 mila euro.

Il Castello eretto nel 1080 dai Normanni

Il castello, collegato al nome arabo della città, ovvero Kalat Nissa (castello delle donne) è da sempre un simbolo di Caltanissetta e ne rappresenta la sua storia. Venne costruito su una rocca a picco su un burrone che dominava la vallata fino al fiume Salso, eretto nel 1080 dai Normanni su un precedente edificio arabo. Nel 1282 il castello fu saccheggiato durante la guerra del Vespro e nello stesso anno Pietro d’Aragona nominò Bernardo de Sarrià castellano di Caltanissetta.

Durante il periodo aragonese il maniero raggiunse il massimo del suo prestigio essendo stato scelto come sede di tre Parlamenti generali siciliani: nel 1295, quando vi si volse il convegno dei baroni di Sicilia; nel 1361, quando Federico III vi si rifugiò per sfuggire alla morsa dei baroni siciliani; nel 1378, quando, alla morte di Federico III, vi si riunirono i quattro Vicari per spartirsi il governo dell’Isola. Comprendeva tre torri ma, in seguito a un violento terremoto, nel 1567 il maniero crollò e oggi rimane una parte della torre di difesa e del “maschio”, la zona centrale della fortezza ed un ponte di comunicazione.

Un monumento dal grande valore storico, dunque, che grazie a questa nuova l’illuminazione artistica sarà ulteriormente valorizzato ai fini turistici e culturali.

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