Frodi alimentari, trasparenza e chiarezza a tutela di produttori e consumatori - QdS

Frodi alimentari, trasparenza e chiarezza a tutela di produttori e consumatori

redazione

Frodi alimentari, trasparenza e chiarezza a tutela di produttori e consumatori

Giuseppe Vito Ales  |
giovedì 18 Gennaio 2024

Camilla Laureti, europarlamentare e Responsabile Politiche Agricole del Partito Democratico. “La Direttiva europea Breakfast promuove l’agricoltura di qualità italiana”

BRUXELLES – A fine dicembre, il Parlamento europeo approva la “Direttiva Breakfast” volta al contrasto delle frodi alimentari attraverso un’azione di trasparenza e chiarezza a tutela di produttori e consumatori.

La Direttiva prevede l’inserimento del nome commerciale del prodotto e del Paese di origine della materia prima raccolta o coltivata, per alimenti di largo consumo come miele, succhi di frutta, marmellate. Adesso si va verso la fase di trilogo con Consiglio e Commissione europea per raggiungere un accordo entro fine legislatura. Ne parliamo con Camilla Laureti, europarlamentare S&D della Commissione Agricoltura e Responsabile Politiche Agricole del Partito Democratico.

Ha definito questa Direttiva un passo avanti per i produttori italiani, ci spiega meglio?

“La direttiva si concentra sulla tutela della qualità di prodotti come miele, succhi e marmellate che rientrano a pieno titolo nella nostra produzione agroalimentare, penso al settore dell’apicoltura e della frutta, che possono essere considerati parte integrante del famoso Made in Italy, di cui anche la produzione siciliana è esempio. Aumentando la trasparenza, dunque tutelando i nostri consumatori, con questa Direttiva, insieme al nuovo Regolamento sulle Indicazioni geografiche (Igp e Dop) poniamo un altro tassello nella strategia della promozione dell’agricoltura e dell’agroalimentare di qualità di cui il nostro Paese è da sempre protagonista e su cui dobbiamo continuare ad investire”.

Le linee guida di questa Direttiva sembrano poggiarsi sui concetti di trasparenza e fruibilità delle informazioni che riguardano ciò che mangiamo. In che modo si fanno combaciare la competitività del settore e la tutela della salute dei consumatori, anche attraverso la promozione di un sistema virtuoso come quello che caratterizza la dieta mediterranea?

“Competitività del settore agroalimentare e salute dei consumatori devono andare di pari passo, rafforzando il primo si rafforza anche il secondo: un cibo sano e nutriente, oltre che sostenibile, è maggiormente competitivo oltre ad essere chiaramente garanzia per la salute. Sta crescendo l’attenzione dei consumatori rispetto alla qualità dell’alimentazione, che naturalmente per noi è quasi una sorta di vocazione spontanea essendo il Paese che più di tutti si fonda sulla dieta mediterranea. Il settore biologico, la produzione Dop e Igp sono sempre di più un mercato in crescita, anche sul piano dell’esportazione, così come la filiera corta ha dimostrato di essere una strategia vincente. Per questo dobbiamo lavorare alla sua tutela, anche rafforzando la certificazione di trasparenza che garantisce questo mercato”.

Il sistema agricolo e alimentare italiano, oltre ad essere centrali per numerose aree del nostro Paese, conta numerose eccellenze dal punto di vista delle caratteristiche dei prodotti, ma anche della sostenibilità del settore, che contribuiscono a rendere il Made in italy sinonimo di qualità internazionalmente riconosciuta. Quali sono le priorità fino a fine legislatura?

“Adesso, fino al termine della legislatura c’è da portare a termine il lavoro: a febbraio in Plenaria sarà approvato il Regolamento sulle indicazioni geografiche, quindi si conclude definitivamente il lungo impegno per tutelare l’eccellenze del settore agroalimentare. Quello che mi preme sottolineare, inoltre, è che dobbiamo continuare a compiere passi in avanti sul Green Deal e sulla strategia Farm to fork, perché del resto la decisione della Commissione di prorogare per altri dieci anni l’uso del glifosato preoccupa”.

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