Campo da golf di Taormina: ci mancavano solo le fiamme - QdS

Campo da golf di Taormina: ci mancavano solo le fiamme

Mobilia Massimo

Campo da golf di Taormina: ci mancavano solo le fiamme

Massimo Mobilia  |
mercoledì 24 Agosto 2022


I lavori per la costruzione della struttura sono iniziati nel 2006 ma da allora tanti problemi ne hanno impedito la realizzazione. Ora, il colpo di grazia con l’incendio che ha interessato la zona

TAORMINA (ME) – Il vasto incendio che ha colpito negli ultimi giorni il territorio taorminese, in particolare le campagne di contrada Vareggio, ha riportato sotto i riflettori una delle più grandi incompiute del comprensorio, il campo da golf che doveva sorgere proprio da queste parti e che, non soltanto non ha mai visto la luce, ma è finito adesso in preda alle fiamme.

Un’area di 76 ettari dove, nel 2006, erano iniziati i lavori per dare vita a un’innovativa infrastruttura sportiva, vicino alle sponde del fiume Alcantara, nel territorio della frazione taorminese di Trappitello, mai portata a termine e da quindici anni finita nell’oblio. I primi lavori avevano portato alla realizzazione di un complesso residenziale – ancora oggi visibile – che avrebbe dovuto ospitare almeno 150 camere d’albergo, come cornice ai campi da gioco. I cantieri sono stati poi bruscamente interrotti nel 2011, dopo una pesante alluvione che ha causato disagi nella zona, forse anche a causa di manovre improprie effettuate su quei terreni durante gli scavi.

Ne è nata una contesa legale tra la Off Side (società originariamente proprietaria dei campi) e il ministero per lo Sviluppo economico, che aveva stoppato i finanziamenti per probabile dissesto idrogeologico. Contesa in cui poi, in primo grado, il Mise è stato condannato a confermare un finanziamento di circa 19 milioni di euro quale incentivo per area classificata “depressa”.

La questione è rimasta comunque senza soluzione, fino a quando nel 2020 la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro giudiziario proprio l’area in cui sarebbe dovuto sorgere il campo da golf, nell’ambito delle indagini relative al crac della Tecnis. Pare che alcuni dirigenti della ditta catanese di costruzioni – componenti anche del Cda della Off Side – avrebbero procurato in maniera illecita dei trasferimenti di fondi proprio a favore di società collegate alla realizzazione del golf taorminese, e di un altro campo previsto nella zona di Carlentini. Opere peraltro, come detto, finanziate con risorse stanziate dal ministero per lo Sviluppo economico. Insomma, solo un ulteriore ostacolo per la realizzazione dell’opera.

E adesso? Che fine ha fatto il campo da golf, oggi avvolto dalle fiamme? Un silenzio tombale, affiancato dal fatto che, nel frattempo, erano pure scadute le concessioni edilizie cedute dal Comune, insieme all’ultima convenzione risalente al 2014. Lo scorso anno si era fatto vivo un nuovo investitore, il gruppo spagnolo di Melia Hotels, più che altro interessato all’aspetto ricettivo. L’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari, è rimasta dietro alla finestra di una trattativa quasi esclusivamente privata, nell’attesa di entrare in gioco nel momento in cui dovranno essere riformulate le concessioni, preliminari alla riapertura dei cantieri. A quel punto sarà importante riconfermare la destinazione d’uso sportivo dell’opera, per evitare speculazioni edilizie e riconfermare le attuali volumetrie.

Allo stesso tempo, Palazzo dei Giurati dovrà farsi garante dell’accordo che a suo tempo era stato preso con i vecchi costruttori per le opere compensative, tra cui la realizzazione della nuova scuola nella vicina contrada di Santa Filomena. Diciotto classi su tre piani che sarebbero una manna dal cielo per l’Istituto comprensivo di Trappitello, spesso in gran parte inagibile e per il quale il Comune fatica a trovare finanziamenti.

Taormina ha sempre guardato con ottimismo all’esito positivo della vicenda, anche perché sul fronte turistico un campo da golf (secondo studi di settore pre-Covid) andrebbe a generare un incremento di almeno 350 mila presenze soltanto nei mesi invernali, costituendo una concreta prospettiva di destagionalizzazione e un incremento annuale delle presenze tra il 15 e il 20%.

Massimo Mobilia
Twitter: @MassimoMobilia

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017