Campobello di Licata, le giovani generazioni lottano per la loro terra - QdS

Campobello di Licata, le giovani generazioni lottano per la loro terra

redazione

Campobello di Licata, le giovani generazioni lottano per la loro terra

Pietro Di Grazia  |
giovedì 31 Agosto 2023

Successo a Campobello di Licata per la due giorni che ha voluto riaffermare il diritto dei ragazzi di restare in Sicilia. Via alla costituzione di un Centro studi per lo sviluppo del Mezzogiorno

CAMPOBELLO DI LICATA (AG) – Alle parole sono seguiti i fatti. Il festival “Questa è la mia terra e io la difendo” ha registrato una partecipazione straordinaria, con centinaia di giovani che si sono ritrovati nel paese dell’Agrigentino con l’intento di riaffermare il “diritto a restare”. Il festival ha chiuso una due giorni di eventi con la stesura di un manifesto che sarà inviato ai sindaci siciliani e del Mezzogiorno.

“Siamo molto felici – ha spiegato Lorenzo Farruggio, uno degli organizzatori della manifestazione – della risposta di piazza, gremita, che il Festival ha avuto in questi due giorni e della qualità dei lavori che abbiamo condotto nei tavoli di confronto, cui hanno spontaneamente voluto unirsi in ascolto deputati regionali e consiglieri di vari schieramenti”.

“Adesso – ha aggiunto – il prossimo passo è canalizzare tutte queste energie, coagulate intorno alla kermesse, per creare impatto nel territorio. Una delle nostre prime priorità è creare una fondazione Its per ampliare il bacino di figure professionali altamente qualificate formate in Sicilia, preziose per sostenere la crescita dimensionale delle imprese che investono nella nostra regione”.

“Questo festival – ha detto il deputato regionale di Sud chiama Nord Ismaele La Vardera, presente all’iniziativa – mi ha lasciato tanto dentro perché significa che c’è tanta voglia di riscatto da parte delle giovani generazioni, ragazzi che si sono auto organizzati praticamente senza alcun tipo di fondo e che hanno protestato per un semplice diritto, semplice lampante, il diritto a restare”.

“Per quanto mi riguarda – ha evidenziato – come deputato e presidente di Sud chiama Nord sarò al loro fianco perché lasciare questa terra è un eccidio che non ci possiamo più permettere e il diritto a restare deve essere assolutamente di tutti”.

Il Festival è stato il primo passo per la costituzione di un Centro studi sullo sviluppo del Mezzogiorno, intitolato a Giuseppe Gatì, uno studente fuorisede di Campobello di Licata che nel 2009 aveva scelto di tornare in Sicilia per completare i suoi studi e far germogliare un’alternativa alla cultura della fuga con un blog, “La mia terra la difendo”. Ma il suo blog poco dopo è rimasto interrotto, il suo filo spezzato. Giuseppe è venuto a mancare prematuramente all’età di 22 anni in un incidente sul lavoro.

Il Centro studi si occuperà, in maniera permanente, di diffondere la cultura del “restare” attraverso la ricerca, la condivisione di storie meritevoli, la promozione di progetti innovativi e il supporto a chi sceglie di restare o tornare.

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