Caro energetico e settore agricolo, Cia: "Si spengono migliaia di aziende" - QdS

Caro energetico e settore agricolo, Cia: “Si spengono migliaia di aziende”

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Caro energetico e settore agricolo, Cia: “Si spengono migliaia di aziende”

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sabato 08 Ottobre 2022

Il caro energetico sta devastando il settore agricolo. Migliaia di aziende si spengono. Serve intervento tempestivo.

Situazione devastante per migliaia di aziende agricole, strutture agrituristiche, stalle e serre a causa del caro energetico che determina l’aumento dei costi di produzione e di conseguenza il rischio di chiusura è sempre più elevato. Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della riunione informale del Consiglio Europeo in atto a Praga e nello specifico nella giornata dei Praesidia straordinari del Copa-Cogeca ribadisce che è fondamentale un accordo forte a livello europeo per bloccare il prezzo del gas aumentato dell’800% nel giro di un anno. È necessario, inoltre, sostenere le imprese agricole che vogliono realizzare impianti fotovoltaici oltre il proprio autoconsumo.

“Le misure finora proposte non sono né efficaci né tempestive – tuona Cia -. Serve maggiore controllo dell’UE sui piani di razionamento del gas degli Stati membri per dare priorità al settore agroalimentare, come certezza sull’accesso del settore agricolo all’energia e sulla ridotta volatilità dei prezzi dell’energia. Per fronteggiare i prezzi altissimi dei fertilizzanti, la cui produzione si è ridotta del 70%, va incentivato l’uso di quelli organici e del digestato, superando vincoli obsoleti – conclude -, come la soglia di 170 kg di azoto per ettaro annui, e vanno sospesi i dazi per l’urea”.

L’azione congiunta e tempestiva è importantissima anche in considerazione dell’imminente arrivo della stagione invernale. Un atto di determinante che serve a tutelare la sostenibilità economica delle imprese agricole che devono garantire la sicurezza alimentare.

Il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, sottolinea un altro fondamentale per il settore in questione. “Allo stesso tempo abbiamo bisogno di un nuovo governo nazionale operativo il prima possibile, che garantisca stabilità al ruolo dell’Italia in Europa e metta subito in campo misure strutturali anticrisi”.

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