Casa "a luci rosse" scoperta a Pomezia, due arresti - QdS

La vendetta delle mogli tradite, segnalazioni fanno chiudere casa “a luci rosse”

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La vendetta delle mogli tradite, segnalazioni fanno chiudere casa “a luci rosse”

Redazione  |
giovedì 21 Settembre 2023

Le segnalazioni di residenti dell'area e di mogli gelose si sono rivelate fondamentali nel corso delle indagini dei carabinieri sul "giro" di prostituzione.

I carabinieri di Pomezia (Roma) hanno scoperto una casa “a luci rosse” e arrestato due cittadini cinesi, marito e moglie di 48 e 52 anni, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso.

A permettere lo svolgimento delle indagini sono state anche le segnalazioni dei residenti dell’area e anche delle mogli gelose, insospettite dalle assenze dei rispettivi compagni di vita.

Casa “a luci rosse” scoperta a Pomezia, due arresti

Due cittadini cinesi, marito e moglie, rispettivamente di 48 e 52 anni, gravemente indiziati dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso tra loro, sono stati arrestati a Pomezia. A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Velletri, in forza della quale marito e moglie sono stati posti agli arresti domiciliari, i carabinieri del Nucleo operativo di Pomezia.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Velletri, sono iniziate nell’estate dello scorso anno in seguito a una serie di segnalazioni di alcuni residenti preoccupati da un via vai sospetto di uomini che, giorno e notte, si recavano in una villetta nella zona residenziale di Torvajanica alta e e alle preoccupazioni di alcune mogli gelose.

Secondo quanto emerso dalle indagini, marito e moglie gestivano un giro di prostituzione nella zona di Pomezia e Torvajanica. Pare che la donna avesse un ruolo da dirigente e che assieme al marito si occupasse di individuare gli appartamenti dove collocare le ragazze, gestire i loro trasferimenti, rifornirle di generi alimentari e di prima necessità e perfino a pubblicizzare le prestazioni sessuali delle giovani sfruttate.

Su diversi siti d’incontri c’erano orari, tariffe e altre informazioni sulla casa “a luci rosse” di Pomezia. Un giro d’affari, secondo i carabinieri, di decine di migliaia di euro.

Il sequestro di materiale informatico e di numerosi telefoni, inoltre, ha consentito ai carabinieri e alla Procura di Velletri di comporre un solido quadro indiziario che ha consentito al gip di Velletri di emettere il provvedimento cautelari eseguiti questa mattina.

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