La Casazza di Nicosia torna in scena dall'8 al 10 aprile, il programma

La Casazza di Nicosia, rappresentazione sacra, in scena dall’8 al 10 aprile

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La Casazza di Nicosia, rappresentazione sacra, in scena dall’8 al 10 aprile

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venerdì 08 Aprile 2022

Si svolgerà a Nicosia (En) l’8, il 9 e il 10 aprile, la rappresentazione sacra itinerante de “La casazza” che nel XIX secolo rese celebre il paese dell’ennese in tutta la Sicilia.

Si svolgerà a Nicosia (En) l’8, il 9 e il 10 aprile, la rappresentazione sacra itinerante de “La casazza” che nel XIX secolo rese celebre il paese dell’ennese in tutta la Sicilia. Tra i riti delle Settimana Santa in Sicilia è sicuramente uno dei più coinvolgenti.

Cosa sono le Casazze

Le Casazze sono rappresentazioni sacre itineranti figurate, con personaggi in costume d’epoca divisi in gruppi simboleggianti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Ebbero origine a Genova e il termine “Casazze” deriva, con molta probabilità, dal luogo di ritrovo, grandi case dette casacce o casazze, ove ebbero sede le compagnie dei disciplinanti o flagellanti, formatesi nel capoluogo ligure intorno al 1260. In queste Casazze, la Confraternita dei disciplinanti o flagellanti, riuniva per pregare e terminata la preparazione spirituale, i confratelli partecipavano in processione seminudi ed armati di flagelli per auto punirsi.

A Genova l’usanza si è perduta all’inizio del XIX secolo, ma è sopravvissuta a Savona e in altri paesi liguri, nonché in Sicilia, ove si era diffusa nel Cinquecento grazie alle strette relazioni commerciali tra Genova e Palermo.

La Casazza di Nicosia

Per avere notizie delle “Casazze” in Sicilia dobbiamo però risalire al 1591 quando a Palermo si ha memoria di un rito celebrato dalla Reale Confraternita della Madonna de’ la Soledad; da allora un po’ in tutta l’isola si assistette al diffondersi delle “casazze”.

Con il passare degli anni, all’originario spirito religioso si aggiunse anche una ricercata spettacolarizzazione dell’evento che, comunque, manteneva sempre il pathos religioso nei confronti dei fedeli: le “Casazze” si arricchirono così, tra il XVI e il XVIII secolo, di personaggi e scene, e acquistarono eccezionale sfarzo.

In Sicilia, la diffusione di tale rappresentazione fu conseguenza e parte integrante dell’opera di latinizzazione del rito religioso operata dai governanti nei confronti di un popolo isolano pesantemente legato al rito ortodosso bizantino.

Fra le numerose “Casazze”, quella di Nicosia era probabilmente la più grandiosa, come riferisce S. A. Guastella nel suo Libretto di utili cognittioni (sec. XVII) che, raccogliendo i canti carnascialeschi in cui si indicavano gli estrosi soprannomi (ciurii bagiani) di terre e paesi della Sicilia seicentesca, riguardo Nicosia, così riportava: “…Larruna, e ran tabbaccu a Licuddia, li ippisara e li scecchi allintati; ppi prucissioni vinci Nicuscia…”, in riferimento proprio alla Processione della Settimana Santa perché vi si portavano in giro “…tutti li personaggi del Passio e tutti sono vestiti di vestimenta preciosissime”.

La Casazza di Nicosia divenne probabilmente la più grandiosa, grazie alla sana competizione dei Nobili Baroni (Nicosia è soprannominata la città dei 24 Baroni) che finanziavano le varie scene itineranti e facevano a gara, fra loro, a chi realizzava la scena più bella e più sfarzosa.

Alla fine dell’ottocento la Casazza di Nicosia, era composta da 35 scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, veniva rappresentata il giovedì santo e la sua rappresentazione durava circa 12 ore con la partecipazione di oltre 4.000 fra attori e figuranti. Questo grandissimo evento portava a Nicosia più di 15.000 visitatori (la rappresentazione muoveva da piazza San Francesco di Paola alle 9 del mattino e concludeva il suo percorso itinerante per le vie della città,  alle 21 in piazza Garibaldi).

La Casazza di Nicosia, fu descritta dettagliatamente nei dialoghi e nelle scene, come in una vera e propria partitura scenografica, dal Protonotaro Apostolico della chiesa di San Nicolò “don Santo De Luca” che fornì una dettagliata descrizione dei dialoghi e dei costumi.

Gli originali manoscritti sono andati perduti, ma fortunatamente un nobile locale (il barone G. Salomone), fra le vecchie carte relegate nella soffitta, ne ha trovato delle copie che ha trascritto, trasmettendole a noi per intero.

Pochi anni addietro, Giovanni D’Urso e Salvatore Lo Pinzino, con il meticoloso impegno e la passione per la storia locale che li contraddistingue, ne hanno ricavato un libro dal titolo: “La Casazza di Nicosia”.

A Nicosia, nel 2016, sulla scorta di detti manoscritti, si è recuperata questa antica tradizione drammaturgica, progettando di riproporre le rappresentazioni, come in un film a puntate (3 o 4 scene per ogni anno), visto che era pressoché impossibile sostenere economicamente la spesa di tutte le 35 scene e dei relativi costumi occorrenti, oltre che l’impossibilità di reperire circa 4000 attori e figuranti per montare l’intera rappresentazione in un’unica edizione.

L’impegno e la dedizione del mondo associativo nicosiano, ha permesso di riproporre, nel 2016, la prima riedizione, di alcune scene, della Casazza di Nicosia.

Riconoscimenti

Già dopo la seconda riedizione del 2017, la manifestazione “la Casazza di Nicosia” è stata inserita nel REIS (Registro Eredità Immateriali Siciliane) tenuto dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali.   

Coordinamento associativo “La Casazza di Nicosia”

Da gennaio 2018, si è costituito il Coordinamento Associativo “La Casazza di Nicosia” finalizzato alla salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione del patrimonio culturale materiale e immateriale del territorio e principalmente dell’evento sacro itinerante da cui prende il nome.

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