Caso Sie, prende la parola il sindaco di Piedimonte

Caso Sie, prende la parola il sindaco di Piedimonte: “Basta personalismi”

Antonino Lo Re

Caso Sie, prende la parola il sindaco di Piedimonte: “Basta personalismi”

Simone Olivelli  |
lunedì 29 Gennaio 2024

Ignazio Puglisi, primo cittadino del comune etneo, decide di togliersi qualche sassolino dalle scarpe

“Una battaglia politica? Non è responsabilità del Pd, la litigiosità è tutta dentro al centrodestra”. Se non fosse che viviamo in un’epoca in cui le parole assumono significati distorti, affermare che ragionare su come garantire l’acqua a oltre un milione di persone per i prossimi trent’anni è un fatto anche politico non dovrebbe destare scandalo. Quando però la quotidianità racconta della ricerca forsennata degli interessi di bottega, di personalismi e ogni cosa sembra allontanarsi dalla cura della collettività, finisce che ad avere la tentazione di prendere le distanze dalla politica siano i politici stessi.

Un esempio è rappresentato dall’affaire Sie, la società che inequivocabilmente – lo ha disposto il Consiglio di giustizia amministrativa – dovrà diventare l’unico gestore del servizio idrico in provincia di Catania. Scongiurato il commissariamento, la ripresa dell’attività nell’Assemblea territoriale idrica, dove siedono i sindaci dei 58 Comuni, è stata segnata dall’ennesima polemica legata alla convenzione che dovrà essere siglata con la società mista pubblico-privata. Il nodo è rappresentato dagli emendamenti che un gruppo di primi cittadini hanno presentato per modificare la bozza d’accordo frutto della trattativa portata avanti dal presidente dell’Ati e sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, e dai soci privati di Sie.

La seduta di giovedì si è chiusa con la decisione di aprire un tavolo tecnico per esaminare nel merito le proposte di variazione. Un’apertura a cui però sono state offerte diverse chiavi di lettura, da chi l’ha quasi ritenuta l’elargizione di una concessione da parte dei proponenti e chi invece reclama maggiore aderenza a quel principio di collaborazione invocato dal Cga.

“Più sostanza e meno protagonismi”

A decidere di togliersi qualche sassolino dalle scarpe è Ignazio Puglisi. Il sindaco di Piedimonte Etneo ed esponente del Pd è tra coloro che, nelle ultime settimane, hanno mostrato più perplessità in merito alla volontà di rimettere mano alla bozza di convenzione, ma non ci sta a passare da stampella di nessuno. “Ho letto in questi giorni ricostruzioni che non hanno alcun fondamento – commenta Puglisi al QdS – C’è chi ha sostenuto che il Pd starebbe dando appoggio all’Mpa, per l’appartenenza agli autonomisti del presidente dell’Ati (Mancuso), e chi tra le righe ha quasi alluso che avremmo a cuore più gli interessi del socio privato di Sie che quelli dei cittadini. La verità è che per l’ennesima volta sta andando in scena una melina, in cui il merito delle questioni sta scivolando inesorabilmente in secondo piano”. A dicembre Puglisi aveva criticato i tempi e la forma con cui gli emendamenti erano stati presentati dai sindaci dissidenti. Le cose, a distanza di un mese, non sembrano cambiate di molto: “Li sto studiando in queste ore e ammetto che continuo a ravvisare cose poco chiare. Un fatto che fa pensare se consideriamo che nella seduta dell’Ati c’è stato chi in un primo momento spingeva per votarli senza se e senza ma e nonostante in alcuni casi si faccia riferimento ad allegati che allo stato non ci sono stati forniti”.

Più in generale, Puglisi lamenta l’approccio che caratterizzerebbe alcuni sindaci sul fronte della redazione della convenzione: “Sto assistendo ai protagonismi di chi quasi reclama il diritto dell’Ati di decidere di propria sponte, senza confronto con quello che volente o nolente sarà il gestore del servizio in tutti i Comuni. Mentre il Cga non ha fatto altro che rimarcare lo spirito di cooperazione che doveva portare all’aggiornamento della convenzione”.

La questione relativa al montante dei lavori

Il punto più delicato della querelle riguarda il valore complessivo delle opere che Sie avrà diritto di eseguire direttamente. Quando nel 2005 la società si aggiudicò la gara d’appalto, poi stoppata da alcuni ricorsi e infine resuscitata nel 2021 dalla giustizia amministrativa, il montante si aggirava intorno agli 800 milioni di euro. La bozza di aggiornamento ipotizzata da Mancuso, dopo un confronto con i soci privati di Sie, prevede una cifra che si avvicina al miliardo e 400 milioni. “Sono settimane che a più riprese si dice che l’Ati è intenzionata ad affidare mezzo miliardo di euro in più di affidamenti diretti a Sie. Questa è un’affermazione che non ha alcun senso. In ballo – sottolinea Puglisi – c’è l’aggiornamento di una somma che dal 2005 a oggi non poteva di certo rimanere identica”. Sul punto uno degli emendamenti prevede che l’aggiornamento del montante dei lavori tenga conto soltanto degli adeguamenti Istat: “Lontano dalle polemiche fini a se stesse, io e credo ogni altro componente dell’Ati siamo disposti a valutare eventuali alternative, ma vorrei ricordare ai miei colleghi che gli uffici dell’Assemblea hanno già dichiarato che aggiornando il montante seguendo gli adeguamenti Istat la cifra rischierebbe di essere ancora maggiore”.

I tempi delle polemiche

A non andare giù, infine, a Puglisi è la narrazione secondo cui i sindaci sostenitori degli emendamenti siano quelli che davvero hanno a cuore le sorti dei cittadini. “Vorrei far notare che due di loro (il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno e il sindaco di Gravina Massimiliano Giammusso, ndr) fanno parte del consiglio direttivo dell’Ati, ovvero dell’organismo che per statuto avrebbe dovuto collaborare con il presidente Mancuso nella fase di redazione della bozza di convenzione. Spiace rimarcarlo, ma alla luce di queste polemiche – conclude Puglisi – viene da chiedersi se i colleghi non stiano di fatto emendando il frutto del loro stesso lavoro oppure, ancora peggio, stiano prendendo posizione dopo mesi in cui evidentemente non sono stati accorti nel seguire ciò che stava accadendo”.

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