Catania, da lunedì riaprono i mercati, ma non la Fiera - QdS

Catania, da lunedì riaprono i mercati, ma non la Fiera

Desiree Miranda

Catania, da lunedì riaprono i mercati, ma non la Fiera

venerdì 01 Maggio 2020

Distanze, guanti e mascherine. L'assessore alle Attività produttive Ludovico Balsamo: “Serve una relazione tecnica e una planimetria”

CATANIA – “Dalla prossima settimana, gradualmente, riapriremo i mercati catanesi”. È l’annuncio dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Catania, Ludovico Balsamo. Nei prossimi giorni si potrà quindi tornare a comprare alimenti freschi anche dai piccoli venditori ambulanti e non solo nella grande distribuzione.

Ci sono dei però da sottolineare e anche alcuni distinguo, perché la fase pandemica da Covid-19 non è stata ancora superata e alla base di tutto rimane la tutela della salute e il relativo impegno per evitare la diffusione del contagio. Dal Comune hanno quindi stabilito “un modello di lavoro che prevede una richiesta da parte delle realtà che intendono riaprire in questa fase dove sono ancora vigenti tutte le prescrizioni e i protocolli sanitari indicati dal governo nei Dpcm”.

Significa che ogni rappresentante dei vari mercati come la pescheria, ma anche quelli rionali o i mercati del contadino, prima di riaprire, deve presentare un documento in cui si descrivono le modalità di sicurezza previste.

In particolare servono “una relazione tecnica e una planimetria nel rispetto dei protocolli”. Vanno considerate le distanze minime e quindi servirà l’ausilio di transenne e percorsi di ingresso e uscita. Inoltre vanno indicati gli operatori che riapriranno e non potranno entrare troppe persone, il cui numero “non deve mai superare quello degli stand”. Gli avventori vanno quindi contati e i nuovi ingressi saranno determinati dalle uscite. Va anche misurata la temperatura di tutti, operatori e clienti, così come sempre per tutti ci sarà l’obbligo di guanti e mascherine.

A questi aspetti dovranno pensarci proprio gli operatori e i loro rappresentanti “perché non possiamo impegnare i vigili urbani”. Sono pochi e metterli al controllo dei mercati significherebbe “distrarli” dalle altre attività. Inoltre “non rientra nelle loro mansioni e sarebbe un errore annunciato presidiare questi varchi o misurare la temperatura con unità interne del Comune o delle forze dell’ordine”.

Il Comune si impegna “ad analizzare nel minor tempo possibile le richieste e a preparare una ordinanza sindacale che revochi la precedente che ne stabilisce la chiusura”. Ma non sarà da solo a decidere. Come comunica l’assessore Balsamo le istanze verranno sottoposte anche “al Comitato ordine e sicurezza”. Solo una volta che le proposte saranno valutate positivamente, sarà confermata la data di riapertura.

Caso a parte è il mercato più grande di Catania, “A fera o luni” che si svolge a piazza Carlo Alberto. “Nessun sindacato e nessuna associazione di categoria ha presentato un progetto”. La difficoltà più grande è rappresentata dal luogo: la piazza è grande e ha molti punti d’accesso. “È un sito molto difficile da adattare a tutte le prescrizioni. Si tratta di circa 190 operatori alimentari ed è uno spazio raggiungibile da molti varchi”.

Per andare incontro agli operatori, inoltre, al Comune stanno lavorando a una delibera che abbatterà il costo del suolo pubblico del 50 per cento. “Se avessimo fatto un blocco del periodo in cui non ne hanno usufruito, avrebbe influito per due o tre dodicesimi, ma siccome l’amministrazione ritiene che il danno per queste realtà non finirà all’indomani della riapertura, abbiamo ritenuto di fare qualcosa di più coprendo sei dodicesimi dell’anno”.

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