Catania, dissesto finanziario, luce in fondo al tunnel - QdS

Catania, dissesto finanziario, luce in fondo al tunnel

Melania Tanteri

Catania, dissesto finanziario, luce in fondo al tunnel

venerdì 12 Gennaio 2024

L’Organismo straordinario di liquidazione si appresta a chiudere la procedura, resta l’incognita dei debiti. Intervista all’assessore Marletta: “Dopo 5 anni di austerity, dobbiamo ripartire dalle assunzioni. Comune ridotto a 1.400 unità”

CATANIA – Un anno importante dal punto di vista economico e finanziario per il Comune di Catania. Il 2024 appena iniziato potrebbe essere l’anno della svolta per Palazzo degli elefanti per quanto riguarda innanzitutto la condizione di dissesto dalla quale formalmente si è già usciti nel 2023.

L’iter per l’uscita dal dissesto non è ancora finito

Formalmente, perché come spiega l’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Marletta, l’iter non è ancora finito. Il delegato del sindaco Trantino nelle materie finanziarie illustra al Quotidiano di Sicilia lo stato dell’arte e cosa si attende per il 2024, anno in cui dovrebbe cessare l’opera dell’Organismo straordinario di liquidazione che ha gestito per cinque anni i pagamenti della massa passiva, o almeno di parte di questa. “Il lavoro dell’Osl sarebbe dovuto terminare nel 2023 – dice Marletta – ma è stata chiesta una proroga fino a febbraio di quest’anno”. Solo allora l’organismo traccerà una relazione sullo stato di salute delle casse dell’ente.

Con il 2023 chiuso il periodo di riequilibrio

“Formalmente – prosegue l’assessore – con la fine del 2023, abbiamo chiuso il periodo di riequilibrio. Il bilancio stabilmente riequilibrato prevedeva che nei cinque anni di dissesto il Comune ottenesse il pareggio di bilancio e questo, seppur non abbiamo ancora il rendiconto del 2023, sappiamo che è avvenuto ed è una notizia positiva. Ma il dissesto prevedeva di fatto lo sdoppiamento delle trattazioni delle questioni economiche – continua: quello legato alla massa passiva precedente al 2018 e il recupero dei debiti ordinari che si erano formati successivamente”.

Il Comune di Catania tra due mesi potrebbe trovarsi libero dai debiti

Della prima si è occupata l’Osl “che avrebbe dovuto chiudere l’attività nel mese di settembre 2023 ma ha chiesto una proroga a febbraio 2024”, aggiunge Marletta. Sulla scorta della liquidità che il Comune fornirà all’Osl, l’organismo cercherà di fare proposte transattive complessive per chiudere il lavoro.
Nella relazione finale sarà evidenziato ciò che non è stato accettato: “Quei debiti tecnicamente dovrebbero rientrare nel bilancio ordinario”. Insomma, il momento è cruciale: il Comune tra due mesi potrebbe trovarsi libero dai debiti o, cosa che sembra più probabile, gravato di quella massa passiva che non è stata oggetto di transazione.

Questo però non dovrebbe mettere in pericolo Palazzo degli elefanti di un nuovo dissesto. “La norma prevede che, nel caso in cui l’Osl non abbia pagato tutti i debiti – sottolinea l’assessore – il Ministero anche su richiesta del sindaco e con il parere della Cosfel, può nominare un altro organismo che gestisca questa nuova massa”. La nuova commissione, in un anno prorogabile di un altro anno, dovrebbe poter ripianare la massa passiva. “Formalmente, siamo in attesa di capire cosa ci dirà l’Osl – dice ancora Marletta -: abbiamo bisogno di capire quali debiti si potranno chiudere e di conoscere l’esito del lavoro. Siamo fiduciosi di poter superare questa fase, dobbiamo continuare a mantenere la cautela degli anni precedenti ma con un respiro di prospettiva”.

Il nodo cruciale è quello delle assunzioni

Il 2024, dunque, dovrebbe essere l’anno in cui saranno gettate le basi affinché Palazzo degli elefanti possa ripartire. “Abbiamo avuto gli ultimi cinque anni di austerity – evidenzia Marletta – e siamo stati costretti – ma è stato anche un bene – a ridurre le spese al massimo. Oggi dobbiamo però pensare a ripartire e il nodo cruciale è quello delle assunzioni. Il Comune soffre tantissimo la mancanza di personale, ormai siamo ridotti a 1400 unità, nel 2013 eravamo 4000. Questo ci ha fatto risparmiare sugli stipendi, dandoci la possibilità di alleggerire i nostri conti, ma è chiaro che ci ha messo in difficoltà su alcuni aspetti, i vigili urbani ad esempio, ma anche negli altri settori”.

“Quindi – incalza – il nostro obiettivo per il 2024 è quello di riuscire nella gestione ordinaria a poter investire sulle risorse umane per poter rilanciare l’azione dell’ente”. Di fondamentale importanza per la liquidità del Comune di Catania resta la riscossione che, a quanto pare, nel 2023 non sarebbe migliorata particolarmente rispetto agli anni passati. Anche in questo caso, il 2024 potrebbe essere l’anno della svolta.

La riscossione è uno dei temi principali sui quali puntiamo – specifica Marletta -. La percentuale di riscossione del 2023 è grossomodo la stessa di quando ci siamo insediati. Non abbiamo ancora i dati sebbene il concessionario parli di un incremento ma non importante. Puntiamo sul 2024 per un incremento deciso sulla riscossione di Imu e Tari – conclude -: anche perché, la disponibilità di risorse è quella che consente le assunzioni”.

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