Catania e Losanna, due poli opposti - QdS

Catania e Losanna, due poli opposti

Carlo Alberto Tregua

Catania e Losanna, due poli opposti

martedì 06 Giugno 2023

Copiare quanto realizzato

Abbiamo voluto realizzare due Forum – che potete leggere all’interno – con la presidente del Cantone del Vaud, Christelle Luisier Brodard, e con il sindaco di Losanna, Grégoire Junod, perché quel Cantone e quella città sono tra i più sviluppati, moderni ed ecologici dell’intera Confederazione Elvetica.
Come è noto a qualcuno, essa ha visto le prime luci nel 1291, anche se poi si è data un assetto istituzionale nel 1848, con i suoi 26 Cantoni, il più piccolo del quale è quello di Appenzello Interno (15.500 abitanti), nel Nord-Est del Paese.
Tornando al Cantone-Stato di Vaud, desideriamo mettere in luce gli innumerevoli punti di forza della città di Losanna, capitale di quest’ultimo, che si adagia placidamente sul lago Lemano (580 chilometri quadrati, più grande del lago Maggiore, 212,5 chilometri quadrati).
Sono molteplici le attrazioni della città ed i suoi punti di forza per lo sviluppo, che ha prospettive ed energie per una crescita continua.

Per esempio, le molteplici attività sportive, che costituiscono anche una sorta di attrazione turistica: dalle marce, al trotto, al nuoto, al tennis, al tiro con l’arco, al golf, al beach volley, al pattinaggio, all’equitazione, allo squash, allo sci di fondo.
Al riguardo, a Losanna si svolge la settimana olimpica, durante la quale vi è il meeting internazionale del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e la maratona di Losanna. Per l’appunto, Losanna è sede del CIO fin dal 1915 e di tutti i sottocomitati, per cui vi è una frequentazione continua da tutto il mondo, con rilevanti ripercussioni sull’economia.
L’Università di Losanna (UNIL) è uno dei gioielli della città. Fondata nel 1537, accoglie attualmente circa 17.000 studenti/esse provenienti da tutto il mondo. Molte delle sue risorse sono destinate alla protezione ambientale, anche attraverso corsi specifici nei percorsi di studio.
In quella città vi sono innumerevoli musei, cattedrali storiche, biblioteche, teatri all’aperto e al chiuso.
Il verde è la sua forza con 350 ettari di parchi e giardini, 1.900 ettari di boschi e foreste, 1.361 specie di fiori indigeni e naturalistici. I pesticidi sono banditi. Il verde è omaggiato dal festival Lausanne Jardins che si svolge ogni quattro o cinque anni.
Insomma, una città molto vivibile che suscita in noi un po’ di invidia.

E veniamo alle energie. Losanna è stata pioniera in materia perché produce biogas, elettricità e calore. Quest’ultimo è fornito dal CAD (Chauffage à distance), un’industria che produce calore e lo distribuisce con una rete di 115 chilometri a oltre quattrocento immobili. Il CAD utilizza il calore prodotto da fonti rinnovabili o dall’incenerimento dei rifiuti a TRIDEL (termocombustore) o ancora dai fanghi dell’impianto di depurazione (STEP).
L’impianto di termocombustione produce energia rinnovabile per il sessantuno per cento e ha contribuito a migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle zone urbane, perché sono state soppresse obbligatoriamente centinaia e centinaia di caldaie individuali che emettevano diossido di carbonio, ossido di azoto e particolati sottili.
In quella città, vi sono due linee della metropolitana, di cui una totalmente automatica, cioè senza conducente, che consente una mobilità velocissima; in più, particolare non trascurabile, non vi sono tornelli d’accesso. Si paga il biglietto per dovere.

Perché vi abbiamo descritto Losanna? Non solo in quanto illustrataci dai due vertici prima indicati – ripetiamo, Presidente del Cantone del Vaud e sindaco di Losanna – ma perché abbiamo potuto constatare de visu quanto descritto.
Ci chiediamo perché Catania, che non ha il lago Lemano, ma un mare meraviglioso ed una spiaggia lunghissima, non debba e non possa diventare un centro di attrazione turistico-naturalistico ed avere costantemente centinaia di migliaia di visitatori, per raggiungere tre/quattro milioni di pernottamenti e quindi un’accelerazione della ruota economica.
Non ripetiamo quanto prima descritto, ma i/le cortesi lettori/trici possono frugare nella loro memoria per elencare la grande quantità di manufatti storici che possiede Catania.
Rappresentiamo la nostra testimonianza al sindaco appena eletto, Enrico Trantino, affinché ponga al primo punto dell’ordine del giorno la valorizzazione di questa meravigliosa città, fondata dai calcidesi nel 729 a. C., che merita di ritornare al suo passato glorioso di Milano del Sud.

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