A Catania ancora la TARI più alta d'Italia, il dato shock - QdS

Catania sporca e costosa, ai piedi dell’Etna si paga ancora la TARI più alta d’Italia: i DATI

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Catania sporca e costosa, ai piedi dell’Etna si paga ancora la TARI più alta d’Italia: i DATI

Salvatore Rocca  |
lunedì 13 Novembre 2023

Il dato dell'Osservatorio di Cittadinanzattiva inchioda ancora una volta la città di Catania. Quasi 600 euro per la TARI.

A Catania si continua a pagare la tassa sui rifiuti più cara d’Italia, nonostante buona parte dell’immondizia prodotta venga abbandonata lungo le strade e non riposta all’interno di pattumiere e contenitori. Non lascia scampo alla città dell’elefante la “fotografia” scattata dall’anteprima del report realizzato dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva e che verrà diffuso integralmente nelle prossime settimane.

Anche nel 2023 il capoluogo etneo si conferma ai vertici per il costo salato della TARI che ha ormai toccato quota 594 euro, con un incremento del 17,9% nel corso degli ultimi 12 mesi.

Una tassa salata per la città che piange

Una situazione paradossale e per la quale i cittadini non possono certo manifestare soddisfazione. Catania città sporca e cara, dunque, con le famiglie costrette a pagare una tassa elevatissima alla luce di un servizio disastroso.

E ad accorgersi di questo quadro desolante non sono soltanto i cittadini, ma anche – e soprattutto – turisti e lavoratori provenienti al di là dello Stretto che non vedono l’ora di fuggire a gambe levate.

Tassa rifiuti, Sicilia al terzo posto

In generale, la Sicilia si piazza terza a livello nazionale per il costo più alto della TARI con un costo di 396 euro e un rialzo del +2,6% rispetto al 2022, quando si parlava di 386 euro per famiglia. In testa alla classifica italiana si collocano la Campania con 416 euro da pagare nel 2023 (+0,2% rispetto al 2022 quando il costo era di 414 euro) e la Puglia con 409 euro (variazione del +1,9% rispetto al 2022 quando si pagavano 402 euro).

Per quanto riguarda le singole città capoluogo, Udine risulta essere il capoluogo con la TARI più economica una spesa media a famiglia di 181 euro, tre volte in meno rispetto a Catania. Tra le città dove la tassa sui rifiuti è conveniente figurano Brescia con 195 euro (costo invariato rispetto al 2022) e Fermo con 196 euro (al ribasso di 4 euro rispetto all’anno precedente).

Limitatamente alla Sicilia, in media una famiglia siciliana spende 396 euro nel 2023 rispetto ai 320 della media nazionale. Il report dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva evidenzia anche i costi dei singoli capoluoghi di provincia siciliani.

Tassa sui rifiuti, i dati delle città siciliane

Ad Agrigento nel 2023 si pagano 426 euro (variazione del -0,1% rispetto al 2022), a Caltanissetta il costo è di 267 euro (264 nel 2022, +1,2%), a Enna la spesa è di 270 euro (-2,2% rispetto al 2022 con un costo precedente di 276 euro). Si impenna il costo a Messina con 453 euro nel 2023, ma pur sempre in calo rispetto al dato dello scorso anno (-1,3%, spesa nel 2022 di 459 euro).

A Palermo il costo scende nuovamente con 314 euro (-1,3% rispetto ai 318 euro pagati nel 2022). Stabile il dato di Ragusa con 399 euro, mentre a Siracusa la TARI annuale costa 413 euro (-1,1% rispetto al 2022 quando si pagavano 418 euro). A Trapani si registra invece una crescita del +3,6% e un costo di 427 euro rispetto ai 412 euro del 2022.

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