Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, si candida per occupare il seggio in Parlamento rimasto vacante dopo la morte di Berlusconi.
“Perché Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, si è potuta permettere il lusso di essere eletta nel collegio uninominale di Marsala e noi, che siamo sicuramente l’esempio del buon governo dei palazzi municipali, non ci possiamo permettere di chiedere il consenso per essere eletti in questo collegio?”.
Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e attuale sindaco di Taormina, motiva così in diretta Facebook la sua candidatura per il collegio U06 a Monza, in Lombardia, al fine di riempire il seggio rimasto vacante in Parlamento a seguito della scomparsa dell’ex presidente del Consiglio.
Gli avversari di De Luca per il collegio monzese
A pochi mesi dalla sua elezione a primo cittadino della perla dello Jonio con oltre il 63% delle preferenze, De Luca non intende quindi fermarsi ma si mostra deciso a lanciarsi nella nuova sfida elettorale che culminerà nell’elezione suppletiva in programma il 22 e il 23 ottobre 2023.
Cateno De Luca non sarà comunque l’unico volto noto che scenderà in campo per conquistare il seggio in Lombardia. Insieme a lui, infatti, si presenteranno anche Adriano Galliani, Amministratore delegato del Monza Calcio, ex dirigente del Milan e amico fraterno del defunto Cavaliere, e Marco Cappato, attivista e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni.
De Luca contro Calenda: “Non è abituato a sentirsi dire no”
L’ex sindaco di Messina, nel corso della sua apparizione su Facebook, si è poi rivolto contro Carlo Calenda con il quale nei giorni scorsi aveva avuto un alterco social.
“Cosa vuole da me? Non lo capisco. O meglio, siccome era fissato che avrebbe dovuto prendere me per usarmi nella sua faida con Renzi, io ho detto no. Così come lo avevo detto anche a Renzi. Scusate, se siete stati eletti come Terzo Polo, io un accordo lo posso fare con la forza politica che avete costituito”, ha commentato De Luca.
“Mica posso fare accordi ad personam, mica posso fare le fuitine d’amore. Ho detto di no. Mentre Renzi l’ha accettato, Calenda – siccome probabilmente non è abituato a sentirsi dire no – è andato di testa”, ha aggiunto ulteriormente il sindaco di Taormina.