Commissione Bilancio, lo scontro finisce in Procura - QdS

Commissione Bilancio, lo scontro finisce in Procura

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Commissione Bilancio, lo scontro finisce in Procura

Gaspare Ingargiola  |
martedì 08 Agosto 2023

Il consigliere Forello (Oso) ha annunciato di aver presentato un esposto contro i consiglieri della maggioranza che lo hanno fatto decadere dalla carica di vice presidente dell’organismo.

PALERMO – Il pastrocchio della Commissione Bilancio finisce in Procura, col rischio di un effetto a catena sulle prossime delibere in materia contabile.

Il consigliere del gruppo Oso Ugo Forello ha annunciato di aver presentato un esposto per una vicenda che si trascina ormai da giorni. Subito dopo l’approvazione del Bilancio di Previsione 2023, i componenti di maggioranza della I Commissione (Giuseppe Milazzo, Salvatore Di Maggio, Domenico Bonanno e Gianluca Inzerillo) si sono dimessi in blocco per far decadere la commissione e “silurare” il vice presidente Forello, autentica spina nel fianco della maggioranza durante la discussione sul Previsionale, specialmente quando si è trattato di approvare un fondo da mezzo milione per il Consiglio per finanziare i patrocini onerosi e le iniziative socioculturali.

Il fondo in questione, istituito da un emendamento del centrodestra, sarebbe stato foraggiato da 350 mila euro prelevati dall’imposta di soggiorno e il resto dal fondo di riserva, previa approvazione di un regolamento ad hoc. Per contrastare la creazione del fondo, Forello e la collega di Oso Giulia Argiroffi hanno fatto ostruzionismo presentando centinaia di emendamenti, ritirati soltanto dopo che il fondo è stato drasticamente ridotto a “soli” 150 mila euro, senza intaccare l’imposta di soggiorno.

Dopo alcuni giorni di pausa dovuti al trasferimento della sede del Consiglio comunale da Sala delle Lapidi a Sala Martorana, all’interno di Palazzo Comitini (che ospita la Città Metropolitana), per consentire il restauro del Municipio, le sedute sono riprese e Forello ha subito annunciato battaglia: “Ho presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo per interruzione di pubblico ufficio e per ipotesi eventuali di omissione o abuso d’ufficio rispetto a quello che in questi giorni si è fatto nei confronti della Commissione Bilancio che ritengo di una violenza, anche giuridica, inaudita. Ciascuno se ne assumerà la responsabilità in tutte le sedi. La commissione è tutt’ora in carica, nonostante si sia impedito in maniera illegittima e illecita di farla riunire. Sono l’attuale vicepresidente della Commissione Bilancio, tutt’ora in carica e mai dimesso”.

Lo scontro tra Forello e la maggioranza nasce dalle diverse interpretazioni sulla legislazione in merito: per il centrodestra le dimissioni di quattro membri della Commissione ne comportano in automatico la decadenza e la Commissione va nominata ex novo mentre per Forello non si può parlare di decadenza ma di surroga e i consiglieri dimissionari andrebbero semplicemente sostituiti.

In questi giorni la battaglia è andata avanti a colpi di pareri di uffici, Segreteria generale, Presidenza e Avvocatura e perfino diffide reciproche a procedere in una direzione o nell’altra. Ora la querelle si è spostata nelle aule giudiziarie. Un bel pasticcio, considerando che il parere della Commissione Bilancio, decaduta o meno che sia, è essenziale per approvare delibere fondamentali, dai debiti fuori bilancio al Bilancio Consuntivo 2022. E così restano bloccati investimenti e assunzioni.
E mentre si avvicina la pausa ferragostana, si è già insediato il commissario ad acta della Regione che chiederà conto e ragione dei ritardi sul Rendiconto.

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