Common Routes, la musica che “diventa” integrazione - QdS

Common Routes, la musica che “diventa” integrazione

redazione

Common Routes, la musica che “diventa” integrazione

mercoledì 13 Settembre 2023

Si è concluso il progetto che ha portato nel capoluogo etneo suoni, atmosfere e melodie provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo dell’iniziativa è di sostenere le carriere di artisti emergenti

CATANIA- “Common Routes” ha concluso il suo viaggio in Sicilia proponendo suoni, melodie e influenze a cavallo tra le rotte dei gitani, i valzer francesi, i canti del Kurdistan e la tradizione del meridione d’Italia. Cinque musicisti provenienti da Francia, Armenia, Siria e Italia, una residenza artistica presso il Monk Jazz Club di Catania e due spettacoli. Un esperimento sicuramente riuscito che ha mostrato come la musica può diventare miscelatore di linguaggi e culture e promotore di integrazione non solo artistica, ma anche sociale e professionale.

Il progetto nasce a Parigi dalla mente di Said Assadi (fondatore di Accords Croisés) che ha dato vita ad un nucleo di tre musicisti, Aida Nosrat, Olivier Kirkteff e Antoine Girard, che si vanno via via mischiando a sempre diversi artisti in vari paesi d’Europa per dar voce ad esuli e minoranze, con l’intento di favorirne l’integrazione e le opportunità artistiche. Obiettivo del progetto quello di sostenere lo sviluppo delle carriere artistiche di musicisti emergenti, con un focus su artisti rifugiati e richiedenti asilo, incoraggiandone l’integrazione nella società europea e promuovendo la loro professionalizzazione attraverso progetti transculturali e migliorando così la loro occupabilità in ambito artistico.

L’associazione Darshan, partner di Common Routes, è stata l’approdo italiano del progetto a cui per l’occasione si sono aggiunti il musicista siriano Ashti Abdo e la musicista siciliana Denise Di Maria che hanno completato un quintetto capace di far andare a braccetto i canti del Kurdistan con le melodie mediterranee.

Quello che ha regalato il quintetto è stata una commistione di suoni che, come una carovana, partono dal Medioriente fino ad arrivare al Nord Europa, sulle rotte migratorie dei gitani. I musicisti coinvolti, entusiasti di aver preso parte al progetto, hanno sottolineato come quest’ultimo sia stato utile per sostenere l’universalità del linguaggio musicale, visto come incontro tra culture e l’importanza di fondersi attraverso e per la musica, un canale in grado di avvicinare e di mettere in comunicazione artisti con un bagaglio apparentemente diverso.

Common Routes è finanziato dal programma Europa Creativa e vede ben 7 organizzazioni culturali partner provenienti da 6 paesi europei (Belgio, Spagna, Francia, Ungheria, Italia, Polonia) tra cui l’Associazione culturale Darshan, insieme alle francesi Accords croises e Le 360 Paris Music Factory, alla polacca Zamek Centrum Kultury Zamek, all’ungherese Mediaevent, alla belga Muziek Publique e alla spagnola Babel Arts management. Dopo la vivace e proficua esperienza siciliana, il cammino di Common Routes proseguirà in Europa con un incontro, previsto prossimamente, a Parigi.

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