Comune-Amap: è caos sulle caditoie tavolo tecnico la prossima settimana - QdS

Comune-Amap: è caos sulle caditoie tavolo tecnico la prossima settimana

Gaspare Ingargiola

Comune-Amap: è caos sulle caditoie tavolo tecnico la prossima settimana

giovedì 11 Aprile 2019

Un’annosa vicenda che si trascina ormai dal 2006: in ballo ci sono 8 milioni di euro l’anno
Contenzioso sulle somme da corrispondere alla società per gli interventi di manutenzione

PALERMO – Il segretario generale del Comune ha convocato per il prossimo 15 aprile, su mandato del sindaco Leoluca Orlando, un tavolo tecnico fra Amministrazione e Amap per venire a capo del contenzioso sulle somme che il Comune ha corrisposto negli anni scorsi all’acquedotto comunale per la manutenzione delle caditoie. Somme che piazza Pretoria ha smesso di versare e che l’azienda invece reclama a gran voce.

Al tavolo prenderanno parte, oltre allo stesso segretario, l’avvocato generale, il ragioniere generale, il capo area delle Partecipate, i vertici dell’Amap e alcuni tecnici.

La vicenda è annosa e delicata. A Palermo ci sono circa 60 mila caditoie, le grate poste ai margini delle strade per far defluire l’acqua piovana. Nel 2006 il corrispettivo che il Comune elargisce all’Amap per il servizio di pulizia delle caditoie – che non era stato quantificato con esattezza nel contratto di servizio del 2001 – viene quantificato in circa 8 milioni di euro l’anno, senza però precisare con esattezza i parametri qualitativi e quantitativi in base ai quali questa cifra viene stabilita e le relative sanzioni in caso di servizio inefficace o irregolare. Nel 2004, però, la nascita di una società controllata dall’Amap, la Spc, dà origine a un paradosso burocratico perché l’azienda si fonderà in seguito con l’Amia Essemme, a sua volta controllata dall’Amia, e il servizio di pulizia delle caditoie verrà riconosciuto come servizio di igiene ambientale, per cui il Comune finirà col versare regolarmente i soldi all’Amap che poi però li gira all’Amia.

Quando nel 2013 l’Amia fallisce il servizio di pulizia delle caditoie torna in capo all’Amap, che acquista il ramo d’azienda di Amia Essemme con i relativi 165 lavoratori. Nel 2015 arriva il nuovo contratto di servizio per l’Amap, ma anche stavolta non si pone rimedio all’errore commesso un decennio prima: manca un censimento delle caditoie e una griglia che stabilisca criteri, oneri e onori per calcolare il giusto corrispettivo da versare all’ex municipalizzata.

Negli anni recenti, tra l’altro, l’Amap acquisisce lo status di società del Servizio idrico integrato dell’area metropolitana di Palermo siglando una convenzione con l’Assemblea territoriale idrica (Ati). Di conseguenza nel 2018 gli uffici comunali presentano all’Amministrazione una lunga relazione chiedendo di sciogliere diversi interrogativi in sospeso. Le caditoie vanno pagate in bolletta o come servizio extra? Il servizio di pulizia è pagato troppo rispetto ai prezzi sul mercato? Può svolgerlo solo l’Amap o può essere messo a gara? Deve essere regolato in ambito metropolitano dalla più recente convenzione con l’Ati o dal contratto di servizio, che però andrebbe aggiornato?

Per questo mesi fa la Ragioneria generale avrebbe consigliato di interrompere il pagamento del corrispettivo del servizio caditoie in attesa di chiarire tutti questi punti, e in particolare se gli 8 milioni di euro l’anno siano pagati sul servizio effettivamente reso o su quello previsto e presunto, visto che, come detto, un vero e proprio censimento non è mai stato effettuato.

Quando Maria Prestigiacomo, attuale assessore ai Lavori pubblici, era ancora presidente dell’Amap, lo scontro tra la società di via Volturno e il Comune avrebbe raggiunto un livello di tensione tale da rischiare di finire in tribunale. Di mezzo, non va dimenticato, ci sono 165 lavoratori che senza i fondi comunali rischiano di non essere pagati.

Gaspare Ingargiola

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