Con Argo-Cassiopea la Sicilia diventa hub energetico europeo - QdS

Con Argo-Cassiopea la Sicilia diventa hub energetico europeo

redazione

Con Argo-Cassiopea la Sicilia diventa hub energetico europeo

martedì 28 Febbraio 2023

Tutti i dettagli del progetto targato Eni in corso di realizzazione nel polo di Gela

L’impegno di Eni per la decarbonizzazione e la transizione energetica non si ferma a quanto è stato fatto nell’ultimo decennio, ma prosegue e si rinnova attraverso idee e progetti all’avanguardia che mettono al centro il territorio di Gela, valorizzandolo e offrendogli un ventaglio di opportunità lavorative, economiche, sociali. Un percorso inaugurato nel 2014, con la sigla del Protocollo d’Intesa tra Eni, ministero dello Sviluppo economico, Regione siciliana, Comune di Gela e organizzazione sindacali. Tale importante documento ha ufficialmente certificato il concreto impegno del “cane a sei zampe” nel programma di transizione energetica, tramite l’avvio del progetto di sviluppo dei giacimenti a gas di Argo e Cassiopea.

Nello stesso periodo, l’azienda concludeva la dismissione di parte degli impianti produttivi tradizionali. Quella che stiamo raccontando è una scommessa di Eni su Gela e sul polo nato nel lontano 1963 su iniziativa di Enrico Mattei, fondatore e primo presidente di Eni. Un grande uomo e un grande italiano, il cui esempio e le cui idee rivivono ancora oggi nella quotidiana attività della sua “creatura”.

Quello che sorgerà nell’area della bioraffineria è certamente un fiore all’occhiello, non solo per Eni e per Gela, ma per tutta l’industria energetica nazionale. Basti pensare all’entusiastico accoglimento che il progetto Argo-Cassiopea ha avuto presso i più alti livelli delle istituzioni europee. Lo si è visto chiaramente nei giorni scorsi, nel corso della visita di Juul Jorgensen – direttrice generale per l’Energia della Commissione Ue – presso la bioraffineria di Eni. Parole inequivocabili, che premiano le strategie aziendali:

“Quello che mi ha impressionato qui a Gela è che abbiamo potuto vedere la trasformazione energetica in linea con gli obiettivi ambientali e climatici che ci siamo dati – ha detto Jorgensen -, ma allo stesso tempo anche la trasformazione economica e sociale che fa leva su quello che già c’è sul territorio assicurando, quindi, lavoro a livello locale, crescita e competitività sia alla città di Gela che, quindi, anche all’Italia e all’Unione Europea. Questo stabilimento è un esempio molto interessante. Con la guerra russo-ucraina si è determinato un grande cambiamento nel panorama dell’energia, quindi dobbiamo diventare più indipendenti e più resilienti. Questo progetto dà un contributo molto importante in questo senso. Vediamo che i flussi dell’energia, in Europa, stanno cambiando; prima andavano da est verso ovest, ora invece vediamo che vanno da sud a nord. In questo senso, qui a Gela, sono importanti gli investimenti in corso, anche per gli impatti che stanno avendo sul territorio”.

Sull’importanza e sul valore del territorio siciliano quale hub energetico per il futuro si è espressa anche la massima rappresentante della Commissione europea, la presidente Ursula Von der Leyen che – parlando all’Università di Palermo – ha detto: “La Sicilia può diventare una potenza dell’energia pulita per l’Europa. Non solo quest’isola ha sole e vento in abbondanza: ha anche una solida base industriale nel settore delle tecnologie pulite. La Sicilia è cruciale per la transizione energetica anche per un altro motivo. A poche miglia dalle vostre coste c’è quello che potrebbe diventare un altro gigante dell’energia pulita: l’Africa. È arrivato il momento di un nuovo pivot strategico dell’Europa verso il Mediterraneo”.

La visita di Juul Jorgensen a Gela è coincisa con l’attacco a terra dei tubi che trasporteranno il gas dai giacimenti Argo e Cassiopea, siti appunto al largo delle coste siciliane. Il progetto che, come si ricordava precedentemente, prende il via nel 2014 con la sigla del Protocollo d’Intesa e con la consequenziale dismissione dei vecchi impianti afferenti alla bioraffineria, prevede la realizzazione di quattro pozzi sottomarini e di un impianto di ricezione, trattamento e compressione del gas naturale. La valorizzazione di questa fonte energetica a bassa emissione, d’altra parte, è perfettamente in linea con gli obiettivi di de carbonizzazione fissati al 2050. L’impianto che riceverà il gas dai pozzi sottomarini, lo si accennava poc’anzi, sorgerà proprio nelle aree della bioraffineria oggetto di riqualificazione. Una modalità d’azione che, è evidente, riduce in maniera notevole l’impatto ambientale sulla costa. L’estrazione dai campi offshore, denominati appunto Argo e Cassiopea, inoltre non avrà alcun tipo di impatto visivo dal momento che – lo si diceva – avverrà grazie ad un sviluppo interamente sottomarino per una lunghezza totale di 60 km.

Questa struttura utilizzerà la piattaforma esistente di Prezioso, al largo di Licata, per operazioni minimamente impattanti relative al controllo ed al monitoraggio dei pozzi. Al termine del processo di estrazione e trattamento il gas verrà immesso nella rete di distribuzione nazionale. Basterebbero solo gli avvenimenti degli ultimi mesi e gli scenari futuri che vanno delineandosi per capire quanto sia importante il progetto targato Eni, ma se questo non fosse sufficiente allora – a togliere ogni dubbio – sarebbero le stime sulla capacità produttiva.

Le riserve stimate sono pari a circa 10 miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale di picco supererà il miliardo di metri cubi di gas. Un contributo notevole al soddisfacimento del fabbisogno nazionale. Lecito chiedersi, dunque, quanto potrebbe essere vantaggioso per l’Italia dotarsi di diversi poli lungo tutto il territorio. Anche da questo punto di vista, dunque, l’impianto gelese si pone come modello, come punto di riferimento.

Non è un caso che Eni si stia muovendo proprio in questa direzione, oltre Argo-Cassiopea. All’interno della concessione che contiene i campi, infatti, esiste un ulteriore potenziale esplorativo che – secondo le stime societarie – potrebbe portare in dote ulteriori risorse di gas sviluppabili a fronte di ulteriori investimenti sul territorio. Ma cosa è stato fatto e cosa resta da fare? E quali sono le tempistiche per la realizzazione? La fase esecutiva del progetto ha preso il via nel luglio del 2022 mentre a novembre è stato avviato il cantiere per l’edificazione degli impianti di approdo sulla costa, precisamente nell’area ed est del ponte di bioraffineria. Tra il secondo ed il terzo “quadrimestre” del 2023, invece, sono in programma la realizzazione dei 4 pozzi sottomarini e i lavori di installazione delle condotte a mare. Una tabella di marcia fin qui rispettata alla perfezione, come testimonia l’evento dei primi giorni di febbraio alla presenza direttrice generale per l’Energia della Commissione Ue, che prevede l’avvio della produzione nella prima metà del 2024.

Questo articolato e ambizioso progetto, è inequivocabile, avrà ricadute positive per tutto il territorio gelese. Gli investimenti complessivi previsti ammontano infatti ad oltre 800 milioni di euro che consentiranno di stimolare l’occupazione dell’indotto e che faranno “da calamita” per ulteriori investimenti. Ne conseguirà la valorizzazione delle aziende e dalla manodopera locale, anche attraverso un utilizzo di picco di circa 900 risorse. Riportando di nuovo l’attenzione sull’impatto ambientale e sul valore “ecologico” del progetto Argo – Cassiopea vale la pena sottolineare ulteriori aspetti fin qui non menzionati.

Le emissioni previste sono prossime allo zero e – a tal proposito – l’installazione di 1 MWp di pannelli fotovoltaici permetterà di raggiungere la carbon neutrality per le emissioni Scope 1 e 2. Inoltre, le installazioni poste sulla terraferma per il trattamento del gas saranno alimentate tramite la rete elettrica nazionale e, in parte, da energia proveniente da campi fotovoltaici, e non avrà scarichi diretti in mare o corpi idrici in superficie. Il progetto Argo-Cassiopea, quindi, può essere considerato una vera e propria porta verso il futuro, una soglia da varcare con convinzione e senza esitazioni.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017