Confident Systems sbarca in Sicilia. Prevista l'assunzione di 50 specialisti. Tutti i dettagli del progetto
La Silicon Valley si avvicina a Palermo. Di certo non è in programma nessuna annessione, ma la notizia dei giorni scorsi dell’arrivo in Sicilia di Confidence Systems, start up statunitense con sede a San Francisco, indica ciò che potrebbe presto costituire il segno di uno sviluppo più sostenibile rispetto a tanti altri modelli.
In particolare per un territorio come quello siciliano, le cui voci economiche principali, come l’agricoltura, il turismo, i beni culturali, potrebbero giovarsi molto di un hub di prodotti digitali che ricalca il modello di quelli che, da oltreoceano, costituiscono ormai la colonna portante dei capitali e muovono grossi pezzi dell’economia mondiale. Oltre a far funzionare amministrazioni pubbliche a qualsiasi livello, da piccole realtà urbane a governi nazionali.
Primo step, sarà l’assunzione in Sicilia di 50 risorse, da inserire in organico tra sviluppatori e specialisti web
La scommessa sulla nuova centrale europea di prodotti software con sede in Sicilia, promossa dallacompagnia californiana guidata dall’italoamericano Leo Rocco, si avvale del supporto di Edgemony, gruppo palermitano specialista in Digital Marketing e nella formazione di professionisti dello sviluppo software.
Un’iniziativa, quella del Ceo di Confidence System, nato a Buffalo, nello stato di New York, da famiglia siciliana doc (papà di Ficarazzi e mamma di Serradifalco) che, come spiega lui stesso, percorre a ritroso l’avventuroso tragitto che portò suo padre, sarto di mestiere, a emigrare nel Nuovo Mondo con, nella valigia, sogni, speranze e un’abilità nel confezionare abiti destinata a farsi apprezzare nel leggendario Garment District della Grande Mela. “Un imprinting che mi fa sentire intimamente legato alla Sicilia e mi motiva a credere nelle grandi potenzialità di questo territorio, dove adesso siamo in cerca di specialisti della documentazione di processo e ingegneri di software – illustra Rocco.
La piattaforma di Confidence è progettata proprio per supportare diverse tipologie di aziende a muoversi nel modo giusto attraverso standard di controllo idonei a seguire al meglio i processi di sviluppo software”.
Il nuovo polo tecnologico
Sembra una visione stravagante quella di rendere la Sicilia un polo tecnologico. “Eppure il nostro territorio non manca di menti brillanti, università di prim’ordine, orgoglio e voglia di rinascita e di riuscita, specie in una fase storica difficile come quella attuale – aggiunge il co-fondatore di Edgemony, Daniele Rotolo – . La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare un hub del digitale”.
Di certo c’è un ampio gap da colmare per diventare davvero competitivi con altri poli italiani e internazionali. “Ma – aggiunge Rotolo – proprio una realtà come Palermo, città che si caratterizza per il suo rapporto ideale tra costo e qualità della vita, a condizione che vi si abbia un lavoro stabile, ci fa ben sperare. Le 50 unità da assumere, precisano da Edgemony, verranno selezionate sull’intero territorio nazionale, ma verrà dato maggior attenzione alle candidature siciliane. Nei prossimi giorni sarà possibile presentarle sul sito edgemony.com.
Il sodalizio tra Leo Rocco e Daniele Rotolo parte neanche due anni fa grazie al ‘gancio’ di un comune amico, il bagherese Salvo Giammarresi, anche lui ormai basato a San Francisco dove guida il settore localizzazione del gruppo Air B&B. “In quel periodo Leo stava già immaginando di creare un team in qualche altra parte del mondo ma inizialmente Palermo era davvero l’ultimo luogo a cui potesse pensare, così come noi stessi di Edgemony non sognavamo neanche lontanamente di avviare una partnership con una compagnia della Silicon Valley. L’inziale scetticismo è stato però superato dagli ottimi risultati di un primo esperimento di collaborazione che ha indotto il team di Confident a captare il potenziale del nostro territorio. Al punto che in breve tempo 5 risorse siciliane, formate con i nostri corsi a Palermo, oggi fanno già parte dell’organico della compagnia californiana”.
Toccava insomma passare alla svelta alla seconda fase di questo progetto d’espansione, consistita nella costituzione del ramo italiano dell’azienda.
La storia del progetto e la sua rete
Progetto iper ambizioso, per la riuscita del quale – sottolineano gli stessi due imprenditori – occorrerà fare sistema: “avviare cioè una sinergia tra settore privato, università e istituzioni locali per investire sui talenti locali del settore digitale, formandoli al meglio”. Un’azione che prevede peraltro un impegno rivolto anche all’educazione digitale dei più giovani.
A questo riguardo, qualche anno fa, sempre negli Stati Uniti, Rocco ha fondato GetKids2Code, un’iniziativa filantropica basata sui 5 valori fondamentali (trasparenza, azione, responsabilità, partecipazione e atteggiamento) per ispirare bambini e ragazzi a approcciarsi alle cosidette materie Stem, acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics. “In parallelo con l’avvio della sede palermitana di Confident Systems, intendiamo estendere questo progetto educativo anche qui, nel centro del Mediterraneo, sostenendolo con un investimento iniziale di 100mila euro”, dice Rocco.
Attivo nel settore digitale da oltre 20 anni, Leo Rocco è oggi un esperto di fama internazionale nel settore dello sviluppo del prodotto e uno tra i pionieri nel settore dei pagamenti mobili. È a lui che si deve GoPago, azienda da lui creata e finanziata da JPMorgan con cui ha progettato l’omonima app che consente di ordinare e pagare direttamente dallo smartphone, saltando così la fila in diverse tipologie di negozi: per esempio i punti vendita di Starbucks, network globalizzato della ristorazione. Una start up, questa, che l’ingegnere – manager ha poi ceduto al gruppo Amazon. Ma, negli anni precedenti, aveva messo a punto per la Kettering University, nel Michigan (sede di una delle migliori facoltà di ingegneria al mondo) un sistema didattico per ingegneri meccanici capace di dimezzare il tempo d’apprendimento per l’utilizzo del software Cad. , ha messo a punto (computer aid design), oltre a collaborare con la Nasa su progettazioni e realizzazioni di prototipi orbitali spaziali di nuova generazione. Tra le ultime sue iniziative finalizzate a far prosperare le aziende, c’è anche la piattaforma di intelligenza artificiale Do-Things-Right, che offre tranquillità rendendo più efficiente, coerente e trasparente il completamento delle attività in conformità con le normative e le linee guida applicabili.
La presentazione ai partner e alla stampa del piano di sviluppo che porterà avanti la cordata siciliana Confident System- Edgemony, è avvenuta lo scorsi fine settimana con due incontri a Palermo, uno a Palazzo delle Aquile, l’altro alla Fondazione Pietro Barbaro. E ha dato modo di fare intanto il punto sulla situazione della trasformazione digitale in Sicilia, oltre a offrire qualche risposta al perché Palermo sia un target di questo genere di investimenti.
Nel 2020, l’emergenza legata al Covid19 ha accelerato la trasformazione digitale delle città italiane, anche se in modo molto disomogeneo. Se la differenza tra Nord e Sud è ancora profonda, nel Mezzogiorno si contano alcune eccezioni che rafforzano il ruolo guida dei capoluoghi metropolitani. Insieme con Cagliari, Lecce e Bari il capoluogo siciliano rappresenta una di queste realtà. “Nel 2019 l’I City Rank, il rapporto annuale sull’indice di trasformazione digitale delle città vedeva Palermo al 79° posto. Oggi è salita alla 12a posizione – puntualizza Paolo Petralia Camassa, assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Palermo.
Risale del resto al 1993 la presenza del Comune nella Sispi, gruppo diventato società partecipata chiamata a sviluppare il sistema Informatico dell’amministrazione palermitana. Una scelta che, una volta conclamata la pandemia a inizio 2020, ha consentito di mettere in smart working in pochi giorni l’intero personale del Comune, a differenza di tante altre città italiane che non avevano ancora idea di come si potesse mettere in piedi una video call tra lavoratori”. Inoltre con i fondi europei del Pon Metro, siamo riusciti a raggiungere una serie di standard che, adesso che con il Pnrr si finanzierà anzitutto l’infrastruttura informatica dei ministeri, sarà molto utile in chiave di interoperabilità amministrativa. In termini più chiari, grazie a una app sarà possibile agevolare il cittadino in operazioni come per esempio la richiesta di un certificato di residenza o il rinnovo della patente. Oppure per ottenere, il pass della ZTL o localizzare autobus e tram in movimento per monitorarne gli orari di fermata. Lo stesso vale per i dati sanitari, che a maggior ragione oggi, vanno inquadrati e sfruttati in un’ottica di prevenzione”.
Per declinare questi scenari con verbi solo al presente urge però accelerare sull’infrastrutturazione informatica, rendendola più omogenea nel territorio siciliano: ci sono aree ancora del tutto escluse da queste operazioni. Neanche raggiunte – conclude Petralia Camassa – dalla stessa ‘narrativa’ sul digitale e le prospettive che può aprire”.
Antonio Schembri