Conguaglio Imu 2023: pagamenti entro il 29 febbraio

Conguaglio Imu 2023: pagamenti entro il 29 febbraio

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Conguaglio Imu 2023: pagamenti entro il 29 febbraio

Marika Contarino  |
martedì 20 Febbraio 2024

L'ultima data utile per non incorrere in sanzioni e interessi è fissata alla fine di febbraio. I dettagli.

Il conguaglio Imu 2023 dovrà essere corrisposto nei casi in cui, a causa della proroga dei termini riconosciuta sulle delibere comunali che fissano le aliquote, risulta dovuta un’imposta maggiore. La scadenza è fissata a giovedì 29 febbraio 2024: l’ultimo giorno per pagare senza sanzioni e interessi il conguaglio Imu 2023.

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Cos’è l’Imu?

L’Imu è l’imposta municipale unica applicata su immobili (esclusa la prima casa se non di lusso), aree fabbricabili e terreni agricoli. Viene generalmente pagata in due rate.

La prima, con scadenza a giugno, viene calcolata in base alle aliquote fissate, per l’anno precedente, dal Comune in cui è ubicato l’immobile. La prima rata si paga in misura del 50%.

La seconda rata scade, invece, il 16 dicembre (per il 2023 il termine è stato posticipato al 18 dicembre in quanto il 16 era sabato). La seconda rata deve essere calcolata applicando le aliquote fissate dal Comune e inviate, entro il 14 ottobre di ogni anno, al Mef per la pubblicazione sul sito.

I Comuni che decidono di cambiare le aliquote devono adottare la delibera e comunicarla al Ministero dell’Economia che deve pubblicarla sul sito entro il 28 ottobre di ogni anno. Nel caso in cui non sia comunicata alcuna delibera si intendono prorogate le aliquote dell’anno precedente. Questa è la regola generale, ma vediamo insieme quali sono le novità e le disposizioni per il pagamento del conguaglio imu 2023.

Le disposizioni sul conguaglio Imu 2023

Le disposizioni sul conguaglio sono contenute nei commi 72 e 73 della legge di Bilancio 2024 (articolo 1, legge n. 213/2023).

Il comma 72

Nel dettaglio il comma 72 considera tempestive le delibere comunali di approvazione delle aliquote e tariffe diverse dall’imposta di soggiorno e dall’addizionale comunale Irpef, inserite nell’apposita sezione del portale del Federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e pubblicate sul sito del Dipartimento -Finanze entro il 15 gennaio 2024.

Il comma 73

Il successivo comma 73 dispone che l’eventuale conguaglio dovuto dal contribuente tra l’imposta versata e quella invece dovuta dovrà essere corrisposto, senza applicazione di interessi e sanzioni, entro il 29 febbraio 2024.

Le scadenze

Se le delibere comunali sono state inserite nel portale del Federalismo e pubblicate sul sito del Dipartimento Finanze entro i termini prorogati produrranno i loro effetti per l’annualità 2023. Se, invece, non sono rispettate neanche le nuove scadenze, dovranno applicarsi le aliquote e i regolamenti vigenti nel 2022.

Dunque, se il saldo Imu 2023 pagato entro l’ordinaria scadenza del 18 dicembre scorso è minore rispetto all’imposta dovuta per effetto della proroga, i contribuenti dovranno versare il conguaglio Imu 2023 entro il 29 febbraio 2024.

Se, invece, il contribuente ha versato un importo superiore dovrà chiedere il rimborso secondo l’ordinaria procedura. Il tutto entro il termine di 5 anni dalla data del versamento o dal giorno in cui è stato accertato il diritto alla restituzione.

Il mancato rispetto della scadenza in esame può essere sanato comunque con il ricorso al ravvedimento operoso (articolo 13 Dlgs n. 472/1997), che consente di regolarizzare le violazioni tributarie applicando alle somme dovute gli interessi legali e le sanzioni.

Conguaglio Imu 2023: la terza rata

La scadenza della seconda rata dell’Imu solitamente corrisponde anche al pagamento del conguaglio e, per quest’anno, è stata divisa in due parti. Al termine del 16 dicembre scorso, si aggiunge quello del 29 febbraio 2024, termine per pagare l’eventuale conguaglio dovuto sulla base delle nuove aliquote approvate dal proprio Comune.

Nel 2023 molte amministrazioni comunali, circa 211, non sono riuscite a inviare al Mef nei termini le delibere sulle aliquote Imu 2023. Di solito, quando i termini non sono rispettati, si applicano le aliquote dell’anno precedente, ma per il solo anno di imposta 2023 è prevista una deroga. Ai comuni è stato, dunque, concesso più tempo per approvare le aliquote e i regolamenti della nuova Imu, con il conseguente rinvio della scadenza per pagare il conguaglio della tassa sulla casa.

Note aggiuntive

La necessità di tenere a mente la nuova scadenza dell’Imu, ovviamente non riguarda tutti i contribuenti, ma solo i possessori di immobili ubicati in comuni che hanno variato le aliquote d’imposta.

L’appuntamento non riguarda neanche i possessori di immobili ubicati in comuni che, alle scadenze ordinarie e in vista della scadenza dello scorso 18 dicembre, avevano già approvato e trasmesso al Mef la delibera con le nuove aliquote Imu.

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