Coronavirus, accertamenti sulla morte del giornalista Gianni Molè - QdS

Coronavirus, accertamenti sulla morte del giornalista Gianni Molè

redazione web

Coronavirus, accertamenti sulla morte del giornalista Gianni Molè

mercoledì 25 Novembre 2020

Dopo la denuncia dei familiari, la vicenda del cronista, spirato nell'ospedale di Vittoria, depotrebbe avere strascichi giudiziari. Il medico legale e l'autorità giudiziaria non hanno ritenuto necessario effettuare l'autopsia, puntando sui controlli delle cartelle cliniche. Le reazioni politiche

La vicenda del giornalista Gianni Molè, morto di coronavirus il 31 ottobre scorso nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vittoria, potrebbe avere strascichi giudiziari.

La famiglia del giornalista, che ha presentato un esposto alla magistratura, chiede di accertare se è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita del congiunto, verificando eventuali responsabilità.

Il medico legale e l’autorità giudiziaria non hanno ritenuto necessario effettuare l’autopsia.

Gli accertamenti saranno effettuati sulle cartelle cliniche.

E sulla vicenda ha preso posizione anche il mondo politico.

“Pretendiamo chiarezza – ha affermato Salvatore Di Falco, uno dei candidati a sindaco di Vittoria nelle prossime elezioni amministrative, spostate alla primavera – per i familiari di Gianni Molé così come per tutti i familiari di quei malati che non ci sono più. Chiediamo che i vertici Asp si pronuncino con chiarezza e che la Magistratura confermi che sia tutto regolare”.

Un altro candidato sindaco, Piero Gurrieri, anch’egli colpito dal covid e appena uscito dalla quarantena, ha affermato: “Abbiamo diritto alla verità”.

“In nome di chi già è stato contagiato – ha aggiunto -, di chi attende un posto in ospedale, di chi rischia la vita in rianimazione, dei familiari di quelli che, come il nostro Gianni, ci hanno lasciato”.

A ricostruire la vicenda il direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò.

“La morte di Gianni Molè – ha raccontato -, come quella di tutti coloro che non ce l’hanno fatta, ci ha profondamente addolorato. Quando la situazione si è aggravata, è stato trasferito dal reparto covid alla terapia intensiva, ma purtroppo non ce l’ha fatta”.

“Noi – ha aggiunto Aliquò – siamo sereni: in questo, come in altri casi, si faranno tutte le verifiche necessarie. Le relazioni mediche sono state consegnate. Se ci sono stati degli errori, ce ne assumeremo la responsabilità; allo stesso modo, se è stato fatto tutto quanto necessario, sarà accertato”.

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