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Covi/Quir 22

Pino Grimaldi

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sabato 18 Dicembre 2021

Nuova variante della “infodemia” esplosa in maniera inenarrabile in Italia ma con qualche propaggine in Francia. Affetti in maniera settoriale endemica tutti gli addetti alla informazione, soprattutto se televisiva, e politici di basso taglio mentre parrebbe – non certo – che ad oggi non abbia infettato livelli alti della politica, perché – dicono – vaccinati ad libitum nel passato, hanno ancora anticorpi validi.

Addetti ai lavori ritengono che è soprattutto dalla seconda settimana di Gennaio che si avrà la punta massima, ma altri pensano che si verificherà tra fine Gennaio e comunque entro il 3 Febbraio.

Tutte le Tv ed i media sono stati allertati. Programmazione 24/24 ore per dar notizie, previsioni, sondaggi, talk show aperti a chiunque voglia, con l’ovvia presenza di alcuni giornalisti onnipresenti per i quali cucine da campo provvederanno al loro sostentamento.

Decisivo il fatto che mentre si pensa che il Covid19 possa andar perdendo -solo in parte, ovvio – la sua infettività, il Covi/Quir22 si teme possa continuare a turbare la vita informativa – politica fino al 2023 avanzato. Le ipotesi di lavoro degli esperti sono contrastanti. Laboratori sull’infodemia eccepiscono che appare strano che su una popolazione sia pur ora al di sotto dei 59 milioni (causa crisi demografica e aumento mortalità) non si riescano a trovare un paio di umani degni di stare uno sul Colle e l’altro a Palazzo Chigi.

E ciò in funzione della esperienza passata che ha visto su ben 12 abitanti al Colle alcuni che se fossero rimasti a casa nessuno lo avrebbe notato; e per quanto riguarda Palazzo Chigi se ne sono viste di “cocrude e di cocotte” e ciò nonostante l’Italia è rimasta, dicono, il Paese più bello del mondo dove si mangia, in ogni senso, e si sta da padreterno.

Il movimento “#Me too” intanto chiede a gran voce che dopo 75 anni al maschile si abbia una svolta epocale con due donne nei due posti in contesa: e per par condicio e perché la maggioranza del popolo anche se non produce figli, è di genere femminile. Mentre il MMI – movimento maschilista italiano – ad alta voce ed unanimità di genere dice che, a similitudine dell’ultimo periodo, è d’uopo che sia maschio e persona seria, compassata, moralmente ineccepibile, preparata, carismatica, colta, competente, di altezza e peso medio, ben vestito, gestualità sobria, non narciso. Questa precisazione ha determinato scompiglio e i sindacati con sciopero generale gridano che è un modo per non trovarne neanche uno di tal fatta essendo quelli tali tutti già morti, ahimè, e da tempo.

Anche le Chiese sono intervenute: Te Deum e Servizi religiosi sono stati indetti per facilitare il terrificante lavoro che i Grandi elettori, che il 4 Gennaio saranno convocati dal Presidente della Camera Fico possano, illuminati dall’Alto, trovare ciò che in democrazia é normale: un Presidente della Repubblica ed un Primo ministro. Ma non “ut unum sint” come tale “Giorgia” vorrebbe.
Fonti riservate dicono che anche il ministro Speranza ha perduto ogni speranza.

Covi/Quir22 esulta.

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