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Covid, Biancavilla, il “grazie” di una paziente agli operatori

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Covid, Biancavilla, il “grazie” di una paziente agli operatori

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venerdì 09 Luglio 2021

Dalla lettera di ringraziamento di una paziente: “Come su un campo di battaglia, non vi siete mai sottratti al dovere, battendovi con tutte le “armi” per salvare tutti noi pazienti”

B“Sono una donna di 45 anni, mamma di due bambini e purtroppo ho avuto il Covid. Del periodo trascorso in reparto porterò nel cuore il ricordo indelebile di persone speciali e valorose che, come su un campo di battaglia, non si sono mai sottratte al loro dovere battendosi con tutte le “armi” a loro disposizione, cercando di fare tutto il possibile per salvare tutti noi pazienti colpiti da Covid. Avere il Covid è stato come combattere una battaglia, la più dura che io abbia mai combattuto nella mia vita, vinta grazie alla cura di questi bravissimi medici.

Questa esperienza mi ha insegnato molto: mi ha dato la conferma che accanto ho delle persone meravigliose che mi hanno sostenuto e che la vita è preziosa, ma incerta e va vissuta attimo per attimo gustandone l’essenza di ogni singolo respiro”.

Sono le commoventi parole vergate a mano e affidate a una lettera, recapitata nei giorni scorsi agli operatori dell’UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Biancavilla, di una paziente del paternese che è tornata a casa dopo 25 giorni di ricovero in Terapia intensiva a causa del Covid.

La
paziente è stata trattata con terapia off label che combina l’uso dell’antinfiammatorio
Baricitinib e dell’antivirale Remdesivir ed è stata sottoposta solo a
ventilazione non invasiva.

La
sua storia di speranza non è isolata. Prima di lei è stata dimessa una donna di
65 anni, dopo 68 giorni di ricovero; e un uomo, di 50 anni, dopo 42 giorni di
degenza.

“Le parole della signora ci hanno resi orgogliosi del nostro lavoro – dichiara il dr. Antonio Magrì, responsabile ff dell’UOC di Anestesia e Rianimazione -. Leggendo la lettera abbiamo tutti ripercorso quei durissimi giorni. In questa guerra abbiamo vinto diverse battaglie, ma non abbiamo ancora sconfitto il nemico. Abbiamo una importante arma: il vaccino. Utilizziamola. Fidatevi della scienza! Non aspettate di rientrare dalle vacanze per vaccinarvi, non aspettate questa o quella circostanza, questo è il momento giusto per vaccinarci e per ripartire più sicuri”.

Attualmente
presso la Terapia Intensiva del “Maria SS.ma Addolorata” è ricoverato solo 1
paziente, estubato nei giorni scorsi, e prossimo alle dimissioni.

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