Covid bambini, come curarli a casa, farmaci, quando preoccuparsi - QdS

Covid bambini, come curarli a casa, farmaci, quando preoccuparsi

Covid bambini, come curarli a casa, farmaci, quando preoccuparsi

lunedì 17 Gennaio 2022

Intervista a qds.it del professore Giovanni Corsello, ordinario di Pediatria all’università di Palermo. Il medico chiarisce alcuni punti per quanto riguarda il Covid e i più piccoli

Intervista a qds.it del professore Giovanni Corsello, ordinario di Pediatria all’università di Palermo. Il medico chiarisce alcuni punti per quanto riguarda il Covid e i più piccoli: “I contagi stanno aumentando anche nelle fasce d’età più basse, la malattia con la Omicron non è in sé più pericolosa ma comporta più rischi in quanto è molto più infettante. Dunque – dice Corsello – colpisce anche i più piccoli, ed è per questo che è fondamentale per i genitori vaccinarsi il più possibile. L’aumento dei ricoveri in questo agosto è solo una conseguenza dell’aumento dei contagi”.

Nel video sotto il professore spiega come curare i bambini a casa in caso di contagio e quali sono i sintomi e i casi in cui è meglio una visita in ospedale.

Variante Omicron: “Raggiungerà tutti, non c’è scampo”

La variante Omicron è ormai dominante in Sicilia. Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è destino comune contrarre il virus. A fare la differenza tra positivi e malati, ci sarà la vaccinazione.

“La variante Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo un’altra variante, io credo che quasi tutta la popolazione bene o male incontrerà questa variante”. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, risponde così a Domenica In, su Rai1. “Raggiungerà tutti. Poi c’è chi è vaccinato e chi non è vaccinato, che avrà problemi – dice Sileri -. Se non arriva un’altra variante, entro la fine del 2022 quasi tutta la popolazione bene o male avrà incontrato questa variante”.

Ma l’Omicron sarà dominante anche nel prossimo futuro? “Dovremo convivere con un virus. Non so se la Omicron sarà la variante dominante. Ogni quanto dovremo vaccinarci? Ce lo dirà la scienza. E’ probabile che serva un upgrade del vaccino che abbiamo, è possibile che ci siano altre varianti”, prosegue.

L’ipotesi del “bollettino con distinzione tra positivi e malati”

Negli ultimi giorni, il dibattito si è sviluppato sulla possibilità di modificare il bollettino quotidiano dei dati e in particolare sulla distinzione tra ricoveri di malati e di positivi. “Sono d’accordo sulla necessità di una revisione che potrà essere fatta entro un paio di settimane con la distinzione tra positivi e malati“, afferma.

Chi finisce in terapia intensiva

“Oggi circola ancora la variante Delta, si va in terapia intensiva anche con la variante Omicron. In terapia intensiva vanno anche vaccinati, ma sono persone fragili, con molte patologie o che hanno fatto la seconda dose molte mesi fa. Chi non è vaccinato va in terapia intensiva con molta più facilità, anche con un’età inferiore di 10-12 anni rispetto ai soggetti vaccinati” che hanno bisogno delle cure in area critica.

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