Covid, focolai nelle scuole, "Chiusura? È una possibilità" - QdS

Covid, focolai nelle scuole, “Chiusura? È una possibilità”

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Covid, focolai nelle scuole, “Chiusura? È una possibilità”

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venerdì 26 Febbraio 2021

La situazione epidemiologica nelle scuole sembra peggiorare. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute non esclude la loro chiusura. E nemmeno la modifica del piano vaccinale.

Arriverà nei prossimi giorni un parere tecnico del Comitato tecnico scientifco sulla situazione epidemiologica nelle scuole, richiesta dai governatori alla luce della diffusione delle nuove varianti del Covid. È quanto emerge dalla cabina di regia che si è svolta oggi a Palazzo Chigi. A portare all’attenzione del Governo la richiesta delle Regioni sono stati i ministri delle Autonomie e dell’Istruzione, Mariastella Gelmini e Patrizio Bianchi. Nei prossimi giorni quindi il Cts si esprimerà e darà un quadro sulla diffusione del Covid negli istituti.

“In Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai – ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia -. Dobbiamo fare sforzo molto grande per contenere varianti e siamo preoccupati per quelle brasiliana e sudafricana. Nel momento in cui si allentano gli interventi immediatamente riparte l’epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio dagli interventi. Ciò dipende dal fatto che la popolazione suscettibile all’infezione è ancora ampia”.

Scuole, nuovi focolai e possibili chiusure

“Il tasso di incidenza sta crescendo in età scolastica. Abbiamo una diminuzione dell’età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani e soggetti nelle Rsa. Però cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e cio potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Quest’ultimo è un elemento di cui tenere conto – ha aggiunto Rezza -. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero della Salute. Nelle regioni molti focolai sono dovuti alle nuove varianti, non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente”.

“Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici – ha detto l’esperto -. La regione Molise ci ha contattato e ha espresso la volontà di andare in zona rossa e in questi casi non possiamo che accogliere tale richiesta”.

Possibili modifiche del piano vaccinale

Per porre un freno alla crescita dei contagi, c’è chi consiglia di modificare il piano vaccinale prevedendo soltanto una singola somministrazione per ogni persona. Un’opzione che Rezza non esclude: “Ci sono studi con dati diversi sull’uso di una o due dosi. La strategia ottimale è utilizzare il vaccino secondo i dati che vengono dai trial clinici e cioè con la doppia dose. Il razionale di vaccinare con una sola dose è poter coprire in breve una maggiore quantità di popolazione – ha concluso -. Direi che finchè c’è la possibilità di avere una doppia dose è la cosa migliore. Ma tenere conto in modo pragmatico di diverse opzioni è del tutto legittimo”.

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